ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02463/048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 23/04/2020


Stato iter:
24/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 23/04/2020
CASTELLI LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 23/04/2020

PARERE GOVERNO IL 23/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/04/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/04/2020

CONCLUSO IL 24/04/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/048
presentato da
GEMMATO Marcello
testo presentato
Giovedì 23 aprile 2020
modificato
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 nonché proroga dei termini per l'adozione di decreti legislativi;
    l'articolo 2-ter dispone, al comma 1, che «Al fine di garantire l'erogazione delle prestazioni di assistenza sanitaria anche in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del COVID-19, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, verificata l'impossibilità di utilizzare personale già in servizio nonché di ricorrere agli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, possono, durante la vigenza dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, conferire incarichi individuali a tempo determinato, previo avviso pubblico, al personale delle professioni sanitarie e agli operatori socio-sanitari di cui all'articolo 2-bis, comma 1, lettera a)»;
    il comma 5 dispone che «Gli incarichi di cui al presente articolo possono essere conferiti anche ai medici specializzandi iscritti regolarmente all'ultimo e al penultimo anno di corso della scuola di specializzazione. I medici specializzandi restano iscritti alla scuola di specializzazione universitaria e continuano a percepire il trattamento economico previsto dal contratto di formazione medico-specialistica, integrato dagli emolumenti corrisposti in proporzione all'attività lavorativa svolta. Il periodo di attività, svolto dai medici specializzandi esclusivamente durante lo stato di emergenza, è riconosciuto ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione. Le università, ferma restando la durata legale del corso, assicurano il recupero delle attività formative, teoriche e assistenziali, necessarie al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti»;
    appare evidente che proprio nel corso dell'attuale periodo di emergenza determinato dalla diffusione del virus SARS-COV-2, e malgrado le misure di contenimento adottate e l'impegno profuso dai medici e dagli infermieri nelle terapie intensive, si registra in tutto il Paese non solo un evidente problema strutturale, determinato dalla mancanza di attrezzature mediche limitate, ma anche e soprattutto un problema determinato dalla carenza di medici specialisti che attualmente, invece, sarebbero fondamentali nel contrasto alla pandemia in atto. A riguardo, la FNOMCEO e l'associazione Giovani medici d'Italia avevano già denunciato la predetta carenza di specialisti prima dell'emergenza evidenziando il cosiddetto fenomeno dell’«imbuto formativo» che ne costituisce la causa principale. Sussiste infatti un problema determinato da borse di studio insufficienti a consentire ai medici abilitati, e laureati in medicina e chirurgia, di poter accedere alle scuole di specializzazione per poter poi lavorare nelle strutture sanitarie pubbliche;
    secondo quanto si evince dagli organi di stampa nonché da comunicati della FNOMCEO, SIGM e dagli studi ANAO, gli studenti che si laureano in Medicina e Chirurgia ogni anno in Italia sarebbero circa 9.000 e l'unica modalità di accesso al mondo del lavoro stabile è quella di conseguire un titolo di formazione post lauream in uno dei rami della medicina specialistica o in medicina generale;
    secondo quanto si evince da uno studio dell'ANAO, dal 2013 il numero dei contratti per la formazione specialistica è inferiore rispetto a quello dei medici laureati ed abilitati ed anche a quello del fabbisogno espresso dalle Regioni. A peggiorare la situazione vi è il fatto che i neo laureati esclusi ritentano il concorso negli anni successivi, facendo così registrare un aumento progressivo sia del numero di candidati che di esclusi dalla formazione specialistica. Questo stato di fatto ha determinato, come predetto, il cosiddetto «imbuto formativo» nel settore dell'accesso alle scuole di specializzazione e secondo i dati dell'ANAO l'impossibilità di accedere a questi percorsi formativi coinvolge 8090 medici abilitati solo nel 2018;
    appare evidente che se la programmazione del numero di coloro che accedono ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia nonché dei relativi posti a valere sui bandi di ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria resterà immutata nel tempo, il numero dei medici abilitati e impossibilitati a seguire i percorsi di formazione, e a ottenere un contratto di formazione medico-specialistica, tenderà solo ad aumentare annualmente alimentando il cosiddetto «imbuto formativo»;
    secondo i predetti dati, e secondo quanto riportato dalla stampa, si stima, infatti, che il numero di medici che non riescono ad accedere alle scuole di formazione sarà di 10.800 medici dopo il concorso nazionale del 2019. Nel 2020 e 2021 arriveranno alla laurea gli studenti ammessi dai ricorsi TAR (in totale 10.800 studenti in aggiunta agli ordinari stabiliti per gli anni 2013/2014 e 2014/2015) e l'imbuto formativo atteso sarà di 18.900 medici nel 2020 e di 19.500 nel 2021. Ogni anno circa 1500 laureati, ingabbiati nel limbo formativo in Italia, si trasferiscono in altri Paesi europei o anche oltre oceano per accedere a corsi di specializzazione. La Francia, la Germania, la Svizzera e l'Inghilterra sono i Paesi che volentieri aprono le braccia per accogliere, con indubbi vantaggi economici, i nostri giovani laureati;
    appare ragionevole, dunque, auspicare che il Governo possa valutare l'opportunità di porre in essere provvedimenti finalizzati ad aumentare il numero dei posti disponibili nelle scuole di formazione per i medici abilitati, prevedendo non solo l'incremento dei relativi posti a valere sui bandi di ammissione alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria (e aumentando quindi anche il numero dei contratti di formazione medico-specialistica) ma anche rapportando questo numero ad una cifra non inferiore a quella programmata per l'ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, determinando così l'impossibilità di alimentare ulteriormente l'attuale e predetto «imbuto formativo». Inoltre, al fine di impiegare negli ospedali il maggior numero di medici che attualmente sono coinvolti nell’«imbuto formativo», consentendo quindi a chi non ne hanno avuto la possibilità di concorrere per l'accesso alle scuole di formazione, sarebbe al contempo auspicabile un incremento proporzionale dei posti disponibili solo per gli A.A. 2021/2022 e 2022/2023,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di porre in essere provvedimenti volti all'aumento del numero dei posti disponibili previsti dai bandi di ammissione dei medici alle Scuole di Specializzazione di Area sanitaria, riordinate ed accreditate ai sensi dei Decreti ministeriali di riordino 4 febbraio 2015, n. 68 e 13 giugno 2017 n. 402, e al contempo finalizzati a determinarli annualmente in un numero non inferiore a quello programmato per l'ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia nonché ad incrementare proporzionalmente il numero dei posti disponibili alle predette scuole solo per gli A.A. 2021/2022 e 2022/2023 al fine di poter esaurire il numero di medici abilitati che non hanno avuto in passato la possibilità di accedervi e che attualmente sono coinvolti nel cosiddetto «imbuto formativo».
9/2463/48Gemmato, Caretta, Ciaburro.