ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00321

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 816 del 19/06/2017
Abbinamenti
Atto 6/00322 abbinato in data 19/06/2017
Atto 6/00323 abbinato in data 19/06/2017
Atto 6/00324 abbinato in data 19/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: BERLINGHIERI MARINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 19/06/2017
SBERNA MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 19/06/2017
TANCREDI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD 19/06/2017


Stato iter:
19/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 19/06/2017
Resoconto GOZI SANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
PARERE GOVERNO 19/07/2017
Resoconto GOZI SANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/07/2017
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC-IDEA
Resoconto NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SBERNA MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto TANCREDI PAOLO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto ALBINI TEA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/06/2017

DISCUSSIONE IL 19/06/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/06/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 19/07/2017

ACCOLTO IL 19/07/2017

PARERE GOVERNO IL 19/07/2017

DISCUSSIONE IL 19/07/2017

VOTATO PER PARTI IL 19/07/2017

APPROVATO IL 19/07/2017

CONCLUSO IL 19/07/2017

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00321
presentato da
BERLINGHIERI Marina
testo presentato
Lunedì 19 giugno 2017
modificato
Mercoledì 19 luglio 2017, seduta n. 837

   La Camera,
   esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710 final) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   preso atto degli elementi acquisiti nel corso dell'approfondita istruttoria svolta presso al XIV Commissione Politiche dell'Unione europea e dei pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva;
   rilevato che:
    l'esame congiunto dei documenti consente di porre in essere una vera e propria sessione parlamentare europea di fase ascendente e costituisce uno strumento particolarmente utile ai fini della qualificazione del contributo del Parlamento per la definizione di un quadro organico della politica europea del nostro Paese, articolata intorno a grandi obiettivi e linee d'intervento prioritarie;
    si offre, infatti, una occasione unica per discutere un complesso di questioni che altrimenti verrebbero esaminate separatamente, al di fuori di una logica trasversale e coerente, che appare invece indispensabile per le connessioni sempre più strette tra le diverse dimensioni delle grandi tematiche che l'Unione europea è chiamata ad affrontare. Si supera in tal modo la tendenza alla frammentazione che condiziona pesantemente il confronto politico non soltanto nel nostro Paese e spesso pregiudica la possibilità di individuare indirizzi strategici cui dovrebbero ispirarsi le scelte e le posizioni assunte nell'ambito europeo e dall'Unione europea;
    merita inoltre apprezzamento l'impegno profuso dal Governo per affinare, sulla base dell'esperienza progressivamente acquisita, i contenuti della relazione che risulta più ricca di elementi informativi e dati utili ad una valutazione sulle priorità da perseguire. Ulteriori miglioramenti sono comunque possibili e auspicabili, stante l'importanza dei documenti in esame e alla luce della particolare fase che sta vivendo l'Unione europea;
    la discussione, infatti, si colloca quest'anno in un contesto particolarmente delicato per la coincidenza degli appuntamenti elettorali in alcuni dei maggiori Paesi europei e l'avvio dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea a seguito del referendum svolto in quel Paese;
    più in generale, l'Unione europea si trova a vivere una delle fasi più delicate e complesse della sua storia per cui, per effetto della propaganda di forze di ispirazione populista, da più parti viene messa in discussione la legittimazione del progetto europeo e suggerito un anacronistico recupero della dimensione statuale in aperto contrasto con la prospettiva, che appare invece ineludibile, di un ulteriore avanzamento del processo di integrazione europea;
    negli ultimi anni l'Unione europea si è trovata ad affrontare situazioni oggettivamente difficili per la coincidenza di fattori critici che hanno inciso pesantemente sulla vita dei cittadini europei. Si è registrata una massiccia crescita dei flussi migratori, anche in relazione alla condizioni di instabilità in cui versano alcuni Paesi prossimi alla frontiera europea; si registra una recrudescenza della criminalità organizzata e del terrorismo che si è tradotta in una serie di attentati nel territorio europeo che alimenta una forte domanda di sicurezza da parte dei cittadini europei cui si dovrà dare al più presto risposte efficaci;
