ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/02305/373

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: CARFAGNA MARIA ROSARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASSINELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/12/2019


Stato iter:
23/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 23/12/2019
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 23/12/2019

PARERE GOVERNO IL 23/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/12/2019

CONCLUSO IL 23/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/373
presentato da
CARFAGNA Maria Rosaria
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che:
    l'Italia, nel 2016, ha registrato un tasso di occupazione pari al 50,6 per cento per le donne di età compresa tra venti e sessantaquattro anni. Un livello inferiore rispetto al nostro Paese, nell'Unione europea, si registra solo in Grecia, con un tasso di occupazione femminile pari al 46 per cento. Nel Mezzogiorno, peraltro, la situazione risulta ancora più preoccupante: solo il 31 per cento delle donne ha un lavoro;
    negli ultimi dieci anni, la presenza femminile sul mercato del lavoro è infatti aumentata, ma non in misura sufficiente per segnare una vera inversione di tendenza rispetto al passato. Peraltro, benché meno della metà delle donne italiane non abbia un lavoro, il tasso di fecondità è inferiore a quello della media dei Paesi sviluppati – 1,4 contro 1,6 figli per donna — a dimostrazione del fatto che l'occupazione femminile non incide in senso negativo sulla natalità, semmai la favorisce;
    più donne occupate significa, in sostanza, più crescita. Se il tasso di occupazione femminile italiano salisse al 60 per cento, ossia alla media europea, la ricchezza per abitante aumenterebbe di circa un punto percentuale all'anno: un contributo importante per un'economia come la nostra, la cui crescita è la metà della media europea;
    come ha scritto l'economista Veronica De Romanis, l'unico modo per sanare una situazione «molto distorta» è probabilmente quello di introdurre una «distorsione» temporanea di segno opposto. Per usare un termine più accattivante rispetto a «distorsione», potremmo parlare di «incentivi positivi», «pungolo», «scossa»;
    un primo esempio in tal senso può essere rappresentato dall'introduzione di una misura denominata: «una donna fa la differenza», in forza della quale, per ogni assunzione di una donna a tempo pieno o parziale, con contratto almeno annuale, aggiuntiva rispetto al numero dei contratti dell'anno precedente, l'impresa riceve un credito fiscale pari all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) calcolata sul contratto delle lavoratrici aggiuntive;
    per evitare di incorrere in obiezioni di natura costituzionale in relazione al principio di eguaglianza, la misura la firmataria del presente atto di indirizzo ha proposto emendamenti puntuali al provvedimento in esame senza fare riferimento espressamente alle donne, ma al riequilibrio dei tassi di occupazione maschile e femminile a livello territoriale e di impresa, incentivando le assunzioni di lavoratori appartenenti al sesso per cui si registra il più basso tasso di occupazione nella regione in cui ha sede l'impresa,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ogni iniziativa normativa finalizzata a dare seguito a quanto evidenziato in premessa incentivando attraverso il reperimento delle necessarie risorse finanziarie le assunzioni di lavoratori appartenenti al sesso per cui si registra il più basso tasso di occupazione nella regione in cui ha sede l'impresa.
9/2305/373Carfagna, Cassinelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro femminile

contratto di lavoro

partecipazione delle donne