ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02700/126

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ELISA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2020


Stato iter:
12/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 12/10/2020
CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 12/10/2020

ACCOLTO IL 12/10/2020

PARERE GOVERNO IL 12/10/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02700/126
presentato da
SIRAGUSA Elisa
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 18 del decreto-legge in esame aumenta, a decorrere dall'esercizio finanziario del 2020, di venti milioni di euro annui gli specifici stanziamenti iscritti nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il finanziamento dei patronati;
   considerato che:
    non smette di destare clamore mediatico, a causa dei recenti sviluppi giudiziari, la vicenda di Antonio Giacchetta, dirigente del patronato Inca-Cgil svizzero fino al 2009, anno del suo arresto. Il dirigente, disponendo del denaro affidatogli dai suoi clienti mise in atto, dal 2001, una colossale truffa ai loro danni, per una cifra che si aggirava intorno ai 35 milioni di franchi svizzeri; denari che, finiti su conti privati, erano poi utilizzati da Giachetta per spese personali;
    dichiarata fallita a seguito dello scandalo, l'Inca-Cgil svizzera fu chiusa nel 2013, per poi essere nuovamente aperta l'anno dopo;
    nel 2015 l'ex direttore del patronato elvetico, accusato di truffa per mestiere, appropriazione indebita e ripetuta falsità in documenti, venne condannato a nove anni di reclusione;
    nell'agosto scorso, infine, il tribunale civile di Roma ha deciso di condannare l'Inca al risarcimento una delle vittime: quasi 238 mila euro a cui andranno aggiunti 15.300 euro di spese legali, oltre agli interessi a partire dal 2010. Come rilevato infatti dal giudice di primo grado, Alfredo Matteo Sacco, non risulta che l'Inca «abbia mai eccepito sulle funzioni» di Giachetta, «per lungo tempo svolte»; inoltre, l'Inca Svizzera era «una mera articolazione operativa, priva di autonomia funzionale e autosufficienza finanziaria» del patronato italiano della Cgil, il quale quindi «deve rispondere direttamente e patrimonialmente dell'agire illecito dell'Inca-Cgil Svizzera». A seguito della sentenza, Inca-Cgil ha quindi, recentemente, presentato ricorso;
    parecchie altre cause starebbero per esser intentate da parte di altre vittime della truffa; ricordiamo infatti che la procura di Zurigo conta 239 casi di truffati;
   considerato inoltre che:
    la vicenda è stata oggetto di un'indagine conoscitiva, svolta su proposta del Comitato per le questioni degli italiani all'estero; autorizzata dal Presidente del Senato il 10 ottobre 2014, si è conclusa nel 2016. Al termine delle numerose audizioni svolte, nelle conclusioni del suddetto documento si rileva che «per evitare che in futuro possano ripresentarsi situazioni poco chiare e difficilmente interpretabili, risulta necessaria una immediata proposta di riforma sull'attività dei patronati»,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di intensificare la vigilanza sugli istituti di patronato, modificando le norme che attualmente disciplinano le verifiche ispettive, oltre che il funzionamento e il finanziamento dei patronati operanti in territorio estero, prevedendo quindi una riforma complessiva sulla loro attività, volta ad una migliore certificazione del lavoro da essi svolto;
   a considerare la possibilità di ridurre le somme destinate a enti che si sono resi responsabili in passato di condotte illecite;
   a valutare l'opportunità di riservare parte degli stanziamenti statali disposti in favore dei patronati alla creazione di un Fondo, destinato in via esclusiva al ristoro e all'indennizzo delle vittime di reati commessi dagli operatori, direttori e legali rappresentanti degli istituti di patronato e assistenza, operanti anche all'estero.
9/2700/126. (Testo modificato nel corso della seduta) Siragusa, De Lorenzo, Costanzo, De Carlo, Colletti, Emiliozzi, Suriano, Zanichelli, Villani.