ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14809

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 707 del 16/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/11/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/11/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14809
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Mercoledì 16 novembre 2016, seduta n. 707

   D'INCÀ. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con l'approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 ottobre 2009 «piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del bacino del fiume Piave» viene esclusa la soluzione della diga di Falzè quale manufatto da realizzare per la prevenzione delle esondazioni e vengono individuati con precisione una serie di interventi quali: l'utilizzo dei bacini di monte, l'incremento della portata del fiume nel tratto finale e una serie di casse di espansione da realizzare lungo l'asta del fiume secondo un preciso ordine di priorità;
   la giunta regionale del Veneto, con delibera n. 943 del 22 giugno 2016, ha avviato le procedure per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza idraulica del medio — basso corso del fiume Piave. In tale documento si specifica come tutte le proposte di intervento basate su diversi studi quello della «Commissione De Marchi», della «Commissione Esu — Gerelli — De Marchi», incaricate dalla regione Veneto già nel 1985, prevedano quali soluzioni: la ricalibratura dell'alveo nel suo tratto finale, la realizzazione di casse d'espansione e la costruzione di uno sbarramento a Falzè che costantemente si ripetono;
   tale delibera si avvale inoltre delle conclusioni contenute in uno studio commissionato al professore D'Alpaos, dalla regione e formalizzato con nota del 14 aprile 2016, il quale ritiene più ragionevole affidarsi a un sistema di due interventi disposti in cascata, da realizzare sempre a monte di Falzè, ma con caratteristiche modificate rispetto a quelle a suo tempo proposte che di fatto ripropone la realizzazione di una diga a Falzè di Piave per trattenere un volume di circa 40 milioni di metri cubi d'acqua, sostenuta da un altro invaso da costruire più a monte; si sostiene pertanto, la preferenza per tale soluzione, non escludendo aprioristicamente la costruzione di una traversa a Falzè di altezza limitata (diga);
   le criticità e le inopportunità della costruzione della citata diga nel comune di Sernaglia della Battaglia, geo-morfologiche ed idrauliche, sono state segnalate ed evidenziate già nel corso degli anni anche dai sindaci dei comuni interessati e da comitati spontanei di cittadini nati per la difesa del territorio (No Diga), per i quali la realizzazione dell'invaso sul Piave comporterebbe un innalzamento delle falde e inciderebbe direttamente sul deflusso dei numerosi corsi d'acqua della piana Sernagliese, con il concreto rischio di conseguenti inondazioni degli abitati di Fontigo, Falzè, Sernaglia e Moriago, così come riportato nello studio effettuato in base alle analisi condotte sul territorio da eminenti esperti quali l'ingegnere Venzo, il professore Chucci e il professore Ezio Todini, cui il comitato ha commissionato incarichi di consulenza a supporto alla propria azione;
   infine, l'invaso sommergerebbe un ambito di notevole valore storico ed ambientale, con testimonianze di insediamenti dell'uomo preistorico, recentemente messe in evidenza nell'ambito del percorso storico naturalistico delle Volpere; un territorio teatro di una delle battaglie simbolo della Grande guerra, che accoglie zone protette dalla Unione europea come le Fontane bianche, candidato a diventare patrimonio Unesco dell'umanità con le sue colline e all'interno del quale ricadrebbe il territorio del Prosecco, danneggiandolo irrimediabilmente;
   le direttive europee escludono opere ad alto impatto ambientale e paesaggistico a maggior ragione se insistono su zone della rete Natura 2000. Infatti, nel caso di specie, il piano di gestione del rischio di alluvioni, previsto dalla direttiva europea 2007/60, esclude specificatamente la soluzione della «diga» per Falzè di Piave –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa;
   se intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, per evitare che si dia corso al progetto di realizzazione della diga a Falzè di Piave e procedere invece con gli interventi previsti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 ottobre 2009, al fine di prevenire rischi idro-geologici e di tutelare un territorio dell'alto valore ambientale, storico e paesaggistico. (4-14809)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

zona protetta

direttiva comunitaria