ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06927

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 334 del 19/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/11/2014
Stato iter:
31/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2015
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/07/2015

CONCLUSO IL 31/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06927
presentato da
COMINARDI Claudio
testo di
Mercoledì 19 novembre 2014, seduta n. 334

   COMINARDI, ALBERTI, BASILIO e SORIAL. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nella provincia di Brescia persiste da anni un'emergenza sanitaria ed ambientale dovuta ad un'elevata concentrazione di inquinanti;
   in data 3 agosto 2013, appariva sul quotidiano brescia.corriere.it, la notizia che secondo l'Osservatorio epidemiologico dell'Asl di Brescia, nella provincia i tumori sono la prima causa di mortalità, pari al 34 per cento dei decessi complessivi;
   su tutti i 12 distretti sanitari (esclusa la Valcamonica), lo studio mostra come, a livello provinciale, il distretto sanitario di Monte Orfano, che comprende una buona fetta di Franciacorta (da Adro ad Erbusco e da Palazzolo a Pontoglio) registra un più 4,7 per cento, per tutti i tumori, un eccesso del 4,5 per cento anche per i distretti di Brescia Ovest (da Castegnato a Castelmella, da Rodengo Saiano ad Ospitaletto) e per quello di Brescia città;
   in data 14 maggio 2014, secondo un articolo del Fattoquotidiano.it che riprendeva il rapporto «Sentieri» dell'Istituto superiore di sanità e dell'AIRTUM (Associazione italiana registro tumori), vi sarebbe una correlazione diretta tra Pcb, diossine, i veleni dell'industria chimica «Caffaro» che hanno devastato il territorio e l'aumento delle neoplasie nella città di Brescia;
   sempre nello stesso articolo l'epidemiologo Paolo Ricci, responsabile dell'Osservatorio, dopo aver firmato insieme ad altri ricercatori il terzo rapporto dello studio Sentieri ha chiesto le dimissioni dei vertici Asl di Brescia per aver negato le conseguenze sanitarie dell'inquinamento da diossine;
   in data 14 novembre 2014 compariva sulla testata on line Bresciaoggi.it, un articolo riguardante l'ordinanza sindacale emanata dal comune di Brescia nel 2013 a seguito delle indicazioni dell'Asl, e reiterata nel 2014, che consente di calpestare terreni con l'erba dove si superano i limiti di presenza di Pcb e diossina, «senza che sia stata compiuta l'analisi di rischio» come dichiarato dallo storico ambientalista bresciano, Marino Ruzzenenti, che ha inoltre condannato «il negazionismo dell'Asl bresciana, la cui offensiva si sta intensificando, nonostante non esista in Italia un luogo più avvelenato di Brescia, peggio della Terra dei fuochi, peggio di Taranto»;
   a giudizio dell'interrogante, nonostante gli studi succedutisi negli anni sulle incidenze tumorali, è preoccupante che ancor oggi non vi sia rilievo delle ragioni che determinano tali patologie –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa e se intendano proporre soluzioni, per quanto di loro competenza, al fine di difendere il diritto alla salute dei cittadini come sancito dall'articolo 32 della Costituzione, intervenendo su questa preoccupante emergenza sanitaria, anche attraverso un'indagine epidemiologica da parte dell'Istituto superiore di sanità. (4-06927)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 luglio 2015
nell'allegato B della seduta n. 473
4-06927
presentata da
COMINARDI Claudio

