ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00158

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 02/12/2015
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00769
Atto numero: 7/00800
Atto numero: 7/00806
Atto numero: 7/00807
Atto numero: 7/00813
Atto numero: 7/00826
Firmatari
Primo firmatario: CAPOZZOLO SABRINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
LABRIOLA VINCENZA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/12/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2015
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 02/12/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 02/12/2015
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/12/2015
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 02/12/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 02/12/2015
PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 02/12/2015
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 02/12/2015
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/12/2015
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 02/12/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 02/12/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 02/12/2015
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
02/12/2015
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 02/12/2015

APPROVATO IL 02/12/2015

CONCLUSO IL 02/12/2015

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00158
presentato da
CAPOZZOLO Sabrina
testo di
Mercoledì 2 dicembre 2015 in

7-00769 Capozzolo, 7-00800 Zaccagnini, 7-00806 Rizzetto, 7-00807 Labriola, 7-00813 Polverini, 7-00815 Simonetti e 7-00826 Massimiliano Bernini: Interventi per la prevenzione e il contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura.

TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI 7-00769 CAPOZZOLO, 7-00800 ZACCAGNINI, 7-00806 RIZZETTO, 7-00807 LABRIOLA, 7-00813 POLVERINI E 7-00826 MASSIMILIANO BERNINI APPROVATO DALLE COMMISSIONI RIUNITE

  Le Commissioni XI e XIII,
   premesso che:
    nel corso dell'estate si sono registrati almeno quattro decessi, nella sola Regione Puglia, tra i braccianti impiegati nella raccolta del pomodoro;
    la principale causa di tali decessi è rappresentata dalle gravissime e inaccettabili condizioni di lavoro e di sfruttamento cui sono costretti migliaia di lavoratori – prevalentemente stranieri ed extracomunitari, ma con percentuali sempre crescenti di manodopera nazionale – da un sistema criminale che opera con spietata determinazione, principalmente attraverso l'operato del caporalato e l'utilizzazione di lavoro irregolare;
    si tratta di una piaga antica che, nonostante gli interventi normativi degli ultimi anni, sembra lontana dall'essere debellata nel nostro Paese e che vede coinvolti non solo i lavoratori immigrati, che risultano maggiormente disposti ad accettare lavori irregolari e sottopagati, con turni massacranti e in condizioni di pericolo per la salute, ma che, negli ultimi tempi, ha coinvolto anche altri soggetti deboli della società, come i giovani e le donne lavoratrici, cittadini italiani spesso vittime di una crisi economica e di un mercato del lavoro che in molte occasioni non è stato in grado di favorire i necessari raccordi con il mondo della scuola;
    da quanto riportato dall'ultimo rapporto «Agromafie e caporalato» della FLAI-CGIL si apprende che: «Secondo la nostre stime sono circa 400.000 i lavoratori che potenzialmente trovano un impiego tramite i caporali, di cui circa 100.000 presentano forme di grave assoggettamento a condizioni abitative e ambientali considerate paraschiavistiche, anche se negli ultimi anni le denunce sono sensibilmente cresciute. Dall'introduzione nel codice penale del reato di caporalato (articolo 603-bis del codice penale) sono circa 355 i caporali arrestati o denunciati, di cui 281 solo nel 2013. Secondo le nostre mappe sono circa 80 gli epicentri dello sfruttamento dei caporali, in 55 di questi epicentri abbiamo riscontrato condizioni di lavoro indecente o gravemente sfruttato. Più del 60 per cento dei lavoratori e delle lavoratrici costrette a lavorare sotto caporale – la maggior parte stranieri comunitari e non ha accesso ai servizi igienici e all'acqua corrente. Più del 70 per cento presenta malattie non riscontrate prima dell'inserimento nel ciclo del lavoro agricolo stagionale. Poi ci sono le intollerabili tasse dei caporali che sono pagate dai lavoratori e dalle lavoratrici e da tutti noi in termini di mancato gettito per la fiscalità generale. Solo in termini di mancato gettito contributivo il caporalato ci costa più di 600 milioni di euro l'anno. I lavoratori impiegati dai caporali percepiscono un salario giornaliero inferiore di circa il 50 per cento di quello previsto dai contratti