ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02463/040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2020
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2020
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2020
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2020
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 23/04/2020


Stato iter:
24/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/04/2020
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/04/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/04/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/04/2020

ACCOLTO IL 24/04/2020

PARERE GOVERNO IL 24/04/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/04/2020

CONCLUSO IL 24/04/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/040
presentato da
MURA Romina
testo presentato
Giovedì 23 aprile 2020
modificato
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   La Camera,
   premesso che:
    il lockdown quale misura necessaria per rallentare la diffusione del COVID-19 ha determinato lo stravolgimento della organizzazione sociale e famigliare oltre che il normale svolgimento delle prestazioni lavorative;
    in Italia vivono circa 6 milioni di famiglie con figli under 18 e 10 milioni di bambini e adolescenti. Circa un quarto delle famiglie ha minori in casa e una persona su sei nella popolazione è minorenne;
    in particolare la chiusura prolungata delle scuole di ogni ordine e grado, che probabilmente si protrarrà fino alla conclusione dell'anno scolastico, così come le altre misure restrittive che hanno sospeso tutti i servizi di supporto alle famiglie in cui sono presenti disabili e anziani, ha «costretto», in particolare, le donne lavoratrici e non a sovrapporre ai tradizionali carichi di lavoro, domestici e di accudimento, la supervisione delle attività di studio, ludiche e di ogni altro genere di bambini e adolescenti. Questi compiti sono diventati ancora più gravosi in presenza di disabilità e di situazioni di povertà;
    rispetto a tutti i lavoratori, sono state principalmente le lavoratrici a fruire degli speciali congedi retribuiti al 50 per cento a cui hanno dovuto aggiungere altre modalità di astensione giustificata dal lavoro (ferie) anche perché il bonus baby sitter risulta essere alternativo rispetto alla opzione congedi parentali;
    tutto ciò in un contesto, quello italiano, ma anche europeo, in cui le donne sono forza lavoro prevalente fra le professioni sanitarie e scolastiche e fra quelle attinenti al lavoro nei supermercati. Settori quelli citati che sono stati caratterizzati, in questa fase di restrizioni e di chiusura di molte attività produttive, da una maggiore intensità di lavoro in termini di ore lavorate e di personale impiegato;
    anche in riferimento alla pratica dello smart working, il cui utilizzo ha raggiunto livelli mai riscontrati prima nel nostro Paese, nella pubblica amministrazione come nei settori privati relativi ai servizi e alle professioni, non sfugge il maggiore carico di «lavori» che si è concentrato sulle spalle delle donne. Il lavoro dipendente o autonomo svolto presso il proprio domicilio a cui si è aggiunto inevitabilmente il lavoro di cura e quello di affiancamento dei più piccoli, ovvero di accudimento di disabili e anziani. Con il rischio che anche una forma di lavoro che per definizione dovrebbe alleggerire il lavoratore e favorire la produttività, nel caso delle donne, si trasformi in una nuova leva di disuguaglianza di genere;
    la crisi e le trasformazioni sociali che dovremo gestire nella fase della ripartenza ci impongono di accelerare la rivisitazione del nostro modello di welfare e di mettere in campo tutta una serie di strumenti di conciliazione vita-lavoro che traducano la genitorialità in normale condizione di vita dei lavoratori, siano esse mamme o papà, accantonando definitivamente lo stereotipo della «madre che lavora»;
    con il decreto di prossima adozione dovrà definirsi una cornice di welfare che aiuti le lavoratrici e i lavoratori a conciliare la loro vita professione con quella famigliare,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare le opportune misure, anche di carattere normativo, volte a:
  1) prevedere il prolungamento dei 15 giorni di congedo parentale previsti dagli articoli 23 e 25 del provvedimento in oggetto e la possibilità di usufruire di un ulteriore contributo baby-sitting di cui ai medesimi articoli;
  2) disciplinare la possibilità di fruire di ferie solidali per le lavoratrici e i lavoratori che, causa perdurare chiusura scuole e sospensione tradizionali servizi di cura devono sovrintendere alla cura dei figli minori, dei disabili e degli anziani non autosufficienti;
  3) rafforzare le misure di sostegno, in termini economici e di servizi, per le famiglie con figli, con disabili o anziani non autosufficienti;
  4) prevedere misure di finanziamento per gli enti locali che attivano, in collaborazione con il Terzo settore, servizi educativi individuali e sperimentali oltre che progetti di apprendimento/gioco per minori e di sostegno per disabili e anziani non autosufficienti.
9/2463/40. (Testo modificato nel corso della seduta) Mura, Serracchiani, Gribaudo, Carla Cantone, Lepri, Viscomi.