  Risposta. — In merito alla problematica delineata negli atti parlamentari in esame, a cui si risponde congiuntamente, la prefettura-ufficio territoriale del governo di Brescia ha segnalato quanto segue.
  Il sito di interesse nazionale «Caffaro» di Brescia è oggetto di un accordo di programma tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Lombardia, la provincia di Brescia, il comune di Castegnato (BS) ed il comune di Passirano (BS), per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e successiva bonifica del sito stesso.
  Per tali interventi sono state stanziate risorse per circa 11.300.000 euro (di cui 2.000.000 ancora da ripartire sulla base di una proposta di priorità formulata dalla regione Lombardia in accordo con gli enti locali interessati), a favore di aree pubbliche per interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica, o per i medesimi interventi, in aree private in sostituzione e in danno dei soggetti responsabili della contaminazione, previa definizione, in quest'ultimo caso, dei passaggi giuridici e amministrativi previsti dalla normativa vigente.
  Per le acque sotterranee, l'Accordo di programma prevede, in particolare, lo svolgimento di attività finalizzate alla progettazione preliminare e definitiva degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda.
  In relazione a quanto sopra, è stato messo a punto un modello di flusso della contaminazione della falda, propedeutico alla elaborazione, attualmente in corso, di uno studio di fattibilità ed alla conseguente progettazione preliminare e definitiva degli interventi necessari.
  L'aggiornamento e la gestione del modello di flusso sono stati affidati al dipartimento dell'agenzia regionale per la protezione ambientale di Brescia, in qualità di soggetto preposto al monitoraggio delle acque di falda ricadenti nel sito di interesse nazionale «Caffaro».
  Lo stato qualitativo delle acque sotterranee è monitorato periodicamente dal dipartimento ARPA e valutato in sede di conferenze di servizi, convocate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per esaminare le diverse iniziative in atto o da intraprendere nell'area del sito di interesse nazionale, finalizzate, prioritariamente, alla tutela della salute pubblica.
  Le contaminazioni delle acque sotterranee nel sito sono imputabili a rilasci di inquinanti, prodotti dagli insediamenti industriali che si sono succeduti negli anni nell'area in argomento, con le conseguenti difficoltà a trattare situazioni caratterizzate da una contaminazione già estesa oltre i limiti del singolo insediamento.
  Per quanto attiene alla contaminazione idrica da cromo esavalente, l'amministrazione provinciale di Brescia ha emesso dei provvedimenti a carico dei responsabili della contaminazione, relativamente all'area Baratti, all'area Forzanini ed all'area Oto Melara.
  Per dette aree, lo stato di avanzamento dei procedimenti di messa in sicurezza e di bonifica è riconducibile a quanto di seguito riportato:
   area «Oto Melara»: l'azienda ha attivato un impianto di messa in sicurezza della falda (marzo 2014) ed ha presentato il progetto di bonifica dei suoli, nonché il progetto di messa in sicurezza operativa della matrice acque di falda (aprile 2015);
   area «Forzanini»: il Ministero dell'ambiente ha sollecitato i soggetti coinvolti ad adottare le misure di prevenzione necessarie ad impedire l'ulteriore diffusione della contaminazione.
   Nel gennaio 2015, i soggetti interessati hanno presentato una proposta di messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee, e i risultati preliminari della fase conclusiva del «piano di caratterizzazione matrice suolo e sottosuolo» del sito.
   Tale proposta di messa in sicurezza è stata approfondita, a livello locale, nel corso di una riunione tecnica appositamente convocata dalla regione, i cui esiti sono stati trasmessi al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel marzo scorso.
   area «Baratti»: il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha approvato, con prescrizioni, il progetto operativo di bonifica, trasmesso dall'azienda interessata, relativamente alla matrice acque sotterranee (10 aprile 2014).