nazionali e provinciali di lavoro, cioè circa 25/30 euro per una giornata di lavoro che dura fino a 12 ore continuative. A questo bisogna aggiungere le «tasse» da corrispondere ai caporali dovute al trasporto (circa 5 euro), all'acquisto di acqua (1,5 euro a bottiglia) di cibo (3,5 euro per un panino) e commissioni varie dovute all'impossibilità di accedere a beni di prima necessità come il cibo e i medicinali. In molti casi, soprattutto al sud, i lavoratori sono costretti anche a pagare l'affitto degli alloggi fatiscenti nei tantissimi ghetti lontani dai centri urbani e da occhi indiscreti. I lavoratori non scelgono di vivere in questi contesti fatiscenti, ma sono costretti a farlo, visto che solo in quei luoghi troveranno un caporale che gli offrirà una giornata lavorativa»;
    spesso l'intermediazione illecita e il lavoro nero si intrecciano con altre forme di illegalità, quali l'avvio di attività imprenditoriali che, dopo pochi mesi, scompaiono nel nulla, senza adempiere ai versamenti delle imposte e dei contributi previdenziali o l'utilizzo fraudolento della forma cooperativa;
    anche sul versante dei controlli, si è evidenziata la necessità di mettere a regime il sistema delle banche dati esistenti (del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, o di centri per l'impiego, INPS, INAIL, Guardia di finanza e Agenzia delle entrate), nonché di promuovere un'attività ispettiva gestita in modo univoco a livello nazionale, garantendo un efficace coordinamento dei servizi ispettivi, in vista di una effettiva attività di prevenzione, strumento essenziale per assicurare un efficace controllo dello Stato su tutto il territorio nazionale;
    da questo punto di vista riveste una significativa importanza l'istituzione, dal 1o settembre 2015, ai sensi dell'articolo 6, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, della Rete del lavoro agricolo di qualità, cui potranno aderire le imprese interessate, quale organismo autonomo finalizzato a rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel settore agricolo. Per la prima volta in Italia si istituisce un sistema pubblico di certificazione etica del lavoro e si prevede inoltre l'introduzione di un sistema premiante per le imprese che aderiranno alla Rete ed entreranno nel circuito. Della cabina di regia, presieduta dall'INPS, fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle politiche agricole, del lavoro e dell'economia della Conferenza delle regioni, con il compito di definire un piano organico complessivo per il contrasto stabile al lavoro nero e al caporalato, attraverso il pieno coinvolgimento e la collaborazione dei sindacati e delle organizzazioni agricole, dell'industria, della grande distribuzione e di tutte le istituzioni;
    i requisiti previsti per richiedere l'iscrizione alla Rete sono:
     a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;
     b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);
     c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi;
    del pari, pienamente condivisibile appare la volontà espressa congiuntamente dai Ministri delle politiche agricole, alimentari e forestali e della giustizia di varare uno specifico atto legislativo finalizzato alla confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato, a garantire forme di assistenza legale per i braccianti che denunciano lo sfruttamento, oltre che alla possibilità di introdurre la responsabilità in solido per chi sfrutta il lavoro nero, nonché a misure volte a introdurre l'obbligo di comunicazione preventiva degli operai agricoli a tempo determinato ad assicurare inoltre forme per evitare un uso distorto dei voucher e a realizzare infine un'ipotesi di organizzazione del trasporto pubblico dei braccianti, con il coinvolgimento delle regioni;
    tali specifiche misure appaiono oltremodo opportune e coerenti con una complessiva strategia riformatrice volta a realizzare un moderno mercato del lavoro;
    parallelamente all'aggiornamento del quadro normativo di contrasto del caporalato e dell'utilizzo del lavoro irregolare in agricoltura, appare indispensabile una riflessione sul tema dei prezzi, dei costi di produzione e di quanto deve essere riconosciuto ai produttori, con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, non si nasconda la piaga del lavoro nero e del caporalato;
    le audizioni svolte con le istituzioni e le parti sociali maggiormente rappresentative nel settore hanno fornito importanti elementi di valutazione, anche in vista dell'esame delle specifiche iniziative normative in materia;
    nella riunione del 13 novembre 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge contenente norme in materia di contrasto ai fenomeni di lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura,

