ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 404 del 08/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 08/04/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 08/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/04/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 30/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2015

SOLLECITO IL 22/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08684
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   D'INCÀ, COZZOLINO e PETRAROLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la legge di riforma dei livelli di governo del Paese si prefigge lo scopo di un riordino complessivo delle competenze con l'obiettivo di rendere più efficaci ed efficienti i processi decisionali e gestionali;
   con la riforma delle province promossa dal Governo e la legge di stabilità, diversi servizi culturali – fra cui i sistemi bibliotecari e i sistemi museali – sono a rischio di sopravvivenza, poiché queste funzioni non sono né del tutto riconducibili alle funzioni fondamentali oggi previste dalla legge né sono state adottate su delega o per conferimento regionale;
   con ordine del giorno in Assemblea in sede di esame della proposta di legge 9/02613A/044 del 9 marzo 2015 primo firmatario Rampi Roberto del PD, il Governo si è impegnato ad adottare utili iniziative in un quadro di competenza condivisa con le autonomie, in cui la tutela dell'interesse pubblico soddisfatto da queste istituzioni trovi nel Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il riferimento per definirne il futuro;
   le province, per rispondere ad esigenze della propria comunità in particolare in campo culturale, hanno istituito nel tempo musei, fondazioni, consorzi, biblioteche; attraverso lo sviluppo di reti di comuni, hanno dato vita ai Sistemi bibliotecari provinciali (SBP) – anche attraverso gestioni associate che hanno permesso di contenere i costi, rendere più efficienti i servizi, condividere mezzi informatici, acquisti, servizi di trasporto – che sono diventati luoghi di eccellenza, con misurabili impatti sociali ed economici favorevoli;
   il sistema bibliotecario provinciale configura tipicamente come servizio di area vasta, perché si ispira ai principi di cooperazione e garantisce uguali servizi su tutto il territorio, permettendo agli enti aderenti di coniugare efficacemente la qualità dei servizi pubblici con il risparmio di risorse, in un tempo storico di grave crisi economica e sociale;
   tra questi, i sistemi bibliotecari provinciali (SBP) delle province di Belluno e di Rovigo, che da vent'anni svolgono un'attività imprescindibile per il territorio, rischiano la chiusura, perché la cultura non rientra più tra le funzioni fondamentali delle province e la regione Veneto tarda ingiustificatamente a decidere chi dovrà occuparsene. Con la chiusura del sistema bibliotecario provinciale verrebbe meno una parte importante dei servizi fino ad oggi forniti gratuitamente dalle biblioteche agli utenti, servizi che finirebbero ridimensionati o messi a pagamento (prima di tutto, il prestito interbibliotecario). I piccoli comuni, che non dispongono di risorse finanziarie adeguate per sostenere i servizi delle biblioteche civiche, solo grazie al sistema provinciale possono dare ai propri residenti l'opportunità di non essere cittadini di serie B. Le piccole biblioteche dei comuni più periferici, senza il supporto del sistema bibliotecario provinciale rischierebbero l'immobilità se non addirittura la chiusura;
   a titolo di esempio, il centro servizi del sistema bibliotecario provinciale di Rovigo mantiene il catalogo collettivo, cura il prestito interbibliotecario, si occupa della catalogazione centralizzata, dell'aggiornamento degli operatori, degli strumenti informatici utilizzati per la gestione dei servizi di reference locale, coordina e promuove la partecipazione a progetti condivisi di promozione alla lettura, svolge un'attività di consulenza tecnica e scientifica insostituibile. Il servizio coinvolge 53 biblioteche di 41 comuni della provincia. Nel 2014 il servizio ha garantito 140 mila prestiti agli utenti polesani, di cui 14 mila attraverso il prestito interbibliotecario. Con la riforma della provincia di Rovigo, è previsto il taglio dei costi del personale del 50 per cento nelle funzioni non fondamentali. Di fatto è a rischio il servizio di sistema bibliotecario provinciale, che ha costi di 120 mila euro per il personale bibliotecario, formato da 3 addetti a tempo pieno e 1 part time (1 coordinatore, 1 corriere bibliotecario, 1 collaboratrice e informatrice allo sportello, 1 amministrativo part time). Gli uffici si occupano anche delle attività culturali e degli eventi annuali come festival di musica, danza e letteratura, oltre che gestire villa Badoer, unica villa di Palladio in provincia di Rovigo;
