ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01004/009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 39 del 06/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: SURIANO SIMONA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/08/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 06/08/2018


Stato iter:
06/08/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/08/2018
MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 06/08/2018

PARERE GOVERNO IL 06/08/2018

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/08/2018

CONCLUSO IL 06/08/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01004/009
presentato da
SURIANO Simona
testo di
Lunedì 6 agosto 2018, seduta n. 39

   La Camera,
   premesso che:
    il Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo e del contrasto dell'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere, sottoscritto tra Italia e Libia nel febbraio 2017, altro non è che un accordo volto ad esternalizzare le frontiere europee;
    tale accordo estende la validità del primo trattato di amicizia tra Italia e Libia, sottoscritto nel 2008 che prevedeva, tra le altre cose, il finanziamento di infrastrutture per il contrasto all'immigrazione irregolare, la formazione del personale e l'assistenza tecnica alla guardia costiera e alla guardia di frontiera libica, in cambio di un pattugliamento continuo delle coste libiche;
    da diverse inchieste giornalistiche, nonché dal rapporto dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sono tuttavia emerse delle criticità derivanti dall'attuazione del Memorandum, come la detenzione arbitraria di migranti, il maltrattamento subito da alcuni migranti venduti all'asta, maltrattati, violentati e fatti schiavi;
    tali inchieste hanno scatenato una giusta ondata d'indignazione e più voci si sono sollevate affinché i governi europei non finanziassero più la guardia costiera libica che intercetta i migranti nel Mediterraneo riportandoli in Libia, nei centri di detenzione, dove spesso subiscono trattamenti denigranti, torture, estorsioni;
    lo stesso segretario generale dell'Onu Antonio Guterres si è definito inorridito dalle immagini viste. In sostanza, quello che l'Italia ha fatto sinora è stato delegare alla guardia costiera libica il respingimento di migranti in Libia, una prassi che è già costata all'Italia una condanna nel 2012 da parte della Corte Europea dei diritti dell'uomo per aver violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Ad aggravare il tutto vi è la circostanza che la Libia non hai mai firmato la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, identificando tutti i migranti come criminali, e in quanto tali vengono imprigionati;
   considerato che:
    il lavoro svolto sinora dall'Italia è stato imponente e rilevante ma non ancora esaustivo, tant’è che i migranti, una volta arrivati in Libia hanno davanti a sé una scelta angosciante: affidarsi ai trafficanti di esseri umani oppure finire in centri di detenzione. Il Memorandum d'intesa parla quindi di «centri di accoglienza» ma questi in realtà non esistono, o almeno non esistono al momento, e la Libia gestisce i flussi attraverso la detenzione automatica di rifugiati e migranti, in condizioni disumane e l'Italia, nonostante la sua storia di Paese democratico, così facendo si sottrae ai suoi obblighi internazionali in tema di non respingimento dei rifugiati;
   tutti gli atti fin qui sottoscritti con la Libia mancano di una chiara indicazione vincolante sul versante umanitario e gli impegni sinora profusi non sono dunque stati assolutamente sufficienti a garantire il rispetto dei diritti umani da parte delle autorità Libiche, profondamente divise al loro interno. In aggiunta, l'Italia ha interagito con una sola delle diverse autorità, non tenendo conto delle difficoltà delle medesime nel controllare il trattamento dei migranti;
    le Ultime iniziative intraprese dall'Italia nelle scorse legislature hanno portato ad una notevole diminuzione del numero di arrivi di migranti in Italia ma non hanno in alcun modo migliorato di fatto la questione critica del rispetto per i diritti umani sul territorio libico, nel Sahel e in Niger,

impegna il Governo:

  a valutare l'adozione di ogni utile iniziativa affinché lo Stato libico e le sue autorità preposte si impegnino fattivamente al rispetto della dignità e dei diritti fondamenti dei migranti e richiedenti asilo e in particolare:
   a) ad impegnarsi affinché vengano rafforzate ulteriormente le vie d'accesso legali/corridoi umanitari esclusivamente per gli aventi diritto protezione internazionale, così che coloro che ne hanno diritto possano attraversare i confini in totale sicurezza e garanzia di tutela delle proprie prerogative;
   b) ad assicurare il massimo sforzo nella lotta contro il traffico di esseri umani, prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e donne;
   c) a programmare azioni di informazione e persuasione nelle regioni di transito e di partenza al fine di rendere noto ai migranti che vorrebbero raggiungere l'Europa dei rischi e delle difficoltà che essi incontrerebbero se seguissero il percorso illegale.
9/1004/9Suriano, Ehm.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

diritti umani

traffico di persone