  Nella Conferenza di Servizi convocata dal comune di Brescia in data 27 marzo 2015, si è preso atto del Progetto di bonifica per la matrice suolo e sottosuolo, presentato dall'azienda in procedura semplificata ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Gli accertamenti compiuti dal Dipartimento ARPA di Brescia sulla barriera idraulica installata nell'area in esame, hanno evidenziato inadempienze rispetto alle prescrizioni impartite ai soggetti coinvolti.
  In considerazione di quanto sopra esposto, si è svolta, presso il Ministero dell'ambiente, una riunione tecnica, ove si è convenuto che la proposta formulata dalla regione Lombardia in ordine ai 2.000.000 di euro ancora da ripartire, deve tenere conto di eventuali interventi sostitutivi e delle attività di monitoraggio e di aggiornamento del modello idrogeologico da parte del dipartimento ARPA di Brescia.
  Nel corso di un'altra riunione, convocata dalla Regione, è stato raggiunto un accordo che prevede l'assegnazione al dipartimento ARPA di circa 200.000 euro a copertura delle attività svolte al riguardo, per due anni, con l'intesa che, al termine del periodo stabilito, lo stesso dipartimento presenti un'ulteriore proposta, basata sullo sviluppo delle conoscenze e della situazione delle acque sotterranee; inoltre, si è stabilita la messa a disposizione del soggetto pubblico attuatore, di 400.000 euro, per eventuali attività sostitutive a carico di soggetti inadempienti, in sostituzione e in danno degli stessi, ferma restando, in tal caso, l'osservanza delle procedure previste in merito dalla legge.
  Per gli aspetti di competenza, l'istituto superiore di sanità ha inteso precisare che lo stabilimento «Caffaro» di Brescia, nel quale sono stati prodotti policlorobifenili (PCB) dalla fine degli anni trenta al 1984, ha riversato per decenni i rifiuti della lavorazione in un corso d'acqua comunicante con la rete delle rogge, che ha a sua volta contaminato suoli agricoli e catena alimentare: i gruppi di popolazione caratterizzati dai più elevati livelli ematici di PCB sono stati riscontrati fra gli ex lavoratori della «Caffaro» e fra i consumatori di alimenti contaminati.
  L'esposizione professionale a PCB nelle aziende metallurgiche di Brescia e della Provincia contribuisce all'innalzamento dei livelli ematici di PCB, in particolare dei fonditori, degli addetti alle colate e dei manutentori.
  È recente la pubblicazione, da parte di un gruppo di lavoro della IARC-International Agency for Research on Cancer, sulla valutazione della cancerogenicità dei PCB, in base alla quale questi agenti sono allocati alla categoria «cancerogeni per l'uomo», e si individua un nesso causale con i melanomi cutanei (evidenza sufficiente), i linfomi non Hodgkin e il tumore della mammella (evidenza limitata).
  Nel contesto di Brescia, come mostrato dai risultati dello studio SENTIERI, sviluppato dall'istituto superiore di sanità, si rileva che:
   a) per il melanoma, si osservano eccessi nella popolazione maschile (incidenza e ricoveri ospedalieri) e femminile (incidenza e ricoveri ospedalieri); la mortalità è compatibile con l'attesa;
   b) per il tumore della mammella, si osservano eccessi di incidenza e ricoveri ospedalieri e mortalità compatibile con l'attesa;
   c) per i linfomi non Hodgkin, si osservano eccessi di incidenza (in particolare nelle donne) e di ricoveri ospedalieri; mortalità compatibile con l'attesa.

  La coerenza di fondo tra le indicazioni fornite dai dati di incidenza e di ospedalizzazione e, in misura minore, dai dati di mortalità, corrobora l'ipotesi di un contributo dell'esposizione a PCB all'eziologia di queste patologie nella popolazione di Brescia.
  A questo proposito, una recente rassegna della letteratura scientifica ha mostrato come i livelli ematici di tossicità equivalente, relativi a diossine e altri composti diossino-simili, tra cui i PCB, riscontrati nella popolazione generale residente a Brescia, siano fra i più elevati osservati a livello internazionale.
  Questi elementi giustificano sia il perseguimento di un insieme di obiettivi attinenti al risanamento ambientale, in corso di attuazione, sia il potenziamento dei programmi di sorveglianza epidemiologica e di monitoraggio, anche biologico, che vedono già impegnate le aziende sanitarie locali territorialmente competenti e il registro tumori, in collaborazione con l'istituto superiore di sanità.
  Questo insieme di studi appare appropriato anche in relazione alla messa a punto di un piano di comunicazione a beneficio della popolazione interessata.
  Da ultimo, l'istituto superiore di sanità ha segnalato che è in corso un'attività di valutazione presso la Sezione III del consiglio superiore di sanità, ai fini della formulazione di un parere riguardante il cromo esavalente nell'ambito del decreto legislativo n. 31 del 2001, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro naturale

inquinamento chimico

sostanza tossica