ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02203/028

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 249 del 30/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/10/2019


Stato iter:
31/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/10/2019
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 31/10/2019
PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 31/10/2019
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/10/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/10/2019

NON ACCOLTO IL 31/10/2019

PARERE GOVERNO IL 31/10/2019

DISCUSSIONE IL 31/10/2019

RESPINTO IL 31/10/2019

CONCLUSO IL 31/10/2019

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02203/028
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo presentato
Mercoledì 30 ottobre 2019
modificato
Giovedì 31 ottobre 2019, seduta n. 250

   La Camera,
   premesso che:
    la Sardegna vive, ormai da anni, un grave stato di crisi, in particolare con riferimento sia al polo minerario e metallurgico del Sulcis, dove, le imprese attive, nell'ultimo decennio, si sono ridotte ad un terzo; sia ai siti di produzione di derivati dal petrolio, Ottana nel Nuorese e Porto Torres nel Sassarese, oggi ridotti, in pratica, ad un unico impianto che produce energia mediante l'utilizzo del carbone; sia al Porto Canale di Cagliari, il quale ha visto, da ultimo, il collocamento in cassa integrazione dei dipendenti della società terminalista;
    un recente studio della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, ha individuato una contrazione del PIL regionale del 10 per cento rispetto ai valori registrati nel 2008: dato, quest'ultimo che colloca l'economia sarda ben al di sotto della media nazionale e che si aggiunge al netto calo delle imprese attive nell'isola, nonché dell'interscambio con l'estero, con conseguenti, gravi ripercussioni in termini d'occupazione;
    tale situazione ha determinato un incredibile flusso emigratorio, al punto che nel 2018 sono stati oltre tremila i sardi, soprattutto giovani, costretti a lasciare la regione in cerca di lavoro, con conseguente, pesante accelerazione del declino demografico della stessa regione;
    l'attuale sistema industriale sardo non è più in grado, senza i dovuti investimenti anche ad opera dello Stato, di sostenere lo sviluppo economico dell'isola: in particolare, i predetti investimenti dovrebbero riguardare, soprattutto, il campo dell'infrastruttura energetica, permettendo l'abbattimento del costo dell'energia, con conseguente, notevole vantaggio per le aziende che intendano investire nel territorio in questione;
    sarebbe opportuno prevedere, tra le altre cose: a) la riqualificazione ambientale ed energetica delle aree industriali; b) l'incentivazione all'uso delle fonti rinnovabili per le aziende energivore; c) la promozione dell'aggregazione della domanda elettrica per imprese e cittadini, anche con contratti di fornitura energetica a lungo termine; d) l'incentivazione all'utilizzo di apparecchi elettrici ad alta efficienza, in sostituzione di apparecchi alimentati a gas; e) la promozione della cultura industriale e incentivazione delle professioni tecniche nell'area industriale e ambientale;
    in particolare, appare opportuno valutare la dismissione di alcune delle centrali elettriche esistenti nel territorio regionale sardo, prevedendo, al contempo, la loro conversione – con conseguente recupero ambientale e salvaguardia dei livelli occupazionali – se del caso, anche, con l'installazione di impianti fotovoltaici/solari termodinamici, nonché a gas di nuova generazione, incentivando altresì l'attuale gestore/proprietario a cedere porzioni di rete di distribuzione ai consorzi industriali interessati, consentendo la realizzazione di distretti energetici autonomi e potenzialmente autosufficienti, in grado di produrre l'energia necessaria alle attività consortili;
    appare, altresì, necessario consentire ai comuni della Sardegna, nonché a gruppi spontanei di cittadini, di poter presentare autonomi progetti energetici per il territorio di competenza, prevedendo il totale sgravio degli oneri di sistema avuto riguardo all'utilizzo della quota di energia localmente prodotta,

impegna il Governo:


   a valutare l'opportunità di prevedere investimenti adeguati nel territorio regionale sardo, in particolare per l'adeguamento delle infrastrutture e reti energetiche, nonché per l'avvio delle opere di dismissione e riqualificazione, anche ambientale, e di conversione delle aree interessate dalla presenza di centrali elettriche, se del caso, anche promuovendo l'installazione di impianti fotovoltaici/solari termodinamici, nonché a gas di nuova generazione, salvaguardando, conseguentemente, gli attuali livelli occupazionali;
   ad individuare e destinare nella legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per l'attivazione della medesima misura, allo stato quantificabili in 1 miliardo di euro.
9/2203/28Deidda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione d'energia

terreno industriale

economia regionale