ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02423/004

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 321 del 31/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: BUCALO CARMELA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 31/03/2020


Stato iter:
31/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 31/03/2020
GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 31/03/2020

PARERE GOVERNO IL 31/03/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 31/03/2020

CONCLUSO IL 31/03/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02423/004
presentato da
BUCALO Carmela
testo di
Martedì 31 marzo 2020, seduta n. 321

   La Camera,
   premesso che:
    il disegno di legge in esame C. 2423 reca misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente;
    il provvedimento in esame reca misure volte ad abbattere il cuneo fiscale sul lavoro dipendente al fine di restituire potere d'acquisto alle retribuzioni, in modo da rilanciare consumi e crescita;
    l'articolo 1, comma 1, di tale provvedimento prevede il riconoscimento di «una somma a titolo di trattamento integrativo, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari a 600 euro per l'anno 2020 e a 1.200 euro a decorrere dall'anno 2021, se il reddito complessivo non è superiore a 28.000 euro»;
    l'articolo 2, per i soli sei mesi del 2020, prevede una «ulteriore detrazione fiscale dall'imposta lorda» per i redditi fino a 40.000 euro, con un meccanismo decrescente;
    il «trattamento integrativo» previsto dall'articolo 1 del provvedimento è riconosciuto «qualora l'imposta lorda determinata sui redditi ... sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del citato testo unico»;
    i lavoratori che hanno un reddito inferiore ad 8.150 euro non avranno diritto ad alcuna somma a titolo di «trattamento integrativo» perché non ci sarà alcuna eccedenza tra imposta e detrazione (requisito previsto dall'articolo 1), venendosi in tal modo ad essere violato nei loro confronti il principio di equità tutelato dalla nostra Costituzione;
    altra questione afferente il piano dell'equità emerge tra le famiglie mono reddito e le famiglie bi-reddito, per effetto del diverso trattamento fiscale conseguito dai nuclei con un diverso numero di percettori,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di rimuovere, nei provvedimenti di prossima emanazione, le disparità di trattamento fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti con reddito inferiore ad 8.150 euro rispetto a quelli con reddito superiore, nonché nei confronti delle famiglie monoreddito rispetto a quelle bi-reddito, in modo tale da consentire la fruizione del «trattamento integrativo» nel rispetto dei principi previsti dalla nostra Costituzione Italiana.
9/2423/4Bucalo.