ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02463/278

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 330 del 23/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: SALTAMARTINI BARBARA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
COLLA JARI LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
GALLI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
GUIDESI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
PETTAZZI LINO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
PIASTRA CARLO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 23/04/2020


Stato iter:
24/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/04/2020
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/04/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/04/2020

ACCOLTO IL 24/04/2020

PARERE GOVERNO IL 24/04/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/04/2020

CONCLUSO IL 24/04/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02463/278
presentato da
SALTAMARTINI Barbara
testo presentato
Giovedì 23 aprile 2020
modificato
Venerdì 24 aprile 2020, seduta n. 331

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame, nel fronteggiare una crisi epidemiologica senza precedenti, si ripropone di sostenere il sistema produttivo del Paese e a tal fine il Titolo IV del decreto reca «Misure fiscali a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese»;
    un tema che impatta fortemente sulla liquidità delle imprese, soprattutto oggi in piena emergenza epidemiologica, è quello dei circa 30 miliardi di debiti scaduti (su quasi 40 totali) ancora nei conti delle Pubbliche Amministrazioni – sanità ed enti territoriali in testa – strettamente correlato alle criticità burocratiche che spesso impediscono, anche per anni, l'erogazione di contributi già stanziati dall'UE;
    nonostante le norme che impongono alla PA l'accesso diretto ai documenti pubblici, il ritardo in tali acquisizioni grava le imprese di oneri e attese che, in momenti di crisi come quello attuale, potrebbero portare alla definitiva chiusura delle attività produttive. Occorre quindi un piano di semplificazione che consenta la definizione, entro il 30 maggio prossimo, di tutte le pratiche pendenti al 1o marzo 2020 al fine di erogare perlomeno quelle risorse già stanziate per i settori dell'agricoltura, dell'edilizia, della sanità etc., e purtroppo attese da mesi se non da anni da un gran numero di imprese;
    a maggio, inoltre, le imprese e gli autonomi che si sono visti rinviare i pagamenti delle ritenute, dell'Iva e dei contributi previdenziali saranno chiamati a saldare il conto, che secondo i dati resi noti in Parlamento ammonterebbe a 2,5 miliardi di euro solo per Irpef e Iva. Tale sospensione porterà un aggravio e una congestione di imposte e adempimenti in un ristretto periodo dell'anno, con ulteriori difficoltà per le piccole e medie imprese alle quali si potrebbe consentire da subito la compensazione fra tutti i debiti e i crediti a prescindere dalla tipologia dell'imposta e dal modello di pagamento: in questo modo gli imprenditori che si ritrovano in credito con il Fisco per importi significativi non dovrebbero necessariamente ricorrere a nuove linee di finanziamento per saldare i debiti fiscali in arrivo con la ripresa dei versamenti. Si potrebbe inoltre elevare il tetto delle compensazioni per garantire un sostegno alla liquidità anche per quelle imprese di maggiori dimensioni che non hanno beneficiato del rinvio dei versamenti ma soffrono comunque l'effetto recessivo del crollo della domanda;
    sarebbe poi utile una sospensione del cosiddetto «filtro fiscale», cioè la verifica sull'assenza di cartelle non pagate da parte dei fornitori per liquidare le fatture sopra i 5 mila euro, perché oggi tali verifiche da parte della PA risultano più complesse soprattutto se si tiene conto a dello stop dell'attività degli agenti della riscossione fino al 31 maggio: in questa situazione, da un lato non si fanno le verifiche su eventuali iscrizioni a ruolo del contribuente, con il risultato di bloccare nei fatti compensazioni e rimborsi, dall'altro si sospende la liquidazione diretta del rimborso che deve essere preceduta da una proposta di compensazione da parte dell'agente della riscossione con somme iscritte a ruolo;
    da ultimo si potrebbero applicare a livello nazione le buone prassi adottate dalle sezioni fallimentari di alcuni tribunali: nelle procedure sono bloccate risorse importanti che, a legislazione vigente, sollecitando i professionisti incaricati, potrebbero essere liquidate a titolo di riparti, anche parziali, a favore dei creditori delle società fallite in modo che i tribunali possano disporne il pagamento immediato. In questo modo le somme già depositate sui conti correnti del fallimento, verrebbero in breve tempo corrisposte alle aziende creditrici e i professionisti curatori sarebbero liquidati in quota proporzionale alle cosiddette spese prededucibili,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di individuare una procedura semplificata per sbloccare i contributi già stanziati e non ancora erogati al 1o marzo 2020 e i debiti delle Pubbliche amministrazione nei confronti delle imprese, valutando la possibilità di adottare ulteriori iniziative normative, per le esigenze e con le modalità illustrate in premessa, che consentano l'immediata compensazione fra tutti i debiti e i crediti dell'impresa a prescindere dalla tipologia dell'imposta e dal modello di pagamento previsto;
   ad intervenire sulla disciplina della legge fallimentare introducendo la previsione della revoca per i curatori fallimentari che, in presenza di somme disponibili per il riparto, non provvedano senza giustificazione alla predisposizione del progetto parziale di ripartizione dell'attivo.
9/2463/278. (Testo modificato nel corso della seduta) Saltamartini, Andreuzza, Binelli, Colla, Dara, Galli, Guidesi, Pettazzi, Piastra, Manzato.