ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Abbinamenti
Atto 6/00338 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00339 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00340 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00341 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00342 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00343 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00344 abbinato in data 02/08/2017
Atto 6/00346 abbinato in data 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
ARCHI BRUNO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
FONTANA GREGORIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
PALMIZIO ELIO MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017
SECCO DINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/08/2017


Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 02/08/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/08/2017
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC-IDEA
Resoconto ALTIERI TRIFONE MISTO-DIREZIONE ITALIA
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI
Resoconto DELLAI LORENZO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Resoconto PICCHI GUGLIELMO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto ALLI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto GALLI CARLO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DURANTI DONATELLA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto CIRACI' NICOLA MISTO-DIREZIONE ITALIA
 
PARERE GOVERNO 02/08/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 02/08/2017

DISCUSSIONE IL 02/08/2017

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 02/08/2017

PARERE GOVERNO IL 02/08/2017

IN PARTE ASSORBITO IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00345
presentato da
BRUNETTA Renato
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   La Camera,
   udita la Relazione delle Commissioni III e IV (Doc, XVI, n. 4) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri concernente la partecipazione alla missione in supporto alla Guardia costiera libica, richiesta dal Consiglio presidenziale/Governo di accordo nazionale, adottata il 28 luglio 2017 (Doc. CCL, n. 2);
   premesso che:
    il 26 luglio 2017 il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha ricevuto il Presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli, Fayez al-Sarraj, e ha dichiarato, nella conferenza stampa successiva all'incontro, di aver ricevuto in data 23 luglio c.a. la richiesta del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale libico di supporto alla Guardia costiera libica per le attività di controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani;
    il Consiglio dei Ministri del 28 luglio ha deliberato, in risposta alla richiesta del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale libico, la partecipazione italiana alla missione in supporto alla Guardia costiera libica;
    la missione ha come obiettivo fornire supporto alle forze di sicurezza libiche per le attività di controllo e contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani mediante un dispositivo aeronavale e integrato da capacità ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) e ha i seguenti compiti:
     protezione e difesa dei mezzi del Consiglio presidenziale / Governo di accordo nazionale che operano per il controllo/contrasto dell'immigrazione illegale;
     ricognizione in territorio libico per la determinazione delle attività di supporto da svolgere;
     attività di collegamento e consulenza a favore della Marina e Guardia costiera libica;
     collaborazione per la costituzione di un centro operativo marittimo in territorio libico per la sorveglianza, la cooperazione marittima e il coordinamento delle attività congiunte;
    la missione prevede l'impiego di una unità funzionale al supporto tecnico logistico e un pattugliatore tratto dalle risorse destinate all'Operazione nazionale Mare Sicuro che possono comunque essere integrati da ulteriori assetti, sempre tratti dalla medesima operazione;
    la missione ha durata programmata dal 1o agosto 2017 al 31 dicembre 2017 e rientra nel finanziamento già approvato per l'anno 2017 per il dispositivo aeronavale nazionale «Mare Sicuro»;
   rilevato che:
    il 25 luglio c.a. a Parigi, il giorno prima della visita a Roma del Presidente Sarraj, si è tenuto un incontro fra lo stesso Presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez al-Sarraj e il comandante dell'esercito nazionale libico Khalifa Haftar su invito e alla presenza del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron durante il quale i due leader libici avrebbero siglato un accordo che prevedeva l'impegno delle parti a:
     sostenere il processo di riconciliazione nazionale;
     cessare il fuoco e astenersi dal ricorso alla forza armata per tutte le azioni non riguardanti la lotta al terrorismo;
     costruire uno stato di diritto in Libia, sovrano, civile e democratico;
     rendere operativo l'accordo politico del 17 dicembre 2015 e a proseguire il dialogo politico in continuità con l'incontro di Abu Dhabi del 3 maggio 2017;
     sostenere i lavori del rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu;
     proseguire il dialogo dell'incontro di Celle Saint-Cloud;
     integrare i combattenti che lo desiderino nelle forze regolari e disarmare le altre milizie;
