Legislatura: 18Seduta di annuncio: 91 del 27/11/2018
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 27/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/11/2018 Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2018
NON ACCOLTO IL 28/11/2018
PARERE GOVERNO IL 28/11/2018
RESPINTO IL 28/11/2018
CONCLUSO IL 28/11/2018
La Camera,
in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
premesso che:
il decreto in esame è permeato da un approccio meramente securitario ed emergenziale che non tiene conto della complessità dei processi migratori e della realtà dei territori che ne sono interessati; le norme relative all'abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e il restringimento del sistema Sprar in favore dei grandi e fallimentari centri di accoglienza, al contrario degli obiettivi del Governo, avranno l'effetto di ridurre le opportunità di integrazione e di aumentare gli immigrati irregolari difficilmente espellibili;
una maggiore sicurezza può essere garantita solo da forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, che abbiano legami familiari o la disponibilità di un lavoro, e misure per l'inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, puntando sulle politiche attive;
un anno fa è stata depositata la proposta di legge di iniziativa popolare «Ero straniero», recante «Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell'inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari» (C. 13); la proposta, sottoscritta da 90.000 cittadini, prende a modello norme già vigenti in altri Stati europei, a partire da Germania e Spagna;
tale proposta premia il radicamento e l'integrazione dello straniero, desumibili da elementi quali l'immediata disponibilità di un contratto di lavoro, la frequentazione di corsi di formazione professionale o tirocini formativi, i legami familiari o altre circostanze di fatto o comportamenti idonei a dimostrare un legame stabile con il territorio nel quale lo straniero vive,
impegna il Governo
ad introdurre disposizioni volte al recupero della legalità attraverso l'emersione e la regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti in Italia che non hanno attualmente un titolo di soggiorno, ai quali sulla base di elementi di comprovata integrazione, in assenza di gravi condanne penali, o nei casi di accertata inespellibilità dovuta a condizioni soggettive di cui all'articolo 8 della Convenzione Europea dei diritti Umani e/o oggettive, venga rilasciato un permesso di soggiorno per comprovata integrazione e radicamento di 2 anni, rinnovabile e convertibile in permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per motivi di studio.
9/1346/46. Magi, Bruno Bossio.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritto di soggiorno
integrazione sociale
asilo politico