ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02648/081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 395 del 09/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: VILLANI VIRGINIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2020
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 09/09/2020


Stato iter:
09/09/2020
Fasi iter:

DICHIARATO INAMMISSIBILE IL 09/09/2020

CONCLUSO IL 09/09/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02648/081
presentato da
VILLANI Virginia
testo di
Mercoledì 9 settembre 2020, seduta n. 395

   La Camera,
   in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale,
   premesso che:
    con decreto direttoriale 2015 del 20 dicembre 2018 è stato bandito un concorso per la copertura di 2004 posti a Direttore dei servizi generali e amministrativi nelle istituzioni scolastiche ed educative per la copertura dei posti vacanti e disponibili negli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, per il quale si sono già svolte le prove preselettive e la prova scritta, da quasi un anno;
    il predetto concorso, è finora l'unico nella storia della Repubblica Italiana ad avere previsto un numero massimo di idonei da inserire nella graduatoria finale di merito, pari al totale dei posti messi a concorso aumentato di una percentuale pari al 30 per cento dei medesimi;
    detta situazione appare chiaramente pregiudizievole tanto per la Pubblica Amministrazione, quanto per gli stessi candidati;
    è noto come attualmente i posti vacanti e disponibili nel profilo di cui sopra – anche per l'effetto dell'approvazione del decreto-legge n. 4 del 2019 (cosiddetto quota cento) – siano già in numero superiore rispetto ai posti originariamente messi a concorso con l'intendimento di coprire i posti vacanti e disponibili per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021;
    in questi giorni sui banchi delle scuole di ogni ordine e grado torneranno milioni di studenti italiani, in un contesto epidemiologico relativo alla diffusione del COVID-19 in continua evoluzione, che ha fatto registrare, nelle ultime settimane un preoccupante, seppur lieve, aumento nel numero dei contagi giornalieri;
    in tale contesto, l'organizzazione delle istituzioni scolastiche, con il supporto del Ministero dell'istruzione che sta provvedendo in questi giorni ad adottare i necessari provvedimenti, deve essere all'altezza della sfida che ci attende;
    tuttavia, non si può non evidenziare che, in questo quadro, il vertice contabile-amministrativo delle singole istituzioni scolastiche, individuabile nella figura del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), risulta essere assente in quasi la metà delle scuole;
    infatti, il concorso per la copertura di 2004 posti a DSGA indetto con decreto direttoriale 2015 del 20 dicembre 2018 in molte regioni italiane non si è ancora concluso, come sopra evidenziato; la procedura di cui si discute si svolge, di fatto, su base regionale;
    molte le criticità che affliggono tale procedura e di conseguenza la copertura dei posti vacanti e disponibili con personale dotato delle idonee qualifiche;
    infatti, sebbene i posti vacanti siano superiori di oltre 1.500 unità ai posti messi a concorso, tramite l'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 126 del 2019, è stato posto un limite alla graduatoria degli idonei pari al 30 per cento, lasciando, dunque, per legge scoperta una parte rilevante dei posti vacanti;
    anche se il concorso non è terminato in tutte le regioni, si può già stimare che, a causa di tale soglia, diverse centinaia di candidati che hanno già passato, o passeranno le prove orali con una votazione di almeno 21/30, saranno esclusi dalla graduatoria proprio a causa della predetta soglia del 30 per cento;
    tale norma provocherà, irrimediabilmente, uno chiaro ed evidente spreco evidente di risorse pubbliche, in quanto sarà impossibile la copertura della maggior parte dei posti disponibili e vacanti di DSGA, che, stando alle informazioni più aggiornate, risulterebbe di circa 3.500 unità;
    il Dirigente dell'ufficio V della direzione generale del personale scolastico ha comunicato che, a seguito delle autorizzazioni ottenute dal MEF, dal 1o settembre 2020 saranno immesse in ruolo 11.323 unità di personale ATA, di cui 1.985 DSGA;