     stilare tabella di marcia per la difesa del territorio libico da ogni traffico criminale;
     organizzare elezioni presidenziali e parlamentari il prima possibile;
     chiedere il sostegno delle Nazioni Unite agli intenti della dichiarazione di Celle Saint-Cloud;
    a soli due giorni dalla sottoscrizione degli accordi di Celle Saint-Cloud, il generale Haftar ha dichiarato alla stampa che il Presidente Sarraj non ha alcuna autorità a Tripoli;
    nella giornata del 27 luglio l'Eliseo ha prima annunciato e poi in serata smentito l'imminente apertura di hot spot in territorio libico per l'esame delle richieste di asilo da parte dei migranti;
   tenuto conto che:
    il 23 marzo c.a. l'Ufficio di Presidenza della Commissione Difesa al Senato, su iniziativa di Forza Italia, ha avviato un'indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e l'impatto delle attività delle organizzazioni non governative nell'ambito della quale la Commissione ha audito i responsabili delle missioni attive nell'area, magistrati ed esponenti di organizzazioni non governative;
    allo stesso tempo, il tema è stato approfondito nell'ambito dell’«Indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio», promossa dal Comitato parlamentare Schengen, presieduto da Forza Italia. In riferimento al ruolo delle ONG nell'ambito del salvataggio in mare, dall'indagine effettuata, che è ancora in corso, è risultato evidente come, dalla seconda metà del 2016, siano cambiate le modalità di traffico dei migranti. Niente più barconi, niente più scafisti criminali, niente più «facilitatori» del trasporto illegale che possono essere incriminati. Ma gommoni destinati ad affondare, guidati dagli stessi migranti, che non riescono ad arrivare molto lontano rispetto alle acque libiche. Contemporaneamente, con un automatismo che non può che destare allarme, negli stessi mesi, si registrata la massima presenza di imbarcazioni delle Ong nelle acque del Mediterraneo centrale, proprio a ridosso delle coste libiche;
    in particolare, nell'ambito delle rispettive audizioni, il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri e il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, hanno fatto riferimento a un operato non del tutto trasparente di alcune organizzazioni non governative, nonché a elementi (tra cui figurano le testimonianze degli stessi migranti, che riferiscono di telefoni cellulari dati loro dagli scafisti con sopra memorizzati i recapiti delle ONG), che sembrerebbero dare corpo quanto meno all'ipotesi che vedrebbe la presenza delle organizzazioni non governative a ridosso delle acque libiche come «fattore di attrazione» (cosiddetto pull factor) del fenomeno migratorio ovvero incentivo per i trafficanti a organizzare le partenze. In particolare, è stato sollevato il dubbio che qualche imbarcazione possa spegnere il proprio trasponditore per evitare che altri conoscano la sua posizione;
    il 16 maggio c.a. la Commissione Difesa ha concluso i lavori dell'indagine conoscitiva, approvando all'unanimità un documento conclusivo che evidenzia le criticità riscontrate nel corso del ciclo di audizioni e formula proposte per un più efficace contrasto al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina:
     non può essere consentita la creazione di corridoi umanitari tra due Stati da parte di soggetti privati e non dalle autorità dei rispettivi Paesi;
     la necessità di inquadrare da un punto di vista giuridico il ruolo delle imbarcazioni delle Organizzazioni non Governative operanti nelle acque del mediterraneo al solo scopo di soccorrere i migranti, in quanto fattispecie non contemplata dal vigente ordinamento internazionale;
     il contrasto ad ogni incentivo all'immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani;
     l'assenza di un centro marittimo di coordinamento dei soccorsi libico e i controversi rapporti con Malta costringono il IMRCC di Roma a supplire nelle operazioni fino al limite delle acque territoriali libiche; ciò impone:
      adoperarsi al fine di istituire quanto prima un MRCC libico in grado di gestire le attività SAR all'interno delle acque territoriali;
      delimitare le aree SAR tra Italia e Malta con la piena assunzione di responsabilità da parte di quest'ultima delle attività nella propria area di competenza e soprattutto l'istituzione sul proprio territorio di Place of safety dove sbarcare i migranti salvati;
      procedere ad un accordo analogo con la Tunisia;
     la razionalizzazione della presenza delle ONG, facendo rientrare i rispettivi natanti sotto il coordinamento permanente della Guardia costiera:
      nella fase di salvataggio ma anche nel posizionamento;
      conformandosi ad obblighi e requisiti per lo svolgimento dei compiti di SAR;
      elaborando inoltre forme di accreditamento e certificazione ai fini della massima trasparenza anche in riferimento alle fonti di finanziamento delle ONG e ai profili ed interessi dei dirigenti e degli equipaggi delle navi;
      richiedendo la collaborazione con le autorità italiane;
      consentendo l'intervento tempestivo della polizia giudiziaria contestualmente al salvataggio da parte delle ONG;
     l'istituzione sotto l'egida dell'ONU, dell'UNHCR e dell'OIM di « Place of safety» in territorio libico, tunisino e maltese, in grado di accogliere i migranti soccorsi in mare;
   sottolineato che:
