ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02554/007

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 369 del 09/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MARTINCIGLIO VITA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/07/2020


Stato iter:
09/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/07/2020
CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 09/07/2020

PARERE GOVERNO IL 09/07/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 09/07/2020

CONCLUSO IL 09/07/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02554/007
presentato da
MARTINCIGLIO Vita
testo di
Giovedì 9 luglio 2020, seduta n. 369

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge n. 33 al nostro esame, è stato correttamente definito il «terzo» momento della risposta ordinamentale all'emergenza dall'epidemia COVID-19: la gravità, la diffusione e la persistenza dell'epidemia ha reso indispensabile applicare limitazioni anche di alcune libertà fondamentali, prima fra tutte la libertà di circolazione sancita dall'articolo 16 della Costituzione; tra le restrizioni più sofferte dalla popolazione, senz'altro la chiusura delle scuole: solo l'impegno degli insegnanti, degli studenti, delle famiglie ha evitato che la chiusura dei locali scolastici si trasformasse in un vero e proprio «blocco» della didattica e della formazione;
    Calamandrei, uno dei padri nobili della Costituzione, giustamente sottolineava che «non si ha vera democrazia là dove l'accesso all'istruzione non è garantito in misura pari a tutti»;
    la scuola, e la scuola pubblica in particolare, è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica, e compito fondamentale della scuola, come diceva Don Milani, è quello di «Far parti uguali fra disuguali»;
    la «scuola a distanza» purtroppo, non lo consente: al contrario, «cristallizza le disuguaglianze» in un paese dove il divario digitale è solo una delle tante articolazioni del divario sociale;
    dal rapporto Istat del 16 aprile, tutto questo emerge con evidenza: «“il 12,3 per cento dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa” e solo il 6,1 per cento dei ragazzi vive in famiglie in cui, per ogni componente, è presente almeno un dispositivo. Così, soprattutto in famiglie con più figli o con un genitore che fa smart working, la didattica a distanza soffre di difficoltà dovute ad alcuni fattori. La percentuale di studenti che non ha computer o tablet a casa, infatti, sale a circa il 20 per cento al Sud e, al contrario, scende al 7,7 per cento nelle famiglie in cui almeno un componente è laureato. Queste disparità esistevano già prima dell'emergenza, che le ha fatte semplicemente emergere. Il 41,9 per cento dei minori vive in condizioni di sovraffollamento abitativo.»;
    l'Italia è un Paese con un tasso di abbandono del 14,5 per cento: non può permettersi di lasciare i ragazzi a casa, se non per un tempo limitato, per preservare la salute di ognuno e di tutti, per motivi eccezionali di sanità o di sicurezza,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità, anche mediante le necessarie modifiche normative, di attivare tutti gli interventi necessari per garantire un'effettiva didattica in presenza, valorizzando le risorse umane, tecniche e strumentali esistenti nella scuola, acquisendo, recuperando e valorizzando gli spazi nuovi e quelli esistenti per lo studio, la formazione, la cooperazione didattica tra studenti e tra docenti e studenti, inserendo attività e laboratori integrativi in presenza, in particolare nei territori con più elevato disagio sociale e per gli studenti disabili, garantendo l'applicazione e il costante monitoraggio delle misure igienico sanitarie per la tutela della salute di studenti, docenti e personale ausiliario.
9/2554/7Martinciglio.