ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04107

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 336 del 21/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/11/2014
Stato iter:
12/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/01/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/11/2014

SOLLECITO IL 12/05/2015

DISCUSSIONE IL 12/01/2016

SVOLTO IL 12/01/2016

CONCLUSO IL 12/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04107
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Venerdì 21 novembre 2014, seduta n. 336

   SEGONI, GRILLO, DAGA, ZOLEZZI, MANNINO, TERZONI, MICILLO, BUSTO, DE ROSA, SILVIA GIORDANO, BARONI, CECCONI, DALL'OSSO, DI VITA, LOREFICE e MANTERO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   in data 11 settembre 2014 il dipartimento di prevenzione dell'ASL 12 di Viareggio ha ricevuto una comunicazione dell'università di Pisa — dipartimento di scienze della terra, in cui si segnalava la presenza di livelli di Tallio variabili da 1,7 a 10,1 μg/l nelle acque ad uso idropotabile dell'abitato di Valdicastello Carducci (Comune di Pietrasanta);
   la presenza di tallio è stata successivamente confermata anche dalla competente ASL e da GAIA, il gestore del servizio idrico: in base a tale riscontro, il sindaco stabiliva la non potabilità dell'acqua nella sola frazione di Val di Castello;
   il Tallio è stato preso in considerazione come metallo potenzialmente tossico dall'EPA (Agenzia statunitense per la protezione ambientale) che prevede un limite massimo di presenza nell'acqua potabile di 2 microgrammi per litro;
   già nel 2011 si erano riscontrati sforamenti dei limiti nello stesso comune, ed esattamente il 23 agosto e il 28 settembre. Dal momento che il tallio non rientra tra i parametri da ricercare per valutare i parametri di qualità e conformità dell'acqua per il consumo umano previsti dalla normativa vigente (decreto legislativo 31 del 2001), esso non viene ricercato routinariamente;
   nella tabella 1 allegata al decreto ministeriale Ambiente n. 471 del 25 ottobre 1999 relativo alla bonifica dei siti inquinati si fissa il limite di tallio nei suoli in 1 mg/Kg –1 per i siti ad uso residenziale, e il limite di 2 microgrammi/litro per le acque sotterranee. Non risultano agli interroganti valori limite fissati per l'acqua potabile;
   in base ad una relazione dell'ASL competente il decreto legislativo 31 del 2001 non include il tallio tra i parametri da ricercare al fine della valutazione della qualità ed idoneità dell'acqua destinata al consumo umano, né rientra tra i parametri espressamente indicati nello stesso decreto legislativo, che disciplina la qualità delle acque distribuite per uso umano, né tantomeno è trattato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHO) nelle sue linee guida sulla qualità dell'acqua potabile;
   da fonti di stampa si apprende che il 5 novembre 2014 la presenza di tallio è stata riscontrata anche nel centro del comune di Pietrasanta, con ampio superamento dei limiti di 2 microgrammi/litro, e due giorni dopo GAIA SpA ha rilevato il superamento dei limiti previsti per le acque sotterranee in altre zone della città –:
   se intenda attivarsi, con quali strumenti e in quali tempi, per stabilire un limite per il tallio, per quanto concerne le acque potabili, aggiungerlo tra i parametri da ricercare per valutare la potabilità dell'acqua e introdurre i criteri di monitoraggio di questo elemento. (5-04107)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04107