    sulla scorta di quanto stabilito dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva della Commissione Difesa al Senato in merito al ruolo e al comportamento delle ONG nel centro-mediterraneo, il Governo ha avviato la redazione di un codice di condotta per le Organizzazioni non Governative operanti nelle attività SAR in collaborazione la Commissione europea e con l'agenzia Frontex (Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera) a seguito del consenso al "Piano di azione sulle misure per sostenere l'Italia" sul fronte migranti da parte del vertice dei Ministri della Giustizia e degli Interni europei, che si è svolto a Tallin (Estonia) lo scorso 6 luglio, e dopo il via libera di Bruxelles, arrivato il 13 luglio;
    il codice di condotta prevede:
     l'impegno a rispettare l'obbligo di non spegnere o ritardare la regolare trasmissione dei segnali AIS (Automatic Identification System) e LRIT (Long Range Identification and Tracking), qualora installati a bordo;
     l'impegno a non effettuare comunicazioni o inviare segnalazioni luminose per agevolare la partenza e l'imbarco di natanti che trasportano migranti;
     l'impegno ad attestare l'idoneità tecnica (relativa alla nave, al suo equipaggiamento e all'addestramento dell'equipaggio) per le attività di soccorso;
     l'impegno ad osservare l'obbligo previsto dalle norme internazionali di tenere costantemente aggiornato il competente MRCC;
     l'impegno ad assicurare che le competenti autorità dello Stato di bandiera siano tenute costantemente informate dell'attività intrapresa dalla nave;
     l'impegno a dichiarare alle autorità competenti dello Stato in cui l'ONG è registrata tutte le fonti di finanziamento;
    la redazione del codice ha visto l'esecutivo impegnato in una lunga trattativa, e nella versione definitiva del Codice di condotta figurano alcune aperture importanti alle richieste delle ONG in tema di trasbordo dei migranti e di polizia a bordo. In particolare, l'impegno a ricevere ufficiali di polizia giudiziaria è limitato «per il periodo strettamente necessario»; per quanto concerne il trasbordo di migranti su altre navi è possibile «nei casi richiesti dall'MRCC competente» e «sotto il suo coordinamento»;
    malgrado queste importanti aperture (peraltro riconosciute dalle stesse ONG), il codice di comportamento è stato firmato solo da tre Organizzazioni: Save the Children, Proactiva Open Arms e MOAS, mentre la maggioranza delle ONG ha deciso di non firmare, depotenziando quindi oggettivamente la portata dell'intero codice;
   considerato che:
    il 25 luglio c.a., il Consiglio Ue ha prorogato il mandato dell'Operazione Sophia di Eunavfor Med contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo centro-meridionale fino al 31 dicembre del 2018. L'operazione svolge due funzioni di appoggio: addestramento della Guardia Costiera e della Marina libiche e contributo all'attuazione dell'embargo sulle armi in mare aperto al largo della Libia in linea con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2292 del 2016 e 2357 del 2017;
    il Consiglio ha inoltre emendato il mandato dell'operazione, in primo luogo per istituire un meccanismo di supervisione che garantisca l'efficacia nel lungo periodo dell'addestramento della Guardia Costiera, quindi per permettere lo svolgimento di nuove attività di sorveglianza e la raccolta di informazioni sul traffico illegale di esportazioni di petrolio dalla Libia in linea con le risoluzioni Onu 2146 e 2362 e per rafforzare Io scambio di informazioni sul traffico di esseri umani con le forze di sicurezza degli stati membri, Frontex e Europol;
    sulla proroga della missione Sophia l'Italia aveva posto una riserva volta a considerare la condivisione della responsabilità nell'accoglienza dei migranti da parte delle 25 nazioni europee coinvolte oltre all'Italia (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria e Slovacchia), la cui valutazione è stata rimandata alla fase di definizione dei piani operativi;
    l'operazione è suddivisa in quattro fasi:
     (22 giugno – 7 ottobre 2015) – Fase UNO, volta a dispiegare le forze e raccogliere informazioni sul modus operandi dei trafficanti e contrabbandieri di esseri umani;
     (7 ottobre 2015 – in corso) Fase DUE, durante la quale gli assetti della Task Force possono procedere, nel rispetto del diritto internazionale, a fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti di imbarcazioni sospettate di essere usate per il traffico o la tratta di esseri umani. Tale fase è stata a sua volta suddivisa in una fase in alto mare, attualmente in corso, ed una in acque territoriali libiche, che potrà iniziare a seguito di una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dell'invito del relativo Stato costiero;
     Fase TRE, volta a neutralizzare le imbarcazioni e le strutture logistiche usate dai contrabbandieri e trafficanti sia in mare che a terra e quindi contribuire agli sforzi internazionali per scoraggiare gli stessi contrabbandieri nell'impegnarsi in ulteriori attività criminali. Anche questa Fase necessita di Risoluzione del'ONU e del consenso e cooperazione da parte del corrispondente Stato costiero;
     Fase QUATTRO, che prevede il re-deployment;
    la seconda parte della fase DUE e le successive fasi TRE e QUATTRO non sono ancora state autorizzate;
    la risoluzione di maggioranza approvata lo scorso 8 marzo 2017 alla Camera, che autorizzava le missioni e le attività di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2017 (DOC. CCL, N. 1) (DOC. XVI, N. 3), attraverso l'approvazione di un emendamento di Forza Italia, ha già impegnato il Governo «ad attivare ogni iniziativa diplomatica per consentire in un lasso di tempo ragionevole la piena operatività della fase 2 e il passaggio alla fase 3»;
    in ogni caso, risulta evidente, come correttamente rilevato anche nell'ambito dell'indagine portata avanti dal Comitato Schengen, la debolezza della missione di EUNAVFOR MED-Sophia, che si aggiunge a quella di Frontex (Triton), i cui piani operativi coincidono, di fatto prevedendo che tutti gli sbarchi avvengano in Italia;
    il punto è che la chiusura dei partner europei rispetto alla condivisione degli sbarchi – e quindi la mancata revisione del piano operativo di Triton – non dipende tanto dal regolamento di Dublino, ma dalle condizioni che in particolare il Governo Renzi ha accettato (nel 2014-2015) aderendo alle missioni europee Triton e Sophia;
   osservato che:
    a seguito di due differenti decisioni del 2015 del Consiglio Europeo, la 1523 del 15 settembre e la 1601 del 22 settembre, è stato istituito un piano di ricollocazione da Grecia e Italia di 160.000 richiedenti asilo da completare entro il 26 settembre 2017;
    nell'ambito di questo piano, l'Italia poteva richiedere la ricollocazione in altri Paesi europei di 36.900 richiedenti asilo; le ricollocazioni però, a norma dei commi 2 dell'articolo 3 di ognuna delle due decisioni, possono essere effettuate «solo per richiedenti appartenenti a una nazionalità per la quale la percentuale di decisioni di riconoscimento della protezione internazionale, in base agli ultimi dati medi trimestrali Eurostat aggiornati disponibili per tutta l'Unione, è pari o superiore al 75 per cento delle decisioni sulle domande di protezione internazionale adottate in primo grado»; secondo questo limite, le principali nazionalità che possono beneficiare del programma di ricollocazione sono i richiedenti asilo siriani, eritrei e centrafricani, che rappresentano solo una minima parte degli arrivi sulle coste italiane, come si può constatare dalla divisione per Paese di provenienza fornita dal Ministero degli Interni sugli sbarchi avvenuti nel 2017:
     Nigeria 16.131;
     Guinea 8.626;
     Bangladesh 8.543;
     C. D'avorio 7.903;
     Mali 5.518;
     Gambia 5.460;
     Senegal 5.355;
     Eritrea 5.317;
     Sudan 4.755;
     Marocco 4.630;
     Altre 22.564;
     TOTALE 94.802;
    al 14 luglio sono stati ricollocati solo 7.621 richiedenti asilo e 1607 sono in attesa di trasferimento;
    il Ministero degli Interni valuta in altre 1.000 unità i richiedenti asilo ulteriormente ri-collocabili;
    nel 2016, a fronte di 181.436 immigrati arrivati in Italia, hanno chiesto l'asilo politico 123.600 persone (il 68 per cento degli arrivi). Di queste domande, ne sono state esaminate 91.100, con i seguenti esiti:
     54.254 sono state respinte (60 per cento);
     4.804 hanno ottenuto lo status di rifugiato politico (5 per cento);
     12.873 hanno ottenuto la protezione sussidiaria (14 per cento);
     18.979 hanno ottenuto la protezione umanitaria (21 per cento);
    secondo quanto dichiarato dal Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, Gerarda Pantalone, in un'audizione tenutasi alla Camera dei deputati il 25 maggio 2017, dal 1 gennaio al 21 maggio c.a. sono stati rimpatriati solamente 2.347 immigrati irregolari;
   valutato che:
    dal 1o gennaio al 31 luglio 2017 sono sbarcati in Italia 94.802 migranti (di cui 12.583 minori non accompagnati), con un aumento dell'1,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
    secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni, nei primi sei mesi di quest'anno il 34 per cento dei salvataggi di migranti nel Mediterraneo centrale è stato condotto dalle ONG, il 28 per cento dalla guardia costiera italiana, il 9 per cento dalla missione Sophia, 11 per cento da Frontex e il 7 per cento dai singoli mercantili;
    secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, al 23 giugno erano morti 2011 migranti nella rotta Libia-Italia (2.911 nel 2016), e il tasso di mortalità (cioè il numero di migranti morti ogni 100 arrivi) è passato, secondo Amnesty International, dallo 0,89 per cento della seconda metà del 2015 al 2,7 per cento di quest'anno;
    secondo il Ministro Minniti «la guardia costiera libica ha effettuato in questi mesi 10.000 salvataggi»;
    secondo Vincent Cochetel, l'inviato speciale dell'Unhcr per la rotta del Mediterraneo Centrale, ci sono almeno 295mila migranti in Libia pronti a partire; il Presidente Macron, invece, in un recente intervento pubblico a Orleans, ha stimato tra gli 800.000 e 1 milione le persone in attesa nei campi in Libia;
    secondo quanto affermato dal Ministro Padoan, nel 2017 l'Italia spenderà 4,2 miliardi per la gestione dei flussi migratori, di cui 2,8 miliardi per la sola accoglienza;
    i numeri evidenziano che siamo dinnanzi ad una situazione di gravissimo allarme: sarebbe opportuno, da parte del Governo, prendere in considerazione la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio nazionale, in relazione all'eccezionale afflusso di migranti, per porre in essere ogni misura utile e mobilitare ogni possibile risorsa per affrontare la catastrofe migratoria,

