ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00386

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 905 del 17/01/2018
Abbinamenti
Atto 6/00382 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00383 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00384 abbinato in data 17/01/2018
Atto 6/00385 abbinato in data 17/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Data firma: 17/01/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 17/01/2018
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 17/01/2018
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 17/01/2018
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 17/01/2018


Stato iter:
17/01/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 17/01/2018
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/01/2018
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC-IDEA
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI
Resoconto ALLI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD-NOI CON L'ITALIA
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI
Resoconto VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BIANCONI MAURIZIO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/01/2018

NON ACCOLTO IL 17/01/2018

PARERE GOVERNO IL 17/01/2018

DISCUSSIONE IL 17/01/2018

IN PARTE ASSORBITO IL 17/01/2018

IN PARTE PRECLUSO IL 17/01/2018

RESPINTO IL 17/01/2018

CONCLUSO IL 17/01/2018

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00386
presentato da
ARTINI Massimo
testo di
Mercoledì 17 gennaio 2018, seduta n. 905

   La Camera,
   premesso che:
    l'ultimo decennio ha visto un notevole incremento dell'instabilità internazionale con l'accendersi di nuovi conflitti, alcuni dei quali di vaste proporzioni, i cui effetti hanno investito direttamente anche l'Europa, colpita da fenomeni quali il terrorismo di matrice jihadista e le migrazioni di massa dal Medio Oriente e dal Nord Africa. L'Italia si è assunta la responsabilità di partecipare alla gran parte delle missioni internazionali volte a riportare stabilità lungo l'ampio arco di crisi che dall'Europa Orientale giunge fino all'Afghanistan, passando per Africa e Medio Oriente. La vastità degli impegni che l'Italia ha assunto e continua ad assumersi per contribuire alla gestione delle diverse crisi internazionali impone, tuttavia, una razionalizzazione di tali impegni, con particolare riguardo alle missioni militari, allo scopo di concentrare le limitate risorse a disposizione su quelle aree di crisi che più direttamente rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale e per gli interessi dell'Italia. A questo proposito appare necessario prevedere un prossimo ritiro del contingente italiano presente in Afghanistan ininterrottamente dal 2002, cedendo ad altri il comando del Training Advise Assist Command – West (TAAC-W) e l'onere di proseguire l'addestramento delle forze afghane nella zona di Herat.
    Le risorse economiche ed umane attualmente impegnate in Afghanistan dovrebbero, infatti, essere dirottate in aree di crisi che più direttamente impattano sull'Italia, prime fra tutte quelle relative al Nord Africa e all'area del Sahel. In quest'ambito il prossimo avvio di nuove missioni in Niger e Tunisia rappresenta un passo nella giusta direzione. La stabilizzazione della Libia rappresenta un obiettivo da perseguire con forza, anche allo scopo di poter finalmente gestire adeguatamente i flussi migratori, ed è quindi necessario contrastare le iniziative che alimentano il rischio di una dissoluzione della Libia in diverse entità statuali, come, ad esempio, il sostegno militare fornito da alcuni paesi a milizie che non dipendono dal Governo di Accordo Nazionale insediato a Tripoli.
    Il problema delle migrazioni di massa, che, nonostante le diverse misure adottate negli anni dai paesi europei, non accennano a diminuire e continuano a provocare migliaia di vittime all'anno, dovrebbe essere affrontato più a monte, intercettando i flussi nei paesi di transito con l'apertura di corridoi umanitari per i profughi e avviando politiche volte a sostenere il rilancio economico dei paesi dai quali partono i cosiddetti migranti economici.
    Bisogna anche tentare di prevenire l'avvio di nuove ondate migratorie. In Iraq, ad esempio, risulta necessario predisporre interventi di esclusivo supporto umanitario e medico, soprattutto nelle aree recentemente liberate da Daesh, che sono state teatro di violenti combattimenti, e stimolare in sede europea la costituzione con il governo iracheno e le rappresentanze del governo regionale del Kurdistan iracheno di un tavolo permanente per la gestione degli profughi mirato alla gestione dei flussi di sfollati e di rifugiati, nonché alla previsione della loro rilocazione nei luoghi interni di origine.
    Proprio la ricerca della collaborazione con i partner dell'Unione Europea deve essere un filo conduttore dell'azione di politica estera italiana anche nell'ambito delle missioni internazionali.
    Vi è l'esigenza di lanciare una concreta politica estera comune incentrata sulla protezione di quegli interessi e a quei valori comuni che sempre più difficilmente i partner europei potranno proteggere singolarmente, soprattutto per quanto attiene al settore della sicurezza. A questo proposito si segnala con favore il recente avvio della nuova iniziativa europea di cooperazione strutturata e permanente (PESCO).
    Ovviamente, realizzare una efficace difesa europea non significa derogare alla partnership euroatlantica, anzi, una maggiore cooperazione tra NATO e UE, nonché un'armonizzazione delle rispettive politiche negli ambiti d'interesse comune è senz'altro un obiettivo da perseguire per gli evidenti vantaggi che comporta; tuttavia, gli interessi dell'Unione Europea e quelli della NATO non sono sempre pienamente convergenti. Appare dunque necessario evitare che, anche a causa delle troppo esigue capacità militari di cui riesce effettivamente a disporre l'Unione europea, la linea politica della NATO prenda il sopravvento sulla Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione europea, come già accaduto in passato. Appare dunque più che mai necessario che l'Europa si doti di quelle capacità militari, e non solo, che la rendano in grado di affrontare autonomamente le crisi e le minacce che emergono nel proprio spazio geopolitico.
    Il rapporto con gli alleati della NATO dovrebbe essere sempre incentrato sulla massima lealtà e l'Italia non dovrebbe aver timore di rifiutarsi di sospendere temporaneamente la propria diretta collaborazione con quegli alleati che dovessero venire meno al suddetto imperativo di lealtà. In Turchia, una ormai sistematica repressione del dissenso e della libertà di espressione, costringe l'Unione europea e la NATO a confrontarsi rispettivamente con un partner e un paese membro che ha adottato delle politiche ormai evidentemente incompatibili con i valori democratici su cui si basano le due principali organizzazioni internazionali occidentali. Per di più, la Turchia agisce direttamente con proprie forze militari nei teatri di Siria e Iraq perseguendo i propri esclusivi interessi in modo del tutto autonomo e adottando strategie spesso in contrasto con quelle poste in essere dai suoi alleati. Ciò comporta l'esigenza di riconsiderare le politiche adottate dalla Unione europea e dalla NATO nei confronti della Turchia, nonostante i vantaggi strategici, veri o presunti, che il mantenimento dello status quo nei rapporti con il governo turco comporterebbe riguardo alla gestione della crisi migratoria e dei conflitti in Siria e Iraq. In quest'ambito, il ritiro dell'Italia dalla missione NATO «Active Fence», volta alla protezione del territorio turco da una improbabile minaccia missilistica portata da Daesh, rappresenterebbe un chiaro segnale sia ad Ankara, sia agli alleati della NATO.
    Tra gli scopi della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali vi è anche il contrasto al terrorismo, obiettivo che sempre di più dovrà essere perseguito elaborando e implementando una precisa strategia nazionale, che potrà certamente essere coordinata con quelle degli altri paesi, ma che deve essere concepita pensando prima di tutto all'obiettivo di elevare al massimo e in tempi brevissimi la sicurezza degli italiani, in patria e all'estero, concentrando le risorse su iniziative che possano portare subito risultati concreti. Questa strategia deve comprendere iniziative di contropropaganda, da attuare sia in Italia, sia all'estero, per contrastare in tempi brevi gli effetti dell'attività propagandistica condotta da Daesh e da altri gruppi jihadisti; il rafforzamento delle capacità di raccolta informazioni dei contingenti italiani all'estero, finalizzata anche al contrasto ai fenomeni dei foreign fighters e della criminalità organizzata, anche finanziaria; il sostegno alle forze di sicurezza dei paesi in cui sono effettuate missioni MIADIT tramite l'implementazione di attività di training e mentoring e la fornitura specifico materiale. È inoltre opportuno predisporre l'invio di team di esperti anti-terrorismo presso le ambasciate italiane nei paesi a rischio, allo scopo sia di collaborare con le autorità di quei paesi, sia di rafforzare la capacità di «allerta precoce» a favore delle nostre comunità all'estero.
    Se impostate secondo le suddette premesse, la maggior parte delle missioni italiane all'estero potranno ottenere risultati notevolmente migliori. Tuttavia è importante proseguire nella partecipazione alle specifiche missioni internazionali solo se queste, dopo un'attenta valutazione dei risultati conseguiti, si rivelano effettivamente utili. In caso di esito oggettivamente non soddisfacente, è necessario avere il coraggio di ritirarsi da tali missioni, allo scopo di poter liberare risorse da destinare ad altri scopi.
  non autorizza le seguenti missioni:
   con riferimento all'Asia (schede da 11 a 21)
   Resolute Support Mission (scheda n. 11).
   con riferimento ai Dispositivi NATO (Schede da 37 a 42)
   Partecipazione al dispositivo NATO a difesa dei confini sud-orientali dell'Alleanza denominato «Active Fence» (scheda n. 37).
   Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'area sud-orientale dell'Alleanza (scheda n. 38).
   l'erogazione del contributo a sostegno delle Forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda n. 48).
  autorizza le seguenti missioni:
   con riferimento all'Europa (Schede da 1 a 10)
   Joint Enterprise (scheda n. 1)
   EULEX Kosovo (personale militare) (scheda n. 2)
   EULEX Kosovo (personale Polizia di Stato) (scheda n. 3)
   EULEX Kosovo (magistrati) (scheda n. 4) United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 5)
   EUFOR ALTHEA (scheda n. 6) Missione bilaterale Forze di polizia in Albania (scheda n. 7)
   United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (scheda n. 8) – Sea Guardian (scheda n. 9)
   EUNAVFORMED SOPHIA (scheda n. 10).
   con riferimento all'Asia (schede da 11 a 21)
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda n. 13)
   Temporary International Presence in Hebron TIPH2 (scheda n. 14)
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 15)
   European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (personale della Polizia di Stato) (scheda n. 17)
   European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (magistrati) (scheda n. 18)
   Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 19)
   United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (missione ONU – scheda n. 20)
   Impiego su basi bilaterali di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medioriente e Asia (scheda n. 21)
   con riferimento all'Africa (Schede da 23 a 36)
   United Nations Support Mission il Libya UNSMIL (missione ONU – scheda n. 23)
   Missione su base bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda n. 24)
   Missione UE denominata EUTM Somalia (missione UE – scheda n. 26)
   Missione UE denominata EUCAP Somalia (ex EUCAP Nestor) (missione UE-scheda n. 27)
   Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane (scheda n. 28)
   Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda n. 29)
   Multinational Force and Observer in Egitto MFO (scheda n. 34)
   Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale (operazione Mare Sicuro) (scheda n. 36)
   con riferimento ai Dispositivi NATO (Schede da 37 a 42)
   Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 39)
   le esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate per l'anno 2018 (scheda n. 43)
   gli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (Scheda n. 46)
   con riferimento all'Asia (Schede da 11 a 21)
   United Nations Interim Force in Lebanon UNIFIL (scheda n. 12).
   con riferimento all'Africa (Schede da 23 a 36)
   Missione UE antipirateria denominata ATALANTA (missione UE – scheda n. 25).
   Missione UE denominata EUBAM LIBYA (missione UE – scheda n. 35).
   con riferimento ai Dispositivi NATO (Schede da 37 a 42)
   Partecipazione al dispositivo NATO in Lettonia Enhanced Forward Presence (scheda n. 40).
   il supporto info-operativo a protezione delle Forze armate (scheda n. 44).
   le iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 45).
   la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 47).
   Con riferimento alle missioni in Africa di cui all'allegato 2 del Doc. CCL. n.3:
   Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 1/2018)
   Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 2/2018).
   Missione NATO di supporto in Tunisia per lo sviluppo di capacità interforze delle forze armate tunisine (scheda n. 3/2018)
   Missione NATO di supporto in Tunisia per lo sviluppo di capacità interforze delle forze armate tunisine (scheda n. 3/2018)
   United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara (MINURSO) (scheda n. 4/2018)
   European Union Training Mission Repubblica Centroafricana (EUTM RCA) (scheda n. 5/2018)
   Con riferimento al potenziamento dispositivi NATO:
   AIR Policing della NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda 6/2018);

