ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02267/181

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 275 del 10/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: TRIZZINO GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/12/2019


Stato iter:
10/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 10/12/2019
MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 10/12/2019

PARERE GOVERNO IL 10/12/2019

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 10/12/2019

CONCLUSO IL 10/12/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02267/181
presentato da
TRIZZINO Giorgio
testo di
Martedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   La Camera,
   premesso che:
    è notizia degli ultimi tempi dello stanziamento di circa 40 milioni di euro, adottato dalla Regione Sicilia, al fine di ripristinare le reti idriche di distribuzione dei due Consorzi di bonifica dell'isola. Le condotte, realizzate in gran parte negli anni Sessanta e gestite dalle strutture consortili, sono di proprietà della Regione, ma finora la loro manutenzione è stata affidata ai Consorzi che, per i noti problemi di bilancio, solo in parte e sempre più raramente hanno provveduto al mantenimento della loro efficienza;
    ciò ha determinato, d'altronde, che le perdite d'acqua, dovute al logoramento del tempo, ma anche ad atti vandalici, sono divenute intollerabili e l'acqua nelle aziende agricole arriva sempre meno, suscitando il legittimo malcontento degli agricoltori;
    inoltre è già stato attenzionato da questa Camera, attraverso una commissione d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali correlati, di come gli impianti che dovrebbero ripulire le acque sono spesso macchine per inquinare presenza di scarichi delle acque reflue urbane. Eppure nel 2012 il CIPE stanziò un miliardo di euro per la depurazione, intervento che ebbe limitatissimi effetti sull'apertura dei cantieri. A tal riguardo la Comunità Europea ha emesso proprio per la Regione Sicilia ben quattro procedure di infrazione per l'insufficiente trattamento delle acque reflue, con due di queste che sono già allo stato di condanna;
    secondo una stima degli uffici regionali, contenuta nel documento sullo stato di attuazione della governance, le sanzioni comunitarie per la mancata depurazione costerebbero alle casse regionali, dato il diritto di rivalsa esercitato dallo Stato, 97 mila euro al giorno dal 2012, qualcosa come 247,8 milioni di euro;
    l'Istat ha ricordato che tenendo conto delle acque interdette alla balneazione, divieti temporanei per l'intera stagione balneare a causa dei livelli di contaminanti oltre le soglie di rischio per la salute, è stato calcolato l'indicatore relativo ai tratti di costa balneabili, dato dalla percentuale della lunghezza della costa balneabile rispetto alla lunghezza complessiva della linea litoranea;
    in Sicilia le famiglie sono tra le più scontente d'Italia per la qualità del servizio idrico e quelle che si lamentano maggiormente per il numero di interruzioni nell'erogazione, le città continuano a registrare alcune tra le più elevate perdite di rete, in alcuni quartieri dei comuni capoluogo, e anche nei comuni stessi, il servizio di distribuzione dell'acqua è ancora lontanissimo dall'essere quotidiano e h24, come nel resto del Paese. Un deficit che non si colma visto che gli investimenti industriali nel settore delle infrastrutture idriche sono più elevati nel Centro-Nord rispetto alla Sicilia, con una differenza di investimenti netti pro capite che vale più del doppio;
    rispetto all'assenza di interruzioni della fornitura, ha rivelato l'Istat in un report pubblicato lo scorso marzo in occasione della Giornata Mondiale dell'acqua, l'87,4 per cento delle famiglie dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto. Al contrario, in Sicilia quelle poco o per niente soddisfatte raggiungono rispettivamente il 40,2 per cento e il 31,9 per cento. Nel 2018, secondo dati dell'Istat, in tutta Italia ci sono 2,7 milioni di famiglie che hanno segnalato irregolarità nell'erogazione di acqua nelle loro abitazioni. Di queste famiglie circa un quarto (23 per cento) si trova in Sicilia, si tratta di 600 mila famiglie isolane che denunciano di non essere soddisfatte;
    in Lombardia, ad esempio, a fronte di una popolazione che vale il doppio di quella siciliana, ci sono soltanto 133 mila famiglie che denunciano irregolarità, in Piemonte sono appena 78 mila, in Veneto addirittura 58 mila. In tutta l'area settentrionale sono state circa 364 mila le famiglie che hanno segnalato irregolarità, praticamente circa la metà di quanto registrato nella sola Sicilia;
    la percezione di quanto si paga in bolletta spesso è indicativa di come il cittadino viva il servizio idrico. In linea di massima, stando all'incrocio dei diversi indicatori Istat e dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza, non sempre a un servizio migliore si accoppiano costi più elevati. Nel 2018 la spesa media di una famiglia per la bolletta idrica è stata di 426 euro, con la Sicilia leggermente al di sotto del dato nazionale (412 euro). In termini di capoluogo di provincia, Enna, Caltanissetta e Agrigento, che sono alcune delle aree con i maggiori problemi in termini distribuzione, hanno superato la media, rispettivamente a 715 euro, 599 e 468;
    l'Istat ha censito 11 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana interessati nel 2017 da misure di razionamento nella distribuzione dell'acqua per uso civile, tutti ubicati nell'area del Mezzogiorno a eccezione di Latina. Due siciliane sul podio delle peggiori: a Cosenza e Trapani, che sono le città che hanno subito maggiori disagi per la riduzione o sospensione del servizio su tutto il territorio comunale, rispettivamente con 245 e 180 giorni, segue Enna. Molto più diffusa l'adozione di misure di razionamento attivate solo su parte del territorio comunale, in maniera tale da accumulare acqua nei serbatoi e fare fronte alla richiesta nelle ore di maggiore consumo,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare iniziative straordinarie al fine di gestire e garantire nella massima trasparenza, iniziative per la messa in opera di interventi infrastrutturali non solo in Sicilia ma in tutte le regioni del sud Italia, interessate dalla presenza di scarichi delle acque reflue urbane in mare, nonché ai fini dell'infrastrutturazione del sistema idrico, a garanzia di un servizio universale per la distribuzione dell'acqua potabile in tutte le regioni del Mezzogiorno.
9/2267/181Trizzino.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona urbana

acque di scarico

consumo delle famiglie