autorizza il Governo:

   a dare operatività immediata alla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 28 luglio sulla partecipazione italiana alla missione in supporto alla Guardia costiera libica richiesta dal Consiglio presidenziale/Governo di accordo nazionale libico,

impegna inoltre il Governo a

   operare a livello diplomatico nelle opportune sedi internazionali e nell'ambito delle relazioni bilaterali affinché nessuna iniziativa unilaterale non coordinata possa pregiudicare l'efficacia della missione;
   continuare ad attivare da subito ogni iniziativa diplomatica per consentire, al più presto, la piena operatività della Fase 2 e il passaggio alla Fase 3 della missione EUNAVFORMED –Operazione SOPHIA, nonché ad agire, anche nelle competenti sedi internazionali, affinché vengano rafforzate le attività tese a smantellare il modello di business delle reti del traffico e della tratta di esseri umani dalle coste libiche verso quelle italiane;
   determinare conseguenze concrete per quelle organizzazioni non governative che, non sottoscrivendo il codice di condotta, si sono poste fuori dal sistema organizzato di soccorso in mare, a partire dalla sicurezza delle imbarcazioni stesse;
   concordare con le autorità libiche intese tecniche stringenti con riferimento alla destinazione dei migranti soccorsi in mare, favorendo l'impegno delle autorità libiche a controllare i punti di imbarco nel pieno rispetto dei diritti umani;
   condurre bilateralmente e nell'ambito di consessi multilaterali trattative affinché Malta definisca la sua SAR nel rispetto del diritto internazionale e ne assuma la piena responsabilità;
   sostenere al più presto l'istituzione di centri di protezione e assistenza nel territorio libico per i migranti soccorsi in mare gestiti dall'UNHCR e dall'OIM, anche ai fini dell'accertamento del diritto d'asilo;
   in parallelo, continuare a elaborare programmi operativi e progetti di cooperazione in territorio africano nelle aree di partenza e passaggio del flusso migratorio al fine di ridurre la pressione sulle coste libiche;
   velocizzare l'esame delle richieste di asilo e provvedere alle operazioni di rimpatrio dei migranti che non ne hanno diritto;
   riferire in Parlamento, entro la prima decade di settembre, in merito agli esiti della missione e ai risultati da essa ottenuti.
(6-00345) «Brunetta, Carfagna, Vito, Ravetto, Archi, Valentini, Fitzgerald Nissoli, Gregorio Fontana, Palmizio, Secco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ordine professionale

lotta contro la criminalita'

organizzazione della professione