ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 764 del 22/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: GNECCHI MARIALUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 22/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16002
presentato da
GNECCHI Marialuisa
testo di
Mercoledì 22 marzo 2017, seduta n. 764

   GNECCHI e ROSATO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il signor U.L. (75 anni) è andato in pensione il 16 dicembre 1991 (n. 15216090), nel maggio del 2009 la Corte dei conti di Trieste, su ricorso avanzato dallo stesso, ha sancito con una sua ordinanza che al pensionato spettava l'I.I.S. anche sulla pensione erogata dall'Inpdap. L'ente soccombente erogava dal maggio 2009 arretrati e ratei mensili per un importo complessivo di circa 59.000 euro;
   nel frattempo l'ente previdenziale ricorreva in appello, presso la seconda sezione della Corte dei conti di Roma, ribaltando la precedente ordinanza e condannando il pensionato alla restituzione della somma;
   l'Inpdap inviava una lettera con la quale invitava a restituire il lordo di quanto aveva erogato per una cifra di circa 80.000 euro e provvedeva quindi a trattenere al pensionato un quinto della pensione;
   nel 2014 a seguito di altra causa proposta dall'Inps presso la Corte dei conti di Trieste, che ha visto soccombente il pensionato, si è confermata la restituzione in toto dell'intera cifra lorda e pertanto l'Istituto sta procedendo ad una trattenuta mensile 744 euro sulla pensione a partire dal 17 febbraio 2015, costringendo il pensionato a vivere con 200 euro al mese. Avverso la suddetta ordinanza, con l'assistenza del patronato, è stato proposto ricorso alla Corte dei conti di Roma che nel frattempo è stato rigettato ed il signor L. continua a vivere oggi con una pensione di 194 euro mensili;
   per i casi come quello oggetto del presente atto ispettivo, proprio per risolvere la problematica costituita dagli esiti differenziati cui sono pervenute l'amministrazione statale e la giurisprudenza per i trattamenti di pensione erogati prima della legge n. 724 del 1994, sono state emanate dal Ministero dell'economia e delle finanze, con la circolare n. 968 del 13 giugno 2014, precise disposizioni peraltro preventivamente concordate con la Ragioneria dello Stato, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Inps, che prevedono il riconoscimento in via amministrativa del diritto alla corresponsione della I.I.S. anche sul secondo trattamento, nei limiti del minimo stabilito dall'Inps –:
   se non ritenga il Ministro interrogato, considerata l'età e le precarie condizioni di salute del soggetto di cui in premessa, di intervenire presso l'Inps affinché interrompa il recupero delle somme e il conseguente riconoscimento in via amministrativa come previsto dalla circolare 968/2014 del Ministero dell'economia e delle finanze in quanto la pensione del signor L. ha decorrenza 16 dicembre 1991, quindi ante 1995, e sembra che questo fatto, realmente discriminante rispetto al diritto, non sia stato considerato nei vari gradi di giudizio, o quantomeno di prevedere il recupero del netto effettivamente percepito di 59 mila euro e non il lordo di 80 mila euro. (4-16002)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato