ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02267/032

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 275 del 10/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 10/12/2019
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 10/12/2019
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 10/12/2019
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 10/12/2019


Stato iter:
10/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 10/12/2019
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 10/12/2019

PARERE GOVERNO IL 10/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 10/12/2019

CONCLUSO IL 10/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02267/032
presentato da
LOLLOBRIGIDA Francesco
testo di
Martedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame introduce misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229;
    è pienamente condivisibile ogni iniziativa, anche di carattere normativo, volta a «costruire» un Paese verde, equo, sociale e a impatto climatico zero, intensificando le azioni per la salvaguardia dell'ambiente e il contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici (che stanno diventando sempre più visibili e pervasivi);
    questo rappresenta un obiettivo estremamente ambizioso, perseguito anche a livello europeo, che peraltro offrirà una reale opportunità di modernizzazione e di competitività anche al nostro sistema economico-produttivo;
    ciò comporterà inevitabilmente una serie di costi e di sfide anche a breve termine, per cui è importante coniugare misure di sostenibilità ambientale con efficaci e strutturali interventi di sostenibilità economico-sociale;
    sarebbe opportuno oltre che necessario, dunque, accompagnare la fase di transizione in atto verso un'economia «più verde e più inclusiva» con politiche mirate di sostegno alle imprese e ai cittadini che dovranno nel tempo adattarsi alle nuove regole; come viene evidenziato, la profonda trasformazione dell'economia e della società che l'Unione europea è chiamata ad intraprendere dovrà essere comunque realizzata «secondo modalità che tengano conto delle situazioni nazionali e che siano eque dal punto di vista sociale»;
    in questo contesto generale è pienamente condivisibile l'obiettivo della recente direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente (Direttiva (UE) 2019/904 sulla plastica monouso – Single Use Plastics, SUP) che è quello di «prevenire e ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente, in particolare l'ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un ’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno»;
    sono state, a tal fine, individuate e definite specifiche misure di prevenzione e gestione dei rifiuti in relazione ai prodotti di plastica monouso rinvenuti più di frequente sulle spiagge e agli attrezzi da pesca contenenti plastica; in particolare, alcuni prodotti – per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative – saranno messi al bando, mentre per quelli di cui non esistono valide alternative saranno previste sostanziali riduzioni del consumo a livello nazionale e per altri ancora, invece, stringenti requisiti di etichettatura e prodotto; ogni Stato membro dovrà ora adottare i necessari provvedimenti volti ad adeguarsi alle nuove regole europee;
    a quanto risulta, l'importazione extra UE di prodotti SUP (Single Use Plastics) è piuttosto marginale poiché la produzione è fortemente concentrata in Sud Europa (in particolare in Italia e Spagna); le stoviglie monouso in plastica per uso alimentare sono infatti prodotte principalmente in Italia (un recente studio di Confindustria ha evidenziato, nello specifico, la seguente situazione: aziende di produzione delle stoviglie di monouso: 25 – distribuite equamente tra Nord e Sud –; numero di addetti diretti: 3.000; fatturato diretto: 1 miliardo di euro; consumi destinati alla produzione di stoviglie monouso: circa il 35 per cento della domanda italiana di polistirolo compatto);
    il divieto di commercializzazione delle stoviglie monouso in plastica per uso alimentare determinerebbe, dunque, – soprattutto per il nostro Paese – un impatto significativamente negativo per le aziende produttrici di prodotti monouso in plastica nonché per le numerose imprese legate all'indotto; le disposizioni eccessivamente stringenti, peraltro, non consentono di predisporre e attuare un adeguato e tempestivo piano di riconversione e aggiornamento industriale nonché di riqualificazione professionale, per potersi adeguarsi alla nuova regolamentazione,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa utile, anche in sede europea, al fine di garantire un efficace sostegno economico-finanziario alle aziende produttrici di articoli monouso in plastica (Single Use Plastics) per la riconversione industriale e la riqualificazione professionale, necessarie anche per l'adeguamento alla nuova normativa europea citata in premessa.
9/2267/32Lollobrigida, Butti, Foti, Trancassini, Ciaburro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria delle materie plastiche

direttiva CE

importazione comunitaria