Legislatura: 18Seduta di annuncio: 91 del 27/11/2018
Primo firmatario: CARBONARO ALESSANDRA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 27/11/2018 MASI ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 27/11/2018 ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 27/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/11/2018 MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2018
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/11/2018
ACCOLTO IL 28/11/2018
PARERE GOVERNO IL 28/11/2018
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/11/2018
CONCLUSO IL 28/11/2018
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame contiene numerose modifiche del Codice Antimafia e riguardanti, in particolare, l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
l’iter relativo alla confisca dei beni coinvolge diverse dimensioni, a partire da quella investigativa e giudiziaria, passando per quella politica – fondamentale nella ristrutturazione della fiducia dei cittadini nelle istituzioni – e raggiungendo quella economica, dove l'obiettivo è la valorizzazione territoriale delle risorse sottratte con la visione di offrire un'opportunità di crescita e sviluppo. La quadratura del cerchio avviene attraverso l'inclusione di una dimensione sociale, culturale ed educativa, al fine di trasmettere il messaggio per cui esiste sempre un'alternativa legale e a dimostrazione che le mafie possono essere battute;
la legge 7 marzo 1996, n. 109, relativa alle disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati, all'articolo 3, stabilisce l'utilizzo dei beni immobili confiscati alla mafia per finalità sociali e di interesse pubblico, nonché l'utilizzo delle somme di denaro confiscate e dei proventi derivanti dall'affitto, dalla vendita o dalla liquidazione dei beni per progetti relativi alla gestione a fini istituzionali, sociali o di interesse pubblico degli immobili confiscati e per la promozione della cultura imprenditoriale e delle attività imprenditoriali per giovani disoccupati;
le innovazioni contenute nella legge del 17 ottobre 2017, n. 161, riportante la Riforma del Codice Antimafia, rafforzano maggiormente l'idea del riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati;
in base all'ultima relazione dell'Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati del 2017 – risalente al 28 febbraio di quell'anno – risultavano censiti, in gestione, 16.696 immobili, 7.800 beni finanziari, 2.078 beni mobili, 7.588 beni mobili registrati e 2.492 beni aziendali. Dei beni mobili registrati, il 23 per cento viene venduto, il 19 per cento distrutto, il resto viene ceduto gratuitamente o affidato a forze dell'ordine e vigili del fuoco; in merito ai beni immobili, il 13 per cento risulta mantenuto dallo Stato nel proprio patrimonio, mentre sono affidati agli enti territoriali rispettivamente il 23 per cento per fini istituzionali ed il 64 per cento per scopi sociali. In relazione ai beni aziendali, soltanto il 4 per cento viene venduto, l'1 per cento ceduto gratuitamente ed il restante 95 per cento liquidato;
è evidente che un elevato numero di beni confiscati rimanga inutilizzato e non assegnato; inoltre, non sempre la destinazione e la consegna di un bene confiscato comporta una valorizzazione di tale bene come strumento coadiuvante lo sviluppo sociale ed economico del territorio;
il riutilizzo sociale dei beni confiscati dovrebbe essere considerato come una componente di maggiore forza nel quadro di un rilancio economico anche tra le sfere sociali più basse e dovrebbe essere incluso nel framework contorno allo sviluppo di una comunità in termini di inclusione sociale e di miglioramento della qualità della vita,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di assumere iniziative volte:
a sostenere politiche per il riutilizzo dei beni confiscati per fini sociali, incentivando, inoltre, il loro riutilizzo anche per fini culturali, con l'obiettivo di sostenere la crescita delle attività economiche delle comunità più svantaggiate e rafforzare l'inclusione sociale;
ad operare una semplificazione delle procedure per l'assegnazione per il riutilizzo di beni confiscati per i giovani imprenditori, in particolare nel Sud Italia, al fine di incentivare il tessuto produttivo giovanile;
a supportare strategie per favorire l'accesso al riutilizzo dei beni confiscati alle imprese in forma di start up innovative e tecnologiche, al fine di sostenere le attività imprenditoriali operanti nel settore dell'innovazione tecnologica, soprattutto nel Meridione.
9/1346/144. (Testo modificato nel corso della seduta) Carbonaro, Nesci, Masi, Orrico.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):integrazione sociale
sequestro di beni
confisca di beni