    tale cifra non sarà sufficiente dunque a coprire il reale fabbisogno assunzionale di DSGA nelle istituzioni scolastiche; a ciò si aggiunge il fatto che una parte considerevole dei candidati che stanno sostenendo le prove orali in questi giorni, rischiano di non venire assunti prima del 1o settembre 2021, lasciando ulteriori centinaia di posti scoperti;
    infatti, in alcune regioni, come ad esempio in Campania, Toscana e Liguria, gli esami orali non sono ancora terminati, con la conseguenza che le immissioni in ruolo ad inizio anno scolastico non sono potute avvenire: ciò ha prodotto una situazione paradossale, in cui gli attuali posti vacanti e disponibili di DSGA verranno coperti tramite contratti annuali con scadenza al 31 agosto 2021, principalmente conferiti ad Assistenti Amministrativi, spesso privi dei requisiti specifici previsti dal profilo;
    conseguentemente, coloro che, a seguito di formazione e pubblicazione delle relative graduatorie, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane risulteranno vincitori del suddetto concorso rischiano di non poter essere assunti prima del 1o settembre 2021;
    ciò sembrerebbe essere una palese violazione dell'articolo 41 del CCNL Istruzione e ricerca 2018, che, al comma 1, stabilisce che «I contratti a tempo determinato del personale docente, educativo ed ATA devono recare in ogni caso il termine. Tra le cause di risoluzione di tali contratti vi è anche l'individuazione di un nuovo avente titolo a seguito dell'intervenuta approvazione di nuove graduatorie»;
    oltre ad un ulteriore spreco di tempo e denaro, viste la richiamata autorizzazione assunzionale già concessa da parte del MEF;
    nella regione Lazio, si deve ancora procedere alla conclusione della correzione degli elaborati scritti mentre in altre regioni, il numero di candidati ammessi agli esami orali è stato addirittura pari o persino inferiore al numero dei posti a concorso;
    tra questi ultimi casi, risalta sicuramente la situazione della Lombardia dove sono stati ammessi all'orale 207 candidati su 451 posti a concorso: qui la correzione degli elaborati scritti ha incontrato numerosi problemi, evidenziati anche da organizzazioni sindacali, tra i quali presunte compravendite di tracce, presunte indebite pressioni da parte di alcuni sindacati e diversi errori materiali da parte della Commissione esaminatrice, tant’è che in questi giorni è pendente un maxi ricorso presso il TAR della Lombardia;
   considerato che:
    i principi di legalità, buon andamento e imparzialità presidiano l'accesso per concorso all'impiego in tutte le pubbliche amministrazioni;
    questa situazione assume profili di criticità ancor maggiore se si considera che erano quasi 20 anni che non veniva bandito un concorso per l'assunzione di Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi;
    in ossequio al principio della meritocrazia, è comunque disdicevole che migliaia di persone, dotate di titoli di alta formazione, necessarie per poter accedere al ruolo di DSGA, vincitori di un concorso particolarmente selettivo, restino esclusi a causa della soglia del 30 per cento ovvero rischino di essere assunti con un intero anno di ritardo a causa delle lentezze nello svolgimento delle prove concorsuali, dovute anche all'emergenza epidemiologica;
    sommando tutte le cifre emerge che 330 candidati che hanno superato (o che potrebbero superare, visto che in alcune regioni la procedura orale non è conclusa) tutte le (difficili) prove concorsuali non figurerebbero in nessuna graduatoria, rimanendo formalmente senza l'idoneità;
    ciò senza tenere minimamente in conto le fisiologiche rinunzie che verranno operate da alcuni candidati vincitori e/o idonei come accade in ogni concorso e come molto probabilmente accadrà nel presente,

impegna il Governo

ad adottare, con urgenza, tutte le iniziative volte a garantire l'eliminazione della soglia del 30 per cento, introdotta dall'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 126 del 2019, relativo alla graduatoria degli idonei del concorso per la copertura di 2004 posti a direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) nelle istituzioni scolastiche ed educative per la copertura dei posti vacanti e disponibili negli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, indetto con decreto direttoriale 2015 del 20 dicembre 2018, e a garantire l'immediata assunzione dei vincitori, a seguito di pubblicazione delle graduatorie, anche in corso d'anno scolastico.
9/2648/81Villani, Martinciglio, Maglione.