ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01004/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 39 del 06/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 06/08/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI 06/08/2018


Stato iter:
06/08/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/08/2018
Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 06/08/2018

PARERE GOVERNO IL 06/08/2018

RESPINTO IL 06/08/2018

CONCLUSO IL 06/08/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01004/001
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Lunedì 6 agosto 2018, seduta n. 39

   La Camera,
   premesso che:
    il Rapporto della United Nations Support Mission in Libya (UNSMIL) del 12 febbraio 2018, firmato dal Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, e destinato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, descrive la terribile situazione dei migranti e richiedenti asilo nei centri di detenzione della Libia governativi e non, dove sarebbero soggetti a detenzione arbitraria e torture, a violenze sessuali tra cui stupri, e dove avverrebbero rapimenti per estorsione, lavori forzati e uccisioni illegali;
    il Rapporto riferisce, inoltre, che nei quattro centri di detenzione supervisionati è stato riscontrato un grave sovraffollamento e terribili condizioni igieniche, importanti livelli di malnutrizione e accesso limitato o nullo alle cure mediche. Infine, il rapporto mette in luce la condotta spregiudicata e violenta della Guardia costiera libica durante i salvataggi e le intercettazioni in mare;
    una sentenza della Corte d'Assise di Milano del 10 ottobre 2017 ha condannato un cittadino somalo che gestiva un centro di raccolta dei migranti nella città libica di Beni Walid, per aver sequestrato centinaia di connazionali, e che con frequenza quotidiana, prelevava cittadini somali di sesso maschile dal capannone per portarli in una stanza sita all'interno del campo, ove venivano torturati lasciandoli per ore disidratati sotto il sole. I reati per i quali il cittadino somalo è stato condannato sono omicidio, sequestro di persona in concorso e continuato a scopo estorsivo e violenza sessuale aggravata, anche nei confronti di minori;
   considerato che:
    i documenti ufficiali appena richiamati certificano la drammaticità della condizione dei migranti e richiedenti asilo detenuti in Libia;
    la cessione di unità navali alle autorità libiche potrebbe apparire come un gesto di generosità verso un Paese in difficoltà, ma il vero obiettivo di questa iniziativa è impedire, con la collaborazione della Libia, che migranti, richiedenti asilo e rifugiati possano giungere in Italia. Tale azione quindi andrebbe ad impedire a chi ha bisogno di protezione, di poter avanzare una domanda d'asilo in un paese sicuro. La Convenzione di Ginevra del 1951, di cui l'Italia è firmataria, in particolare all'articolo 33, relativo al principio di non refoulement, afferma che «nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche»;
    il 23 febbraio 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha condannato l'Italia per i respingimenti dei migranti effettuati a partire dal 2009 e, in conseguenza di questa sentenza, il Governo italiano ha dovuto anche versare quindicimila euro, a titolo di indennizzo, per ogni ricorrente richiedente asilo respinto,

impegna il Governo:

   a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni in esame, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a subordinare la cessione di unità navali a un impegno da parte del Governo libico affinché venga affermato lo Stato di diritto, siano garantiti il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza e i diritti umani fondamentali ai richiedenti asilo e migranti;
   a intervenire presso le autorità libiche al fine di porre fine alle condotte inaccettabili richiamate in premessa.
9/1004/1Fornaro, Boldrini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

espulsione

diritti umani