ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 315 del 22/10/2014
Abbinamenti
Atto 6/00089 abbinato in data 22/10/2014
Atto 6/00090 abbinato in data 22/10/2014
Atto 6/00091 abbinato in data 22/10/2014
Atto 6/00092 abbinato in data 22/10/2014
Atto 6/00093 abbinato in data 22/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE GIROLAMO NUNZIA NUOVO CENTRODESTRA 22/10/2014
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/10/2014
DELLAI LORENZO PER L'ITALIA 22/10/2014
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 22/10/2014
FORMISANO ANIELLO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 22/10/2014
ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 22/10/2014
DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 22/10/2014
DI SALVO TITTI MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 22/10/2014


Stato iter:
22/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 22/10/2014
Resoconto GOZI SANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 22/10/2014
Resoconto DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto DI SALVO TITTI MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Resoconto LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto DELLAI LORENZO PER L'ITALIA
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto TANCREDI PAOLO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BUENO RENATA MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/10/2014

ACCOLTO IL 22/10/2014

PARERE GOVERNO IL 22/10/2014

DISCUSSIONE IL 22/10/2014

APPROVATO IL 22/10/2014

CONCLUSO IL 22/10/2014

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00088
presentato da
SPERANZA Roberto
testo di
Mercoledì 22 ottobre 2014, seduta n. 315

