Legislatura: 18Seduta di annuncio: 363 del 30/06/2020
Primo firmatario: BOLDI ROSSANA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 30/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020 ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 30/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 30/06/2020 ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
ACCOLTO IL 30/06/2020
PARERE GOVERNO IL 30/06/2020
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/06/2020
CONCLUSO IL 30/06/2020
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in titolo disciplina lo svolgimento dell'indagine di sieroprevalenza, epidemiologica e statistica condotta dal Ministero della salute e dall'ISTAT in merito alla diffusione nella popolazione italiana del virus SARS-COV-2;
l'indagine in parola, partita nel maggio scorso, si basa sull'esecuzione di test sierologici in grado di rilevare la presenza di anticorpi specifici negli individui selezionati;
com’è noto, l'effettuazione dei ridetti test, da tempo possibile anche presso i laboratori privati a pagamento, ha dato luogo ad alcune criticità, in particolare per i soggetti che ottengono una risposta positiva all'esame stesso, dalla quale risulti confermata, cioè, la presenza nel soggetto degli anticorpi contro il coronavirus;
a quanto consta, la persona che ottiene un risultato positivo entra in una sorta di «limbo» sanitario, viene sottoposta ad isolamento fiduciario e ritorna libera solamente se la risposta al successivo esame diagnostico (tampone) restituisce un esito negativo;
senonché, a seconda della regione e del carico dei relativi laboratori di analisi, tra il primo esame (sierologico, con finalità di indagine) e il secondo esame (molecolare, con finalità di diagnosi) possono passare anche più di sette giorni, nel corso dei quali il soggetto che si è sottoposto al test sierologico rimane in isolamento e impossibilitato a recarsi a lavoro, pur non essendo certificato e certificabile come malato;
questo limbo temporale tra un test e l'altro, oltre che gravemente pregiudizievole per i soggetti coinvolti, ha determinato una forte contrapposizione tra categorie: alcune organizzazioni sindacali hanno accusato i medici di famiglia per il mancato rilascio dei certificati di malattia, senza peraltro considerare che tali certificati non possono essere materialmente emessi dai medici in questione perché un certificato si basa su una diagnosi e una diagnosi da COVID-19 non può essere effettuata se non si è prima effettuato un esame, appunto detto, diagnostico;
in tale contesto, appare evidente la necessità di un intervento che tuteli adeguatamente la posizione di tutti i soggetti coinvolti e ciò anche al fine di assicurare il buon esito dell'indagine di sieroprevalenza, giacché le ridette criticità incidono negativamente sul potenziale tasso di adesione all'iniziativa che, in effetti, dai primi dati diffusi dagli organi di stampa, risulta particolarmente basso,
impegna il Governo
ad adottare ogni utile iniziativa di propria competenza affinché, nei riguardi dei soggetti che volontariamente aderiscono all'indagine di sieroprevalenza e risultano positivi all'esame sierologico, sia garantita l'immediata effettuazione del tampone diagnostico in grado di verificare l'eventuale stato di contagiosità.
9/2537/6. Boldi, Panizzut, De Martini, Foscolo, Lazzarini, Locatelli, Sutto, Tiramani, Ziello.