impegna il Governo:

   con riferimento all'Europa (Schede da 1 a 10)
   Joint Enterprise (scheda n. 1) – a sostenere un incremento della capacità del contingente relativa alla raccolta informazioni finalizzata al contrasto al fenomeno dei foreign fighters della criminalità organizzata.
   EULEX Kosovo (personale militare) (scheda n. 2) – a sostenere un maggiore impegno al contrasto della criminalità finanziaria.
   EULEX Kosovo (personale Polizia di Stato) (scheda n. 3) – a sostenere un maggiore impegno al contrasto della criminalità finanziaria.
   EULEX Kosovo (magistrati) (scheda n. 4) – a sostenere un maggiore impegno al contrasto della criminalità finanziaria.
   United Nations Mission in Kosovo UNMIK (scheda n. 5) – a sostenere un incremento della capacità del contingente relativa alla raccolta informazioni finalizzata al contrasto al fenomeno dei foreign fighters e della criminalità organizzata.
   EUFOR ALTHEA (scheda n. 6) – a sostenere un incremento della capacità del contingente relativa alla raccolta informazioni finalizzata al contrasto al fenomeno dei foreign fighters e della criminalità organizzata.
   Missione bilaterale Forze di polizia in Albania (scheda n. 7) – ad accelerare i processi di implementazione della cooperazione multilaterale nelle attività relative al training e mentoring nel settore della difesa, dando seguito a eventuali accordi in fase di definizione.
   United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (scheda n. 8) – a subordinare il rinnovo per l'anno 2019 della partecipazione italiana a tale missione a una positiva valutazione dell'effettivo raggiungimento degli obbiettivi prefissi dalla missione stessa.
   Sea Guardian (scheda n. 9) – a proporre alla NATO di inserire tra gli obbiettivi della missione il supporto alle attività di soccorso in mare alle competenti autorità nei settori SAR nelle aree marittime in cui insiste la missione.
   con riferimento all'Asia (Schede da 11 a 21)
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (scheda n. 13) – ad assumere un ruolo sempre più preminente nella ricostruzione delle forze armate libanesi, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale ed a porre in essere strumenti di verifica dell'efficacia delle attività di training del personale di sicurezza libanese anche attraverso scambi informativi diretti con le forze armate libanesi.
   Temporary International Presence in Hebron TIPH2 (scheda n. 14) – a valutare, in sede di accordi multilaterali in merito alla missione TIPH2, la possibilità di integrare la partecipazione di nuovi paesi richiedenti, mantenendo o aumentando i compiti della missione di osservazione TIPH, nonché mantenendo in ogni caso il ruolo di seconda nazione contributrice alla missione.
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 15) – a valutare la possibilità di prevedere, nell'ambito delle missioni in cui è rilevante l'aspetto dell'addestramento delle forze di sicurezza locali, il trasferimento di sistemi di simulazione al tiro, già nelle disponibilità dello Stato, mirati alla sostituzione dell'addestramento reale con armi da fuoco.
   European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (personale della Polizia di Stato) (scheda n. 17) – a valutare la possibilità di avviare corsi, sotto l'egida della missione EUPOL COPPS, o tramite accordi quadrilaterali (IT, IL, PS, US), erogati da forze di polizia ad ordinamento civile, con particolare riferimento ai corsi di protezione avanzati.
   European Union Police Mission for the Palestinian Territories EUPOL COPPS (magistrati) (scheda n. 18) – a valutare la possibilità di avviare corsi, sotto l'egida della missione EUPOL COPPS, o tramite accordi quadrilaterali (IT, IL, PS, US), erogati da forze di polizia ad ordinamento civile, con particolare riferimento ai corsi di protezione avanzati.
   Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 19) – ad evidenziare in sede europea il problema umanitario derivante dalla recente liberazione dal Daesh della città di Mossul e degli altri territori iracheni, facilitando la possibilità di prevedere missioni di esclusivo supporto umanitario, medico e psicologico; a prevedere il conferimento al personale nel servizio di soccorso di migliaia di migranti, di un'onorificenza di soccorso nell'ambito della «Prima Parthica» dopo almeno 60 giorni cumulativi di servizio prestato in missione operativa (scheda n. 19);
   United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (missione ONU – scheda n. 20) – a subordinare il rinnovo per l'anno 2019 della partecipazione italiana a tale missione a una positiva valutazione dell'effettivo raggiungimento degli obbiettivi prefissi dalla missione stessa.
   Impiego su basi bilaterali di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medioriente e Asia (scheda n. 21) – a non impiegare il personale e i mezzi impiegati in tale missione in supporto alla missione Resolute Support.
   con riferimento all'Africa (Schede da 23 a 36)
