ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01041/009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 40 del 07/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/08/2018


Stato iter:
07/08/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/08/2018
MANZATO FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 07/08/2018

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 07/08/2018

PARERE GOVERNO IL 07/08/2018

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 07/08/2018

CONCLUSO IL 07/08/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01041/009
presentato da
DAGA Federica
testo di
Martedì 7 agosto 2018, seduta n. 40

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge in esame rappresenta una importante sfida e impegno per il nuovo Governo; nello specifico, il comma 3 dell'articolo 2 riassegna al Ministero dell'ambiente le funzioni in materia di contrasto al dissesto idrogeologico a difesa e messa in sicurezza del suolo e contestualmente sopprime la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; si attribuisce al Ministero dell'ambiente la proposta di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle regioni del centronord nell'ambito di un programma nazionale approvato dal CIPE;
    l'articolo 51 della Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (così detto Collegato Ambientale) ha determinato l'aggiornamento del decreto legislativo n. 152 del 2006, definendo un nuovo assetto territoriale con la nascita di 7 Distretti Idrografici (Alpi Orientali; Padano; Appennino Settentrionale; Appennino Centrale; Appennino Meridionale; Sardegna; Sicilia); successivamente, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 294 del 25 ottobre 2016 (Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2017), sono stati disciplinati l'attribuzione e il trasferimento alle Autorità di Bacino Distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziarie delle Autorità di Bacino. La riforma messa in atto dalla legge n. 221 del 2015 e dal decreto ministeriale n. 294 del 2016 razionalizza e semplifica le competenze del settore, con l'esercizio da parte di un solo ente – Autorità di bacino distrettuale – le funzioni di predisposizione del piano di bacino distrettuale e dei relativi stralci, tra cui il piano di Gestione delle Acque e il piano di gestione del rischio alluvioni;
    l'articolo 10 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, ha definito che a partire dalla programmazione 2015, i Commissari di nomina governativa, fossero sostituiti dai Presidenti delle Regioni, assumendo il ruolo di Commissari contro il dissesto idrogeologico (con i compiti tra cui il rispetto dei cronoprogrammi, la redazione delle relazioni trimestrali e annuali da consegnare alla Camera dei deputati, l'implementazione continua del sistema RenDis web in ordine alla trasparenza) «delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli accordi di programma sottoscritti tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni ai sensi dell'articolo 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e nella titolarità delle relative contabilità speciali»;
    si registrano evidenti rallentamenti e inadempienze in merito agli interventi da adottare in materia di mitigazione e di difesa del suolo. La questione ha una rilevanza prioritaria e urgente così evidenziato anche dall'edizione 2018 del Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, in cui il 91 per cento dei comuni italiani (88 per cento nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in aree ad alta vulnerabilità. Rispetto all'anno passato è aumentata la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9 per cento rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4 per cento). Complessivamente il 16,6 per cento del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km quadrati). Quasi il 4 per cento degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9 per cento (oltre 1 milione) in zone alluvionali nello scenario medio,

impegna il Governo

per quanto di propria competenza, a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche legislative, al fine di avviare un rafforzamento e una migliore ed efficace definizione della governance in materia di difesa del suolo e preservazione qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, e contestualmente di attivare iniziative e strumenti finalizzati ad una celere attuazione dei piani, programmi o interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico e di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture, il patrimonio ambientale e culturale presente sul territorio nazionale e la pianificazione di bacino distrettuale, nonché di accelerare e semplificare le procedure inerenti l'emanazione dei pareri di competenza dell'Autorità di bacino distrettuale e l'aggiornamento dei Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico di cui all'articolo 67 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, a seguito della realizzazione degli interventi, nel presupposto che siano rinvenute le necessarie risorse finanziarie a copertura degli oneri.
9/1041/9. (Testo modificato nel corso della seduta)  Daga.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrogeologia

formalita' amministrativa

gestione