impegnano il Governo:

   a proseguire con speditezza e con tempi certi, in un rapporto collaborativo con le proposte di iniziativa parlamentare, nella definizione di un nuovo quadro normativo finalizzato al contrasto del lavoro irregolare in agricoltura e del caporalato;
   a dare piena attuazione alla Rete del lavoro agricolo di qualità implementando le iniziative elaborate dalla Cabina di regia, di cui all'articolo 6, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, promuovendo l'offerta da parte dei centri per l'impiego pubblici di servizi adeguati alle peculiarità del lavoro agricolo, prevedendo altresì un ruolo attivo e collaborativo degli enti territoriali con le altre istituzioni preposte all'azione di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato;
   a valorizzare il ricorso all'etichettatura volontaria dei prodotti finali del lavoro agricolo di qualità prevedendone adeguata pubblicità;
   a prevedere che alla Cabina di regia partecipino anche il Ministero dell'interno e l'Ispettorato nazionale del lavoro, in considerazione delle competenze loro attribuite in materia di immigrazione e di controlli sul lavoro;
   a valutare l'opportunità di un ulteriore potenziamento della tutela già approntata per i lavoratori che denunciano i caporali o i datori di lavoro, anche nei casi in cui i lavoratori siano immigrati;
   ad attivare una collaborazione con le diverse organizzazioni del terzo settore, in particolare con quelle impegnate sui temi della promozione della legalità e del rispetto dei diritti dei lavoratori, e con le associazioni di rappresentanza dei consumatori per definire e realizzare apposite campagne di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sull'importanza di una produzione agricola di qualità e rispettosa dei diritti dei lavoratori;
   a prevedere anche l'utilizzo di moderni sistemi tecnologici di controllo a supporto dell'attività di vigilanza esercitata dagli ispettorati del lavoro e dalle forze dell'ordine;
   a rafforzare in modo strategico i controlli su tutto il territorio nazionale ed in particolare nelle aree dove il caporalato è più diffuso, al fine di contrastare e reprimere l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro;
   a svolgere un'attenta verifica sul fenomeno delle cosiddette «cooperative senza terra» al fine di individuare eventuali misure per il contrasto di forme di caporalato e di lavoro irregolare;
   a verificare la possibilità di prevedere indennizzi per i lavoratori vittime del caporalato;
   a svolgere monitoraggi costanti, anche accedendo ai dati disponibili presso l'INPS relativi all'instaurazione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro, dell'andamento del mercato del lavoro agricolo, valutando, in particolare, il rapporto tra il numero dei lavoratori stranieri che risultano impiegati e il numero dei lavoratori stranieri ai quali è stato rilasciato il nulla osta per lavoro agricolo dagli sportelli unici per l'immigrazione;
   a mettere a sistema le diverse banche dati esistenti, quali quelle del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, quelle dei centri per l'impiego, dell'INPS (CISOA), dell'INAIL, della Guardia di finanza, dell'Agenzia delle entrate e di AGEA;
   a valutare l'opportunità di inserire tra i requisiti necessari per accedere all'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità la dichiarazione aziendale di conformità a quanto previsto dalla contrattazione collettiva nazionale ed integrativa;
   a promuovere ulteriori iniziative nei confronti delle imprese che si avvalgono di forme di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro, volte ad aggredirne il patrimonio, attraverso un più ampio ricorso alla confisca dei beni, nonché a bloccare, da subito, la possibilità di ricevere contributi pubblici;
   a valutare la possibilità di riutilizzare le eventuali risorse derivanti dalla confisca dei beni delle aziende irregolari per scopi di utilità sociale ovvero per l'indennizzo o per la promozione del reinserimento lavorativo di soggetti vittime del caporalato;
   a escludere dalla partecipazione alla Rete del lavoro agricolo di qualità anche i soggetti che abbiano riportato condanne per delitti contro la salute e il benessere degli animali, delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l'incolumità pubblica, delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio;
   a intensificare l'attività di vigilanza e di controllo finalizzata al corretto utilizzo dei voucher per prestazioni di lavoro accessorio in agricoltura e a prendere in considerazione l'opportunità di rendere obbligatoria la procedura sperimentale FastPOA;
   a valutare l'opportunità, nei limiti delle risorse disponibili, di attivare un numero telefonico nazionale di pubblica utilità presso l'Ispettorato nazionale del lavoro, attraverso il quale tutti i cittadini italiani e stranieri possano denunciare fenomeni di sfruttamento, maltrattamento, condizioni di vita disumane o altre vessazioni durante il lavoro o la conduzione dell'azienda, che garantisca l'anonimato e la tutela da ogni atto ritorsivo, le cui denunce sono immediatamente trasmesse agli organi di vigilanza per gli immediati accertamenti;
   a consentire ai soggetti provvisti di autorizzazione al trasporto di persone rilasciata dalle autorità competenti, che intendono provvedere al trasporto di lavoratori agricoli, la possibilità di stipulare apposita convenzione con la Rete;
   a prevedere che le amministrazioni statali direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo elaborino un piano di interventi volto a garantire misure per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori, al fine di migliorare le condizioni di svolgimento dell'attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli. Il piano dovrà essere oggetto di intesa in sede di Conferenza unificata, prevedendo altresì il coinvolgimento delle regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore;
   a riferire periodicamente alle Commissioni parlamentari competenti in ordine ai risultati conseguiti a seguito dell'adozione delle nuove misure di carattere normativo, nonché ai contenuti del piano organico complessivo per il contrasto stabile al lavoro nero e al caporalato, elaborato dalla Cabina di regia preposta alla realizzazione della Rete del lavoro agricolo di qualità.
(8-00158) «Capozzolo, Zaccagnini, Rizzetto, Labriola, Polverini, Massimiliano Bernini, Damiano, Sani, Luciano Agostini, Airaudo, Antezza, Baldassarre, Barbanti, Benedetti, Capelli, Capone, Carra, Catanoso, Cenni, Chimienti, Cominardi, Cova, Dal Moro, Fassina, Gagnarli, Gallinella, Gregori, L'Abbate, Lorefice, Lupo, Mariano, Mottola, Mucci, Oliverio, Parentela, Paris, Pastorelli, Pastorino, Pisicchio, Placido, Prodani, Romanini, Russo, Schullian, Segoni, Turco, Venittelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

politica agricola

ufficio del lavoro