   United Nations Support Mission il Libya UNSMIL (missione ONU – scheda n. 23) – ad assumere ruolo sempre più preminente nella ricostruzione delle forze sotto il controllo del GNA, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale ed a porre in essere strumenti di verifica dell'efficacia delle attività di training del personale di sicurezza libico anche attraverso scambi informativi diretti con le forze armate del GNA.
   Missione su base bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda n. 24) – ad ottenere da parte del governo libico la garanzia che le forze e il personale addestrato e le unità navali fornite o manutenute nell'ambito della suddetta missione siano impiegati esclusivamente nel rispetto dei limiti delle acque territoriali come definiti dal diritto internazionale.
   Missione UE denominata EUTM Somalia (missione UE – scheda n. 26) – ad assumere ruolo sempre più preminente nella ricostruzione delle forze armate somale, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale ed a porre in essere strumenti di verifica dell'efficacia delle attività di training del personale di sicurezza somalo anche attraverso scambi informativi diretti con le forze armate somale; a valutare l'effettivo rispetto dei diritti umani da parte del personale somalo addestrato nell'ambito della suddetta missione.
   Missione UE denominata EUCAP Somalia (ex EUCAP Nestor) (missione UE – scheda n. 27) – ad assumere un ruolo sempre più preminente nella ricostruzione delle forze armate somale, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale ed a porre in essere strumenti di verifica dell'efficacia delle attività di training del personale di sicurezza somalo anche attraverso scambi informativi diretti con le forze armate somale; a valutare l'effettivo rispetto dei diritti umani da parte del personale somalo addestrato nell'ambito della suddetta missione.
   Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane (scheda n. 28) – ad assumere un ruolo sempre più preminente nella ricostruzione delle forze armate somale e gibutine, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale ed a porre in essere strumenti di verifica dell'efficacia delle attività di training del personale di sicurezza somalo e gibutino anche attraverso scambi informativi diretti con le forze armate somale e gibutine.
   Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda n. 29) – a prevedere la definizione di un trattato di cooperazione bilaterale con particolare riferimento al raggiungimento di un accordo SOFA.
   Multinational Force and Observers in Egitto MFO (scheda n. 34) – a subordinare il rinnovo per l'anno 2019 della partecipazione italiana a tale missione a una positiva valutazione dell'effettivo raggiungimento degli obbiettivi prefissi dalla missione stessa.
   Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale (operazione Mare Sicuro) (scheda n. 36) – a specificare tra gli obbiettivi della missione il supporto alle attività di soccorso in mare.
   con riferimento ai Dispositivi NATO (Schede da 37 a 42)
   Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 39) – a proporre alla NATO di inserire tra gli obbiettivi della missione il supporto alle attività di soccorso in mare alle competenti autorità nei settori SAR nelle aree marittime in cui insiste la missione;
   Le esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate per l'anno 2018 (scheda n. 43) – a effettuare una analisi approfondita dei costi e dei benefici relativi alle assicurazioni al fine di individuare eventuali risparmi.
   Gli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (Scheda n. 46) – a valutare l'opportunità di incrementare le risorse disponibili di 5 milioni di euro finalizzandole allo scopo di realizzare uno specifico training in materia di «Sicurezza Portuale ed Aeroportuale» alle forze di sicurezza dei paesi in favore dei quali sono effettuate missioni MIADIT o, in subordine, a prevedere specifiche attività addestrative «spot», con la finalità di innalzare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza anti-terrorismo e del complesso personale/addestramento/armamento/logistica, creando un efficace apparato che sia decisamente proattivo rispetto ai rischi da attentato terroristico in ambito aeroportuale/portuale da realizzare sfruttando le competenze dell'Arma dei Carabinieri e delle altre Forze Armate e di polizia; a valutare l'avvio di attività di collaborazione relative alla fornitura di strumenti tecnici atti a consentire loro di raggiungere gli standard previsti dalle normative ICAO, che risultano essenziali per consentire le operazioni di aviazione civile commerciale su uno scalo aeroportuale.
   Con riferimento alle missioni in Africa di cui all'allegato 2 del Doc.CCL. n.3:
   Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 2/2018) con l'impegno ad assumere un ruolo sempre più preminente nell'ammodernamento delle forze armate nigerine, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale.
   Missione NATO di supporto in Tunisia per lo sviluppo di capacità interforze delle forze armate tunisine (scheda n. 3/2018) con l'impegno ad assumere un ruolo sempre più preminente nell'ammodernamento delle forze armate tunisine, anche attraverso la facilitazione e la collaborazione con attori del settore della difesa nazionale.
(6-00386)
(Versione corretta) «Artini, Baldassarre, Bechis, Segoni, Turco».