ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/02305/213

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: TRIPODI ELISA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 23/12/2019


Stato iter:
23/12/2019
Fasi iter:

DICHIARATO INAMMISSIBILE IL 23/12/2019

CONCLUSO IL 23/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/213
presentato da
TRIPODI Elisa
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12, reca disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione;
    l'articolo 11-quater del citato decreto dispone la regionalizzazione della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni e nei casi di decadenza o rinuncia alle stesse;
    in particolare è indicato: «le regioni, in caso di insussistenza di un prevalente interesse pubblico ad un uso diverso delle acque, incompatibile con il mantenimento dell'uso a fine idroelettrico, possono assegnare tali concessioni ad operatori economici individuati attraverso gare, a società a capitale misto pubblico privato»;
    nella sua attuale formulazione, il testo esclude la possibilità di affidare le concessioni senza gara a società di proprietà interamente pubblica, comprese quelle «in house»;
    in data 6 febbraio 2019, il Governo ha accolto l'ordine del giorno 9/1550/95 su un tema relativo ad analoga materia;
    le derivazioni idroelettriche (anche «non grandi») insistono in Italia soprattutto su territori montani, caratterizzati da cambiamenti climatici, più rilevanti rispetto a territori di pianura, da un equilibrio ecologico-ambientale delicato, da rischi idrogeologici significativi e da un equilibrio socio economico precario: si registra un trend storico di decrescita della popolazione, problematiche logistiche, che mettono in dubbio il ritorno economico di qualsiasi tipo di investimento stabile, tanto più se infrastrutturale;
    una società con componente privatistica difficilmente sarebbe disponibile ad effettuare investimenti infrastrutturali i cui ritorni economici sarebbero di lunghissimo periodo e sarebbero prevalentemente destinati a prevenire, mitigare e sostenere le situazioni sopra evidenziate;
    gli impianti e le imprese di gestione potrebbero essere singolarmente di dimensioni insufficienti per rispondere in modo adeguato alle esigenze della clientela e alle dinamiche del mercato energetico;
    si potrebbero, pertanto, favorire raggruppamenti di tale tipologia di imprese, insistenti su ambiti territoriali diversi e anche lontani tra loro, per costituire una massa critica adeguata al raggiungimento di capacità competitive sufficienti, attraverso provvedimenti senza impegni di spesa pubblica nazionale volti a favorire:
    la costituzione di reti di impresa, tali da mantenere l'indipendenza di ogni singola attività pur godendo di economie di esperienza (es. R&S), di scopo (es. gruppi di acquisto), di indirizzo strategico o di attività operative (es. fatturazione);
    la costituzione di comunità energetiche, mirate a consolidare interazioni forti e di lunga durata con la clientela del territorio, relazioni che consentano di mitigare in generale i costi dell'energia, lo scambio con il cliente/produttore (es. con impianti fotovoltaici) e l'investimento in accumuli di energia per il livellamento temporale produzione-consumo;
    il coinvolgimento della popolazione locale con residenza di lunga durata allo sviluppo dell'impresa, con partecipazione nel capitale, regolamentata per la quota individuale e complessivamente limitata in percentuale a valori che non compromettano il completo controllo, la guida e il coordinamento da parte della comunità locale;
    la possibilità di affidare le concessioni idroelettriche senza gara pubblica a società interamente pubbliche o a società a direzione e coordinamento pubblico, ma con partecipazione di azionariato popolare locale regolamentato, è consentita alle seguenti condizioni: da un lato che l'Ente pubblico concedente si impegni a definire regole di governance della partecipata trasparenti e allineate agli standard internazionali, oltre che a mantenere una mission aziendale coerente con le finalità individuate e, dall'altro lato, che la Società concessionaria si impegni a realizzare, entro i termini concordati con il Ministero competente, un piano finalizzato alla massimizzazione dello sfruttamento delle risorse energetiche locali di natura rinnovabile (anche non idroelettriche), nel pieno e totale rispetto delle caratteristiche ambientali del territorio e delle volontà espresse dalla popolazione, nonché un piano finalizzato a salvaguardare il territorio di riferimento dagli ormai prevedibili cambiamenti climatici e dai rischi idrogeologici, con significativi investimenti infrastrutturali i cui ritorni economici sarebbero di lunghissimo periodo;
    la società concessionaria si dovrà, inoltre, impegnare a:
    favorire la transizione verso il carbon/fossil free sia per i trasporti che per il riscaldamento degli edifici, con opportuni investimenti nella rete di distribuzione locale e nello stoccaggio di energia elettrica;
    partecipare a reti di impresa con altre società della stessa tipologia che consentano il miglioramento delle proprie capacità competitive;
    costituire comunità energetiche mirate al coinvolgimento di lungo periodo della clientela locale;
    favorire la partecipazione al proprio capitale – quindi alla propria attività – della comunità locale attraverso forme «cooperative» o di «azionariato popolare»;
    sviluppare un ecosistema industriale locale centrato sulle core competencies del concessionario, in sinergia con le competenze distintive di altri operatori presenti sul territorio,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di assumere le iniziative di competenza, finalizzate a includere anche la possibilità di affidare le concessioni idroelettriche senza gara a società interamente pubbliche o a società a direzione e coordinamento pubblico, ma con partecipazione di azionariato popolare locale regolamentato, quindi società che perseguono come fine primario di porre al centro dell'interesse aziendale sia le esigenze dell'ambiente, sia tutte le conseguenze ed esternalità ad esse collegate, senza naturalmente escludere dagli obbiettivi aziendali l'efficienza economico-tecnica;
   a valutare, altresì, l'opportunità di assumere le iniziative di competenza al fine di includere le opportune provvidenze affinché le società concessionarie siano adeguatamente agevolate nella realizzazione delle stringenti condizioni indicate in premessa.
9/2305/213Elisa Tripodi, Sut.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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