   entro il 31 maggio 2015 la provincia di Rovigo deve dare indicazione dei nominativi degli esuberi, mentre la regione Veneto ha tempo fino al 31 dicembre 2015 per decidere a chi va in carico il servizio;
   la provincia di Belluno, a causa dei tagli legati alla legge di stabilità e dell'incertezza della conferma delle proprie funzioni, non ha più le risorse necessarie per tenere in piedi il sistema bibliotecario provinciale, che coordina le biblioteche del Bellunese – una rete di 65 biblioteche (41 comunali, 9 scolastiche e 15 «speciali») – e che nel 2014 ha garantito a 17 mila utenti di ottenere 151 mila prestiti di libri, dvd o cd musicali, di cui 10 mila prestiti interbibliotecari, realizzando un risparmio per la collettività di quasi 3 milioni di euro. Nel 2009 il trasferimento per questo capitolo di spesa ammontava a circa 60 mila euro; è stato progressivamente ridotto fino a circa 20 mila euro per scendere a 6 mila euro nel 2015 e 0 euro per il 2016. Nelle zone periferiche del territorio le biblioteche sono forse l'unico centro culturale del comune (non ci sono né librerie né cinema né teatri né altri luoghi di aggregazione culturale in zone come la Valzodana, il Cadore, l'Agordino o l'Alpago) e l'utenza del prestito interbibliotecario è maggiore nelle biblioteche periferiche: cancellare questo servizio significa togliere la possibilità a questi utenti di utilizzare l'intero catalogo provinciale. Non saranno solo le biblioteche a risentire dei tagli dei trasferimenti perché gli stessi uffici, oltre che della rete delle biblioteche, si occupano della rete museale: senza risorse chiuderà anche il museo etnografico di Seravella e l'istituto culturale ladino. Per le biblioteche bellunesi si prospettano queste conseguenze:
    fine del servizio di catalogazione centralizzata (248.000 materiali catalogati dal SPB tra il 1996 e il 2014);
    cessazione del collegamento settimanale tra le biblioteche (quasi 10.000 volumi trasportati nel 2014);
    fine di ogni attività di formazione, aggiornamento e assistenza ai bibliotecari nel loro lavoro quotidiano;
    stop alla gestione e sviluppo dei servizi online per gli utenti (catalogo web e nuovo portale delle biblioteche);
    fine di ogni progetto comune per la promozione della lettura, come «Nati per Leggere» o gli sconti con la tessera utente –:
   se il Governo non ritenga opportuno istituire urgentemente un tavolo di confronto tra Stato e regioni per salvaguardare i sistemi bibliotecari provinciali con un'iniziativa normativa adeguata, lungimirante e tempestiva, coerente con l'importanza di questi servizi e con quali tempistiche;
   se si intendano assumere iniziative per provvedere alla definizione delle competenze dei servizi culturali, fino ad oggi in capo alle province, poiché allo stato attuale queste funzioni non sono né del tutto riconducibili alle funzioni fondamentali oggi previste dalla legge né sono state adottate su delega o per conferimento regionale;
   dal momento che le province devono definire entro il 31 maggio i tagli alle funzioni non fondamentali – mentre le regioni possono deliberare entro il 31 dicembre 2015 le competenze di tali servizi – se non si ritenga opportuno assumere iniziative per ridefinire i termini, anticipandoli, entro i quali tutte le regioni, compreso il Veneto, devono deliberare in merito alle attribuzioni delle competenze specifiche e delle risorse, valutando l'opportunità di anticipare quanto più possibile tali termini, considerato che un servizio pubblico che funziona, come quello del Sistema bibliotecario provinciale, che genera risparmi a favore dei bilanci comunali ormai asfittici e di cui tutti i cittadini – soprattutto i meno abbienti – possono godere, non può e non deve essere chiuso né ridimensionato per mancanza di fondi o personale. (4-08684)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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