    per altro verso, non risulta ancora definitivamente superata la più grave crisi economico-finanziaria che ha colpito l'Europa dal secondo dopoguerra e che ha prodotto una contrazione significativa dell'attività nel settore manifatturiero, anche per effetto della sempre più agguerrita concorrenza delle cosiddette economie emergenti; un aumento della disoccupazione e un ampliamento dell'area della precarietà, con particolare riferimento alle più giovani generazioni; un allargamento del divario dei tassi di sviluppo tra i diversi Paesi membri e della iniquità nella distribuzione della ricchezza all'interno dei singoli Paesi;
    le Istituzioni europee sono state, dunque, sottoposte a una fortissima pressione alla quale hanno cercato di reagire avviando alcune iniziative di carattere strategico quali l'Agenda delle migrazioni, il cosiddetto Piano Juncker per promuovere la ripresa degli investimenti che con la crisi hanno registrato una caduta verticale, la Strategia cosiddetta di rinascita industriale, la Youth Guarantee per promuovere la formazione e l'occupazione giovanile, l'Unione bancaria per rafforzare la sostenibilità del sistema creditizio, cui si è accompagnato il programma Quantitative easing della BCE diretto ad aumentare la disponibilità di credito all'economia reale e ad abbassare i costi sostenuti dai soggetti più indebitati;
    purtroppo, tuttavia, non sempre le iniziative messe in campo dalle istituzioni europee sono intervenute con la necessaria tempestività o hanno potuto produrre gli effetti sperati, in primo luogo a causa delle resistenze di alcuni partner. I ritardi e le incertezze che hanno caratterizzato l'azione dell'Unione europea hanno aggravato alcuni dei problemi da affrontare e alimentato la crescente sfiducia e la disaffezione dei cittadini europei nei confronti della capacità dell'UE di prospettare soluzioni adeguate alle sfide che si pongono;
    in qualche caso, l'attuazione delle strategie dell'Unione europea è stata frenata dalla indisponibilità di alcuni Stati membri a dar seguito agli impegni assunti; esemplare è al riguardo la mancata adesione di alcuni Paesi agli obblighi derivanti dai programmi di relocation dei rifugiati, che soltanto recentemente la Commissione europea ha deciso di sanzionare avviando vere e proprie procedure di infrazione. Analogamente, non è stato possibile assicurare piena e integrale attuazione al progetto dell'Unione bancaria per l'indisponibilità di alcuni partner a realizzare un sistema comune di garanzia dei depositi;
    anche a livello internazionale, l'Unione europea ha dovuto fronteggiare scenari caratterizzati da un costante deterioramento e dall'aggravamento delle condizioni generali in alcune aree limitrofe, a partire dalla persistente tensione tra Russia e Ucraina e, più recentemente, dal mutato atteggiamento degli Stati Uniti che manifestano un crescente disinteresse nei confronti dell'Europa e intendono rimettere in discussione strategie precedentemente consolidate in materia di lotta ai cambiamenti climatici e politica commerciale;
    anche alla luce delle evidenti difficoltà manifestate dall'Unione europea di fronte ad alcuni fattori di criticità e al rischio di una diffusione dell'euroscetticismo, si è avviato un approfondito dibattito sulla necessità di verificare l'idoneità dell'attuale assetto delle regole e delle procedure decisionali dell'Unione europea a rispondere ai mutati scenari interni e internazionali e sono state avanzate diverse proposte al fine di aggiornare il quadro delle politiche dell'Unione europea, a partire dalla cosiddetta relazione dei cinque Presidenti «Completare l'Unione economica e monetaria» per proseguire con le relazioni approvate dal Parlamento europeo il 16 febbraio scorso, che prefigurano alcune soluzioni sia a Trattati vigenti sia con eventuali modifiche che potrebbero essere apportate ai medesimi Trattati;
    a questo dibattito anche i Parlamenti nazionali hanno inteso fornire un proficuo contributo; nelle varie sedi di cooperazione interparlamentare si è infatti in più occasioni affrontato il tema e sono state assunte diverse iniziative, a cominciare dalla Dichiarazione sottoscritta a Roma il 14 settembre 2015 dai Presidenti delle Camere di quattro Paesi fondatori cui successivamente si sono aggiunti altri 11 Presidenti di Camere di Paesi membri dell'Unione europea, nella quale si fa esplicito riferimento alla prospettiva di un avanzamento del processo di integrazione anche sul piano politico;
    tutto ciò impone di accelerare il processo di verifica, già avviato, sulle eventuali correzioni da apportare all'assetto e alle politiche dell'UE per evitare che essa diventi un soggetto marginale negli scenari internazionali così come il rischio che l'UE subisca passivamente le conseguenze di tensioni e scelte effettuate altrove. Un rilancio dell'integrazione europea appare ormai ineludibile per salvaguardare il valore unico dell'esperienza europeista che rappresenta tuttora un modello esemplare a livello internazionale per i risultati conseguiti sul terreno del progresso economico, della libertà di circolazione, del mercato unico, della salvaguardia dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e della tutela della dignità delle persone;

impegna il Governo:

