ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/02305/383

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: PORCHIETTO CLAUDIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASSINELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/12/2019


Stato iter:
23/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 23/12/2019
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/12/2019

ACCOLTO IL 23/12/2019

PARERE GOVERNO IL 23/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/12/2019

CONCLUSO IL 23/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/383
presentato da
PORCHIETTO Claudia
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che:
    l'imposta sulla plastica monouso (articolo 1, commi 634-658 – manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI, comunemente definita plastic tax), entrerà in vigore da luglio, invece che da aprile come originariamente previsto, e passa da 1 euro a 45 centesimi al kg. Sono esclusi i prodotti in plastica riciclata, quelli in plastica compostabile e la plastica usata per la realizzazione di dispositivi medici;
    l'imposta è a carico del produttore e, per la plastica importata, a carico dell'importatore. Per la plastica di fonte UE l'imposta grava sull'acquirente, intermedio o finale, che la immette sul territorio nazionale. L'imposta non grava sulla plastica esportata;
    la plastica riciclata è indistinguibile da quella vergine, per cui i controlli effettuati per verificare se un prodotto sia o meno composto da plastica riciclata saranno meramente documentali, basati sulla movimentazione delle quantità di plastica riciclata;
    questo rende possibili una serie di abusi in particolare rispetto alla plastica importata da Paesi fuori dell'Unione Europea, in relazione alla quale gli importatori saranno liberi di dichiarare che questa è riciclata o rigenerata, esibendo documentazioni per le quali è più complesso dimostrare la veridicità;
    tale evidenza potrebbe risolversi in danno dei produttori nazionali di plastica vergine, i quali invece saranno soggetti a controllo. Si tratta un settore importate della nostra economia nel quale si registrano 12 miliardi di fatturato, generati da una base produttiva composta da 3.000 aziende e 50.000 addetti che hanno lavorato nel 2016 7,5 milioni di tonnellate di prodotti plastici della più svariata natura;
    un settore che peraltro è all'avanguardia in Europa sia in termini di riduzione della quantità di plastica nel packaging e nei prodotti, sia in termini di efficienza dei processi produttivi, sia per quel che riguarda le quantità di plastica riutilizzata. Il problema plastica in Italia non deve imputarsi alla filiera produttiva, quanto piuttosto alle falle nei processi di raccolta e riutilizzo;
    il comma 653 prevede la realizzazione di un Piano nazionale sulla plastica sostenibile destinato a ridurre l'uso dei manufatti a singolo impiego. Tuttavia tale obiettivo del piano appare in contraddizione con l'evidenza che il gettito della plastic tax è costante nel corso degli anni (circa 300 milioni a regime dal 2023),

impegna il Governo:

   in sede di realizzazione del Piano nazionale sulla plastica sostenibile, a valutare l'opportunità di individuare specifiche misure di riorientamento fiscale che, nel sopprimere la plastic tax, introduca contestualmente un contributo di scopo, applicata in misura minima su tutte le tipologie di plastica, escluse quelle compostabili e per uso medico, i cui proventi siano destinati la creazione di un ciclo virtuoso della plastica nel quale siano valorizzati e incentivati il corretto smaltimento e il riutilizzo. In tale ambito a valutare l'opportunità di prevedere che siano sanzionati i comportamenti e non le produzioni;
   al fine di impedire che le imprese nazionali del settore della plastica si trovino in svantaggio competitivo, a valutare l'opportunità di individuare specifiche metodologie volte a contrastare comportamenti elusivi e per assicurare il corretto pagamento della tassa di cui ai commi da 634 a 658, sui prodotti in ingresso da Paesi terzi sul territorio nazionale, allo scopo di evitare l'importazione di prodotti non conformi o dichiarati falsamente quale plastica riciclata o rigenerata.
9/2305/383. (Testo modificato nel corso della seduta) Porchietto, Cassinelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

materia plastica

importazione comunitaria

politica delle importazioni