ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02267/005

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 275 del 10/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 10/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI 10/12/2019


Stato iter:
10/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 10/12/2019
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 10/12/2019

ACCOLTO IL 10/12/2019

PARERE GOVERNO IL 10/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 10/12/2019

CONCLUSO IL 10/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02267/005
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Martedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   La Camera,
   premesso che:
    i danni derivanti dal dissesto idrogeologico del nostro fragile territorio, le alluvioni e le inondazioni delle città, colpiscono in maniera sempre più drammatica l'Italia;
    il dissesto idrogeologico, le alluvioni, le frane, le inondazioni sono causate dai cambiamenti climatici in atto frutto di scelte umane disseminate. Questi eventi hanno un solo filo conduttore: l'assenza di politiche capaci di affrontare strutturalmente e con atti adeguati gli eventi;
    è necessario impedire che si ripetano gli eventi drammatici che solo nel 2018 hanno causato nel nostro Paese; 32 vittime in 148 eventi estremi; 66 casi di allagamenti da piogge intense; 41 casi di danni da trombe d'aria, 23 casi di danni alle infrastrutture e 20 esondazioni fluviali. Eventi accompagnati da una serie infinita di nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi, dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che stanno causando gravi danni ai territori e alle città;
    Legambiente ricorda che tra il 1944 e il 2012 sono 61,5 i miliardi di euro spesi solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano e l'Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto con circa 3.5 miliardi all'anno. Il consumo di suolo e le nuove edificazioni continuano a riguardare anche le aree considerate a rischio idrogeologico, nonostante i vincoli esistenti: nel 9 per cento delle amministrazioni si è continuato a costruire nelle aree a rischio anche nell'ultimo decennio, dato che potrebbe essere anche maggiore se si pensa a quanto è stato costruito in maniera abusiva. Una gestione dissennata che continua a esporre al rischio milioni di persone; 7.275 comuni (91 per cento del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni (Ispra 2018) e circa 7,5 milioni di abitanti che vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni. Su scala nazionale addirittura il 13 per cento delle famiglie italiane vive in aree a rischio idrogeologico. 437 i fenomeni meteorologici (riportati dalla mappa CittàClima.it di Legambiente) che dal 2010 a dicembre 2018 hanno provocato danni nel territorio italiano (264 i comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti che hanno provocato oltre 189 vittime e l'evacuazione di oltre 45 mila persone a causa di eventi quali frane e alluvioni;
    non è più rinviabile l'adozione di un piano che favorisca e incentivi la tutela ambientale e contrastati definitivamente il dissesto idrogeologico nel nostro Paese, iniziando da quelle aree più a rischio quali quelle interne e marginali,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere l'istituzione di un Fondo rivolto a incentivare gli interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento nonché l'introduzione di un contributo per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana legato alla perdita di valore ecologico, ambientale e paesaggistico che esso determina finanziato con i proventi degli oneri relativi all'urbanizzazione primaria e secondaria e al costo di costruzione da usare per interventi per minimizzare il rischio idrogeologico e sismico, alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e in altri tessuti urbani da tutelare, all'acquisizione delle aree da espropriare, nonché, nel limite massimo del 30 per cento, a spese di manutenzione ordinaria e straordinaria per l'adeguamento sismico e idrogeologico, l'efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica, nonché all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
9/2267/5. (Testo modificato nel corso della seduta) Pastorino, Muroni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inondazione

equilibrio ecologico

cambiamento climatico