   a) continuare a svolgere un ruolo attivo e propositivo nel dibattito in corso sulle prospettive dell'integrazione europea e sulle possibili correzioni da apportare all'assetto, alle regole e alle procedure decisionali oltre che alle politiche dell'Unione europea, ma anzi ad esercitare pienamente il ruolo centrale che spetta al nostro Paese, insieme agli altri maggiori partner fondatori delle Comunità europee, per rilanciare il processo di integrazione, tenendo conto che l'Italia negli scorsi anni si è fatta promotrice di diverse iniziative per consentire all'Unione europea di migliorare la sua capacità di risposta: esemplari al riguardo appaiono le posizioni adottate dal nostro Paese in materia di politiche migratorie e le ripetute sollecitazioni ad adottare una interpretazione meno rigorosa e più flessibile delle regole in materia di governance economica;
   b) ad intervenire affinché sia data priorità all'obiettivo di rafforzare la capacità competitiva delle economie europee complessivamente considerate, con particolare riguardo al recupero di più consistenti tassi di crescita delle attività manifatturiere; al sostegno delle politiche per l'innovazione tecnologica, anche attraverso la realizzazione integrale del programma sul mercato unico digitale, e per la ricerca e lo sviluppo; alla stabilizzazione degli interventi a sostegno degli investimenti; per la formazione e l'occupazione di qualità, riducendo i divari di sviluppo e recuperando tassi di crescita più consistenti per tutti gli Stati membri e in particolare per quelli che negli scorsi anni hanno più subito l'impatto della globalizzazione e della concorrenza delle cosiddette economie emergenti oltreché le conseguenze delle rigorose politiche di bilancio che in taluni casi hanno innescato dinamiche deflazionistiche con pesantissime ricadute sul piano dell'occupazione, degli investimenti e dell'allargamento dell'area di disagio sociale;
   c) a perseguire tali obiettivi in primo luogo nella prospettiva del necessario superamento delle politiche di austerità alla base del Fiscal Compact, nella adozione di criteri flessibili e non rigidi nell'applicazione delle regole del Patto di stabilità e crescita così come dell'aggiornamento della Strategia Europa 2020 e della traduzione concreta del Pilastro sociale, cui dovrà attribuirsi lo stesso valore e la stessa efficacia delle regole in materia di governance economica;
   d) ad adoperarsi affinché siano perseguite e realizzate compiutamente le politiche per la stabilizzazione non soltanto della finanza pubblica, ma anche dei sistemi creditizi, attraverso l'integrale attuazione dell'Unione bancaria, mediante la realizzazione di un sistema comune di garanzia dei depositi e dei mercati finanziari attraverso una vera e propria Unione dei mercati dei capitali;
   e) quanto alle politiche energetiche e alla lotta ai cambiamenti climatici, a seguire attivamente la attuazione del progetto dell'Unione dell'energia facendo valere le esigenze prioritarie del nostro Paese con particolare riferimento alla sicurezza degli approvvigionamenti, al potenziamento delle reti e delle interconnessioni, allo sviluppo delle fonti rinnovabili, all'efficienza e al risparmio energetico e alla revisione del sistema ETS. Occorre inoltre lavorare affinché l'Unione europea rafforzi la sua capacità di collaborare con gli altri maggiori attori internazionali per evitare che la recente decisione degli Stati Uniti di recedere dagli accordi di Parigi non ne pregiudichi la realizzazione sul piano concreto;
   f) a dar seguito alle iniziative già avviate e preannunciate per rendere più efficace la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, attraverso il controllo dei flussi che finanziano le organizzazioni terroristiche e le attività di reclutamento nonché a potenziare lo scambio di informazioni e la capacità di intervento, sia sul piano della prevenzione che sul piano della repressione, degli organismi e delle agenzie specializzati in materia, a partire da Europol;
   g) relativamente alla gestione dei flussi migratori, prendere atto che non si tratta di una mera emergenza ma di un fenomeno che rischia di assumere carattere strutturale in considerazione dell'aggravamento delle condizioni di sicurezza, politiche ed economico-sociali dei paesi di provenienza, spesso ai confini dell'Europa, dilaniati da violenti conflitti interni o soggetti ad efferate dittature. Per questo motivo, occorre proseguire e consolidare l'esperienza dei cosiddetti migration compact e rafforzare le politiche di aiuti ai Paesi di provenienza in modo da prevenire i flussi oltre che garantire la piena attuazione alla riforma della politica comune in materia di asilo. Allo stesso tempo, occorre garantire una effettiva solidarietà tra gli Stati membri, come previsto dai Trattati, a partire dall'integrale attuazione dei piani di ricollocazione e reinsediamento.
(6-00321) (Testo modificato nel corso della seduta) «Berlinghieri, Locatelli, Sberna, Tancredi, Alli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

garanzia di credito

istituzione dell'Unione europea