  In data 14 novembre 2014, l'Istituto Superiore di Sanità trasmetteva alla AUSL 12 di Viareggio il proprio parere in merito alla segnalazione di contaminazione da tallio nelle acque ad uso idropotabile nell'abitato di Valdicastello Carducci (comune di Pietrasanta, Lucca).
  In tale parere è stato evidenziato che i requisiti di idoneità di un'acqua per il consumo umano, incluso l'utilizzo potabile ed altri impieghi domestici, sono stabiliti dal decreto legislativo n. 31/2001, recepimento della direttiva 98/83/CE, in base al quale l'acqua fornita attraverso una rete di distribuzione, nel punto in cui fuoriesce dai rubinetti utilizzati per il consumo umano, deve essere conforme ad una serie di parametri chimici contenuti nell'allegato I della citata direttiva.
  Essi sono i requisiti minimi di sicurezza, relativi ad un numero relativamente limitato di sostanze chimiche di interesse prioritario, per caratteristiche tossicologiche o per diffusione.
  In aggiunta alle sostanze regolamentate, molteplici elementi e composti chimici, di origine geogenica o antropica, rilasciati nelle risorse idriche di origine, prodotti nel corso dei trattamenti dei sistemi idrici o migrati nelle acque da prodotti e materiali in contatto con esse, laddove non efficacemente rimossi nella filiera di potabilizzazione, potrebbero ritrovarsi nelle acque, al punto di consumo, e rappresentare dei potenziali pericoli per la salute umana.
  La protezione della qualità delle acque destinate al consumo umano deve essere perseguita anche rispetto a elementi o composti chimici non espressamente considerati nella citata direttiva, in ottemperanza al principio generale secondo il quale le acque destinate al consumo umano «non contengono microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana».
  Nel caso in oggetto, il tallio non rientra tra i parametri presenti nell'allegato I del decreto legislativo n. 31/2001; pertanto, è necessario riferirsi all'elaborazione di valutazioni di rischio specifiche, tenendo conto dello stato delle conoscenze e delle indicazioni emanate da organismi internazionali.
  In tale contesto, un'estensiva valutazione di rischio specificamente condotta dall'Istituto ha tenuto conto dello stato delle conoscenze in merito a:
   caratteristiche e diffusione di tallio nell'ambiente, e sua presenza in acque destinate al consumo umano;
   utilizzi farmacologici, attività biologica, profilo tossicologico, esposizione a tallio e valori di riferimento;
   metodi analitici e metodologie di mitigazione dei rischi in acque destinate a consumo umano.

  Sulla base di tali valutazioni e tenendo conto del principio di precauzione, sono state formulate dall'Istituto Superiore di Sanità le seguenti valutazioni conclusive.
  1. Il tallio rappresenta un contaminante di prioritaria rilevanza tossicologica, la cui eventuale presenza nell'acqua destinata al consumo umano dovrebbe essere ridotta ai livelli più bassi, raggiungibili attraverso pratiche e tecnologie ragionevolmente applicabili. In assenza di un valore guida per il tallio nell'acqua potabile fissato dall'OMS, si ritiene che possa essere adottato come valore limite provvisorio il «Maximum Contaminant Level» di 0,002 mg/L (precedentemente proposto dalla «United States Environmental Protection Agency» (U.S.E.P.A.). Su tale base, l'Istituto ritiene adeguato il provvedimento di divieto del consumo di acqua a fini alimentari messo in essere. Per quanto riguarda le ulteriori limitazioni d'uso, i dati oggi esistenti suggeriscono che il tallio possa essere assorbito anche per via dermale, anche se non sono disponibili dati di tipo quantitativo.
  2. Dalle informazioni disponibili, si potrebbe desumere una contaminazione sistematica, con alcune variazioni stagionali, in alcuni corpi idrici – in particolare la sorgente Molini di Sant'Anna – utilizzati in captazione idropotabile, e pertanto l'Istituto condivide la necessità di:
   segregare detta risorsa, utilizzando fonti idriche alternative, non interessate dalla contaminazione per l'approvvigionamento idropotabile;
   adottare eventuali trattamenti di rimozione del tallio nella filiera idro-potabile.

  3. L'Istituto condivide la necessità di adottare, nelle circostanze territoriali specificamente interessate, un piano di sorveglianza straordinario, inserendo la ricerca di tallio nei controlli di «routine» previsti dal decreto legislativo n. 31/2001 nella filiera idro-potabile.
  Nel citato parere, l'Istituto ha suggerito di:
   mantenere le limitazioni d'uso idro-potabile, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 31/2001, sino a quando risulti evidenza dell'adozione di misure di controllo e di monitoraggio adeguate a garantire, nel tempo, valori di concentrazione di tallio conformi al valore sopra indicato, estendendo le limitazioni d'uso all'igiene personale nelle acque in distribuzione nei casi in cui si ravvisi il superamento dei valori precauzionali sopra indicati. Si raccomanda di garantire un adeguato approvvigionamento idrico alternativo in fase di emergenza alla popolazione interessata, fornendo a quest'ultima ogni informazione, in conformità con quanto definito nella norma sopra richiamata;
   intensificare l'attività di monitoraggio all'interno della rete di distribuzione, al fine di identificare i tratti maggiormente a rischio;
   valutare:
    ogni possibile intervento temporaneo di segregazione di tratti della rete, per l'esecuzione di trattamenti controllati di risanamento della rete stessa, da eseguire in condizioni di sicurezza per gli utenti;
    e/o l'adozione di trattamenti di rimozione di tallio nella filiera;
    e/o la sostituzione di tratte più o meno estese del sistema di distribuzione, in particolare nel caso in cui gli interventi sopra indicati non risultino praticabili o efficaci;
   si è raccomandato, inoltre, di valutare l'opportunità di controlli ai punti di utenza, per escludere eventuali rischi correlati a rilascio da sistemi di distribuzione domestica.