   La Camera,
   premesso che:
    il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre assume una particolare rilevanza, coincidente con la guida italiana della Presidenza del Semestre europeo, in una fase caratterizzata da importanti cambiamenti, conseguenti non solo al rinnovo dei membri della Commissione europea ma della sua stessa strategia per i prossimi cinque anni;
    il prossimo Consiglio europeo dovrà decidere su importanti temi all'ordine del giorno, come la situazione economica in Europa – decisioni che, dando seguito alle conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno relative al primo pilastro dell'agenda strategica, dovranno tener conto della necessità di promuovere la crescita, l'occupazione e la competitività e perseguire l'obiettivo di accelerare le modalità per l'attuazione di tali misure; in particolare, il prossimo Consiglio dovrà prendere decisioni circa il nuovo quadro per le politiche del clima e dell'energia, non solo per confermare l'impegno finalizzato a raggiungere un accordo ambizioso sul pacchetto clima ed energia, ma anche per imprimere maggiori sforzi sulla sicurezza energetica, le interconnessioni, la ripartizione degli oneri e i meccanismi di flessibilità;
    la grande sfida è quella di un'Europa pronta a competere nell'economia globale e per far questo è necessario il massimo impegno, in particolare in questi mesi di guida italiana del Semestre europeo, per mettere al centro i temi del rilancio – nell'ambito della Strategia Europa 2020 – della crescita e della competitività, per l'avvio di una rinascita industriale a partire dal settore manifatturiero (cosiddetto industrial compact), insieme al superamento della decrescita e degli alti tassi di disoccupazione e della modernizzazione dell'economia, attraverso l'estensione delle tecnologie digitali e lo sviluppo di un’ economia verde e sostenibile;
    a tal fine è necessario che, accanto a misure capaci finalmente di favorire crescita e sviluppo dell'intero continente mediante lo sviluppo di nuove politiche industriali, si favorisca una strategia ambiziosa capace di ridurre i costi energetici, una strategia rinnovata incentrata sulla lotta ai cambiamenti climatici, che promuova una maggiore diversificazione delle fonti e delle rotte energetiche e che incoraggi una politica esterna dell'energia dell'Unione focalizzata sulla sicurezza energetica;
    la Presidenza italiana, soprattutto in occasione del prossimo Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, è chiamata a giocare un ruolo cruciale nella definizione dell'accordo sul nuovo quadro comunitario per il 2030 su clima ed energia, per la sua capacità di leadership e la volontà politica di investire nello sviluppo di un'economia europea a basse emissioni di carbonio, tale da farci superare la doppia crisi climatica ed economica, creando nuove opportunità dal punto di vista dell'occupazione, dell'innovazione e dello sviluppo di tecnologie pulite; l'azione italiana dovrebbe dunque caratterizzarsi, per un'azione volta a raggiungere l'accordo sul nuovo quadro clima-energia, tale da assicurare alla Unione europea dopo il 2020 il conseguimento di obiettivi ambiziosi, anche in vista del prossimo vertice internazionale sul clima di Parigi nel dicembre 2015;
    come ha ribadito recentemente l'IPCC – il panel scientifico intergovernativo delle Nazioni Unite – la minaccia dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropiche è molto preoccupante e vicina alla soglia critica, per evitare la crisi climatica si deve agire dunque in modo efficace entro alcuni anni;
    i tre obiettivi comunitari proposti dalla Commissione per il nuovo quadro europeo per una nuova politica energetica e del clima al 2030 prevedono: una riduzione globale dal 40 per cento delle emissioni CO2 vincolante per gli Stati membri, i quali dovranno sostenere uno sforzo di riduzione sia nei settori ETS (settori industriali maggiori consumatori di energia cosiddetti «energivori») sia in quelli non ETS, rispettivamente del 43 per cento e un 30 per cento al 2030; per assicurare l'effettività nel raggiungimento di questi target, l'uso degli strumenti di flessibilità dovrà essere significativamente aumentato, avendo riguardo anche al consumo nel settore dei trasporti; una condivisione delle energie rinnovabili consumate nella Unione europea dovrà essere di almeno il 27 per cento nel 2030 rispetto al 1990 (il 3 per cento al di sopra dell'attuale trend al 2030) e l'incremento al 30 per cento dell'efficienza energetica rispetto alle proiezioni di consumo energetico futuro (anche se tale obiettivo non risulta espressamente vincolante);
    il Consiglio europeo dovrà confermare l'impegno a rispettare tali target e definire i seguenti punti specifici; rinnovo del già esistente NER 300 (relativamente alla cattura e allo stoccaggio geologico del CO2 e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto dalla direttiva 2003/87/CE e nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto), con medesime facilitazioni estese all'innovazione di basso carbonio nei vari settori industriali, con un incremento di 400 milioni di sovvenzione; una nuova riserva (1-2 per cento) di ribasso da indirizzare agli Stati membri con il più basso prodotto interno e con più alto bisogno di investimenti, allo scopo di migliorare l'efficienza energetica e modernizzare il sistema energetico, per approvvigionare i cittadini con un'energia più pulita sicura e a buon mercato; una distribuzione di fondi della Unione europea ETS da mettere all'asta dagli Stati membri – con propositi di solidarietà o crescita, il 10 per cento sarà distribuito tra i Paesi il cui PIL pro capite non superi il 90 per cento della media dell'Unione europea, mentre il resto sarà distribuito sulla base di emissioni verificate, la definizione di metodologie atte a raggiungere gli obiettivi di riduzione nazionale per i settori non ETS, con applicazione continuata fino al 2030 della metodologia concordata, sulla base della Decisione ESD per il 2020, mediante sforzi distribuiti sulla base dei relativi PIL pro capite;
    il Consiglio europeo si celebra di nuovo in un periodo di grandi tensioni internazionali che attengono alla sicurezza stessa dell'Europa e degli Stati membri e riguardano, come nel caso della questione Ucraina, scenari decisivi per il futuro del nostro continente. In questa direzione è necessario perseguire tutte le vie diplomatiche possibili nella risoluzione delle crisi, come dimostrato nel recente vertice ASEM svoltosi il 16 e 17 ottobre a Milano, coinvolgendo la Russia nelle questioni internazionali sulla base dei valori fondanti della Unione europea e del diritto internazionale;
    in tale contesto internazionale la nomina del Ministro degli esteri italiano alla carica di Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri conferisce al nostro Paese una responsabilità importante in vista delle difficili questioni da dirimere, in un'Unione che richiede profondi cambiamenti, sia in politica estera per la difficile relazione Europa-Russia, che in materia di sicurezza in favore di una difesa comune europea, impegno storicamente sostenuto dal nostro Paese; ma soprattutto il nuovo Alto Rappresentante dovrà interpretare in maniera più proattiva il ruolo dell'azione di politica internazionale europea, a partire dalla regione mediterranea e mediorientale dove occorre contrastare prioritariamente l'azione del cosiddetto Stato Islamico attraverso un approccio multidimensionale – politico, diplomatico, finanziario e umanitario – ma senza dimenticare i focolai di crisi nel Nord Africa, primo fra tutti quello costituito dalla difficilissima situazione libica a rischio di trasformarsi in pericolosa base di partenza del nuovo terrorismo islamico;
    ugualmente importante sarà l'impegno nei riguardi di grandi emergenze umanitarie tra cui la tragica diffusione nell'Africa subsahariana di Ebola, diventata non solo una catastrofe umanitaria ed economica per i Paesi colpiti ma anche un rischio sanitario globale, che va quindi affrontato in modo coordinato e maggiormente efficace;
    infine, in considerazione della necessità di proseguire sulla strada delineata nell'ultimo Consiglio europeo di giugno, l'Italia quale Paese guida del Semestre europeo, è chiamata a riproporre la necessità di collocare al centro dell'agenda politica europea la definizione urgente di una strategia solida e condivisa, improntata su solidarietà e responsabilità, in materia di immigrazione e diritto d'asilo, in grado anche di approdare a una revisione del vigente regolamento cosiddetto di «Dublino III», la cui applicazione presenta numerose criticità che, caricando sulla gestione dei singoli Stati delle richieste d'asilo, finisce per far appesantire le richieste a carico dei Paesi di primo approdo, come l'Italia e i Paesi membri che affacciano sui Mediterraneo, teatro di numerosi flussi migratori,

impegna il Governo:

   a promuovere, in sede europea, un'azione volta a:
    a) raggiungere un accordo politico sul prossimo quadro Clima-Energia 2030, che costituirà la base di ulteriori discussioni mirate sui nodi tecnici più complessi, con l'obiettivo di una completa definizione dell'intero impianto normativo entro il marzo 2015, promuovendo in tale contesto altresì:
     1) la definizione di un ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2, in linea con le proposte della Commissione europea, che consenta all'Unione europea di presentarsi con una posizione comune credibile alle prossime Conferenze internazionali sui cambiamenti climatici ed in particolare alla XXI COP sul clima di Parigi nel dicembre 2015;
     2) una riforma del sistema di ripartizione degli sforzi tra gli Stati membri per raggiungere una significativa riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nei settori Non-ETS rispetto al 1990, fondata su di un quadro di maggior convergenza ispirato ai principi di solidarietà, trasparenza e obiettività;
     3) importanti decisioni in materia di obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili e di aumento dell'efficienza energetica a livello europeo, per accompagnare in modo sostenibile le necessarie misure per il rilancio della crescita e della competitività;
     4) l'impegno di tutti gli Stati membri ad una rapida azione per centrare gli obiettivi in tema di Sicurezza Energetica dell'Unione europea, fondata sulla concreta attuazione di misure di breve periodo e nella individuazione di una strategia di medio-lungo periodo, da trattare congiuntamente ai negoziati sul Quadro Clima-energia 2030 e sul completamento del Mercato Unico dell'Energia;
     5) nella definizione del quadro 2030, iniziative per ridurre significativamente i costi dell'energia per le imprese europee, rispetto ai principali competitori globali, in coerenza con gli obiettivi fissati nell'ambito della strategia per la rinascita industriale in corso di definizione a livello di Unione europea.
    b) in un quadro caratterizzato da un'economia europea deludente, soprattutto a causa della scarsità di investimenti pubblici e privati per sostenere la domanda a breve termine e la crescita a medio termine, rilanciare il dibattito sulle tematiche economiche, sulla crescita e sull'occupazione, per esplorare quanto prima nuove modalità per promuovere le riforme strutturali negli Stati membri e stimolare gli investimenti;
    c) perseguire attraverso proposte concrete le finalità alla base dei partenariati per la crescita e la occupazione, in ottemperanza agli impegni presi dal Consiglio europeo del dicembre 2013, con l'obiettivo di collegare fra loro la realizzazione delle necessarie riforme e la flessibilità consentita dalle regole;
    d) assicurare un sostegno alla Strategia dell'Unione europea per la regione Adriatico-Ionica, che rappresenta una grande opportunità per l'Unione europea e per i Balcani, portando la coesione basata su valori e standard comunitari oltre i confini dell'Unione, in un'area sensibile per la stabilità del continente, incoraggiando una migliore qualità della spesa pubblica per lo sviluppo dei territori in settori chiave come infrastrutture, ambiente, turismo;
    e) perseguire, nella lotta contro l'ISIS, un approccio multidimensionale con una risposta politica, diplomatica, finanziaria e umanitaria oltre che militare, assumendo iniziative, in tale quadro, per: appoggiare l'elaborazione di una strategia politica dell'Unione europea sulle crisi in Iraq e Siria, incoraggiando maggiore collaborazione da parte della Turchia; cercare il coinvolgimento delle comunità sunnite e l'inclusione di tutte le componenti etnico-religiose del Levante al fine di riempire il vuoto politico e sociale che ha permesso all'ISIS e agli estremisti di prosperare; sostenere il governo centrale di Baghdad e le autorità di Erbil, spingendo l'Iraq ad accelerare il cammino verso la stabilità politica ed economica, adottando un modello inclusivo ed evitando contrapposizioni settarie; rivitalizzare, infine, un processo politico inclusivo in Siria, esprimendo pieno sostegno all'inviato Speciale dell'ONU, Staffan De Mistura;
    f) continuare l'impegno in prima fila dell'Italia per un'intesa politica inclusiva in Libia, intensificando altresì la cooperazione europea e internazionale in materia di intelligence e contro-terrorismo, coinvolgendo i Paesi confinanti, con riguardo alle prossime, cruciali sessioni di dialogo, per coniugare legittimità e inclusività; definire le misure di creazione di fiducia tra le parti e iniziare a dar loro attuazione ed affrontare il coinvolgimento nelle trattative delle milizie ed il loro disarmo;
    g) stimolare un dibattito al più alto livello sull'attuale crisi legata al diffondersi del virus Ebola, favorendo una sempre maggiore collaborazione sia tra Stati membri dell'Unione europea che tra Unione europea e Stati Uniti d'America;
    h) sostenere l'urgenza di una strategia comune e condivisa per la definizione concreta del diritto d'asilo europeo, anche mediante la revisione del regolamento cosiddetto Dublino III.
(6-00088) «Speranza, De Girolamo, Mazziotti Di Celso, Dellai, Pisicchio, Formisano, Alfreider, Di Lello, Di Salvo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

cambiamento climatico

Consiglio europeo