ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/02305/168

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 282 del 23/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: GAVA VANNIA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 23/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRASSINI REBECCA LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
CESTARI EMANUELE LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
TOMASI MAURA LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 23/12/2019


Stato iter:
23/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 23/12/2019
MISIANI ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/12/2019

ACCOLTO IL 23/12/2019

PARERE GOVERNO IL 23/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 23/12/2019

CONCLUSO IL 23/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/168
presentato da
GAVA Vannia
testo di
Lunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che:
    i commi 634 e seguenti istituiscono la nuova imposta sui manufatti in plastica;
    l'introduzione della « plastic tax» nella manovra di bilancio mette a repentaglio duemila piccole e medie aziende del settore, che garantiscono il lavoro a 50.000 addetti, come ricordato dal sindacato dei lavoratori chimici Filctem Cgil;
    infatti, l'Italia è il secondo maggior produttore dei prodotti packaging in Europa, con 12 miliardi di fatturato l'anno e 3 mila aziende che operano nel settore;
    la nuova tassa potrebbe pertanto minare la sopravvivenza di un settore italiano di eccellenza, penalizzando i prodotti e non i comportamenti e rallentando tutti gli sforzi compiuti in questi anni per rendere la plastica più circolare. Inoltre gli imballaggi in materiale plastico si riciclano all'infinito, con una buona raccolta differenziata e una buona educazione dei consumatori, sono fondamentali per evitare sprechi alimentari, abbassare i costi di trasporto, risparmiare energia e ridurre le emissioni di CO2. I materiali alternativi, molto spesso, hanno un impatto ambientale peggiore in quanto più pesanti e ingombranti rispetto in quelli prodotti con materiali polimerici;
    l'area Lover – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna – da sola vale quasi il 60 per cento dell'industria nazionale della trasformazione di plastica. Se si aggiunge il Piemonte ci si avvicina al 70 per cento della produzione italiana: significa che il 70 per cento della plastic tax graverà sempre sulle solite quattro regioni industriali, quelle che tenacemente trainano il Pil del Paese;
    la via Emilia, in particolare, è da anni ribattezzata la culla della Packaging valley, in quanto ospita il maggior numero di aziende del comparto in Italia, precisamente 230 con oltre 17.000 occupati e un fatturato annuo di 5 miliardi di euro, pari al 63 per cento del giro di affari nazionale;
    si tratta di aziende che producono fatturati da capogiro e che a detta del Presidente degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara, verrebbero fortemente colpite dall'introduzione della cosiddetta « Plastic tax» con un incremento del 110 per cento del costo della materia prima;
    occorre tenere presente il principio che «chi crea l'inquinamento abbandonando i rifiuti è l'uomo e non i rifiuti o il materiale in sé», ed attuare un'attenta ed intelligente attività di prevenzione, che non porti a scelte affrettate e non ragionate come «rapide soluzioni»;
    l'avvio di una transizione verso l'economia circolare rappresenta un input strategico di grande rilevanza con il passaggio da una «necessità», come quella dell'efficienza nell'uso delle risorse e della gestione razionale dei rifiuti, ad una «opportunità», ovvero progettare i prodotti in modo tale da utilizzare ciò che adesso è destinato ad essere rifiuto come risorsa per un nuovo ciclo produttivo,

impegna il Governo

sulla base di un'attenta valutazione delle conseguenze prodotte dalla prima applicazione della plastic tax sul comparto industriale italiano, a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a riconsiderare la norma, adoperandosi per difendere il compartimento industriale del riciclo della plastica italiano, puntando sull'attuazione dei principi dell'economia circolare.
9/2305/168. (Testo modificato nel corso della seduta) Gava, Frassini, Legnaioli, Cestari, Tomasi, Murelli, Cavandoli, Patassini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione dei rifiuti

prevenzione dell'inquinamento

sindacato