  4. Per quanto riguarda l'utilizzo in produzione primaria, compreso l'uso irriguo, ed in produzione animale, di acque con concentrazioni di tallio superiori ai valori stabiliti nel d. m. n. 185/2003, la valutazione di sicurezza igienico-sanitaria va inquadrata ai sensi dell'allegato 1, parte A, del regolamento 852/2004/CE, nella fattispecie di «acqua pulita». Non disponendo, allo stato, di informazioni di letteratura specifiche per un'adeguata valutazione di rischio correlabile a rischi nelle acque irrigue, né di dati sito-specifici in merito a concentrazione di tallio nell'acqua utilizzata per le produzioni animali e vegetali potenzialmente interessate dalla contaminazione, si raccomanda di eseguire uno studio utile a definire gli aspetti di conoscenza deficitari, in particolare acquisendo dati di monitoraggio sulle acque e/o sui terreni, che consentano di definire l'area di rischio. Si raccomanda di valutare la sicurezza igienico-sanitaria delle aree agricole potenzialmente a rischio (terreni sistematicamente irrigati con acque potenzialmente contaminate), applicando cautelativamente il limite di sicurezza stabilito in 1 mg/Kg di peso secco, fermo restando i limiti del decreto legislativo n. 152/2006 per suoli a diverse destinazioni d'uso.
  5. Si raccomanda di fornire adeguata informazione sui potenziali fenomeni di contaminazione da tallio agli utenti di pozzi privati, che potrebbero essere interessati dalla contaminazione, applicando il valore di parametro sopra indicato.
  L'Istituto Superiore di Sanità ha altresì segnalato che è in fase di attuazione un'attività di supporto agli enti territoriali, nella strutturazione e conduzione di un piano di sicurezza per l'acqua nelle circostanze territoriali potenzialmente interessate, in accordo ai principi OMS recepiti nelle linee guida nazionali.
  Il piano riguarda gli acquedotti di Valdicastello e Pietrasanta, interessati dall'emergenza tallio, ed è parte di un progetto sperimentale nell'ambito del programma del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) 2014 «Portale Acque», in applicazione di una direttiva europea votata all'unanimità in Commissione Europea il 20 aprile scorso (che entrerà in vigore nel prossimo triennio), che modifica drasticamente i criteri che presiedono alla sicurezza delle acque potabili, passando da un approccio retrospettivo ad un modello preventivo di analisi dei rischi.
  Il nuovo sistema, recentemente trasposto nelle Linee Guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano (Rapporto ISTISAN 14/21), ha tra i principali obiettivi, quello di indirizzare le misure di controllo su fattori di rischio determinati in base ad analisi sito-specifiche, piuttosto che su parametri minimi genericamente predefiniti; con il risultato di una migliore allocazione delle risorse ed un più elevato grado di tutela della salute, rispetto a pericoli non oggetto di ordinario controllo, come nel caso di contaminazione da tallio.
  In un «workshop» tenutosi a Pietrasanta l'11 maggio 2015, è stato analizzato il nuovo modello di piani di sicurezza dell'acqua (PSA) e sono state presentate le prime fasi dell'implementazione dei piani da parte del sistema acquedottistico territoriale, con la collaborazione di Istituto Superiore di Sanità, AUSL 12 ed Azienda Regionale Protezione Ambiente della Toscana – ARPAT, soggetti istituzionali che hanno funzioni di supporto tecnico scientifico, vigilanza e controllo sulla filiera idrica, ed il comune.
  All'incontro era presente anche la regione Toscana, che ha illustrato il nuovo Piano Regionale di Prevenzione 2015-2018, che dedica una parte del capitolo «Ambiente e Salute» all'implementazione dei PSA.
  Inoltre, la AUSL 12 ha chiesto all'Istituto Superiore di Sanità la disponibilità a organizzare un incontro tecnico per illustrare la definizione dei parametri di contaminazione delle acque e la normativa che presiede alla qualità delle acque.
  L'incontro si è svolto il 23 luglio 2015 e vi hanno preso parte i tecnici di Gaia Spa (gestore idro-potabile), il vicesindaco del comune di Pietrasanta, il presidente del «Comitato Tallio a Pietrasanta» e alcune rappresentanze della zona del Pollino, interessato dalla più recente ordinanza di non potabilità.
  L'Istituto ha, tra l'altro, ricordato il parere espresso a supporto dell'analisi di rischio immediatamente successiva all'emergenza (novembre 2014) e ha sottolineato la necessità dell'adozione del «principio di precauzione» per cui, anche nel caso di mancato superamento del valore-limite individuato, siano tenuti sotto controllo i fenomeni di contaminazione, adottando tutte le misure necessarie a mantenere quanto più basso possibile il livello di presenza del metallo nelle acque.
  Con riferimento specifico alla situazione di Pietrasanta, durante l'incontro è stato assicurato che le sorgenti di provenienza delle acque di Pietrasanta – su cui sono stati effettuati, in questi mesi, numerosi controlli – non risultano contaminate, poiché l'unica sorgente inizialmente contaminata (Molini Sant'Anna) è stata chiusa in seguito alla prima ordinanza di non potabilità (ottobre 2014).
  Dalle parti è stata condivisa l'opportunità di fornire adeguata informazione alla popolazione sulle attività del PSA, mediante un sito dedicato predisposto dal gestore idrico.
  Nell'ambito del PSA sono state implementate e/o sono in corso di implementazione le raccomandazioni fornite dall'Istituto nel parere del novembre 2014, tra le quali una estensiva ricerca di tallio anche extra-controlli di «routine» previsti dal decreto legislativo n. 31/2001 nella filiera idro-potabile.
  Come elemento di analisi di rischio specificamente rivolto alle captazioni di acque da destinare a consumo umano, sia per Valdicastello che per Pietrasanta, sono state condotte dall'Istituto analisi finalizzate a valutare la presenza di elementi chimici non oggetto di ordinario controllo (70 elementi chimici ricercati).
  L'analisi eseguita per i campioni rappresentativi delle captazioni di Valdicastello e Pietrasanta ha fornito i seguenti dati, rilevanti ai fini del PSA:
   per Valdicastello (esaminate le sorgenti: Moresco galleria, Moresco sondaggio, Moresco alta, Corsinelli, Corsinelli bassa, Mulini di Sant'Anna, Quattro metati), è registrata unicamente la non conformità nel campione prelevato alla sorgente Molini di Sant'Anna (non in esercizio) per tallio; la presenza dell'elemento è stata confermata e quantificata nel corso di seconda analisi (17,9 microgrammi/litro);
   per Pietrasanta (esaminate le captazioni: Campo Sportivo, Crociale, Via Bozza, Castagno, Via S. Cristoforo-ex cinema, S. Bartolomeo), non risultano elementi di rischio associabili a contaminazioni in captazione.

  Elemento di particolare attenzione è anche il rischio associato alle possibili interazioni di residui di tallio con le reti di distribuzione idrica, che possono presiedere alla mobilizzazione dell'elemento (adeso a materiali a contatto con le acque), nelle acque destinate al consumo umano ai punti di utenza: tali fenomeni sono stati rilevati nel luglio-agosto 2015 in diverse aree della Città di Pietrasanta, in corrispondenza di interventi sulla rete acquedottistica finalizzati a garantire un adeguato approvvigionamento di acqua alla popolazione, in risposta ad aumentati fabbisogni.
  Il fenomeno della potenziale migrazione di tallio dalle reti è stato oggetto di uno studio specifico da parte dell'Istituto in collaborazione con il gestore idrico, la AUSL 12 e le altre istituzioni operative per il PSA.
  Su tali basi, è in fase di messa a punto una procedura di bonifica delle reti da potenziali residui di tallio, definita su base sperimentale, da adottare come misura di prevenzione e controllo, non necessariamente alternativa alla sostituzione di tratte di rete contaminata pianificata dal gestore, sempre nell'ambito del piano per Pietrasanta.
  Si ricorda che nel «meeting» del gruppo di esperti sulle acque potabili in seno all'articolo 12 della direttiva 98/83/CE in Commissione Europea del 18 dicembre 2014, i rappresentanti italiani hanno sottolineato la necessità ed urgenza di aggiornare lo stato delle conoscenze sull'analisi di rischio che presiede alla definizione dei parametri e dei valori di parametro, oggetto di monitoraggio ai fini della direttiva, evidenziando, tra altri parametri, anche il tallio.
  In risposta a tale istanza, è in fase di attivazione una collaborazione formale tra l'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) e l'Unione Europea (U.E.) per la revisione dei parametri, in un gruppo di lavoro a cui partecipano esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Aggiornamenti in merito sono stati forniti dai rappresentanti della O.M.S. e della U.E., nell'ambito del «workshop» tenutosi presso il Ministero della salute il 20 aprile 2015.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consumo alimentare

acqua potabile

alimentazione umana