ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05760

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 277 del 01/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: VACCA GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/08/2014
Stato iter:
13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/11/2014

SOLLECITO IL 13/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/01/2015

CONCLUSO IL 13/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05760
presentato da
VACCA Gianluca
testo di
Venerdì 1 agosto 2014, seduta n. 277

   VACCA, COLLETTI e DEL GROSSO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 6 giugno 2014 il comitato tecnico di VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha emesso il parere n. 1514, positivo con prescrizioni, per il progetto di perforazione di nuovi pozzi di coltivazione e adeguamento degli impianti esistenti per l'ottimizzazione del recupero di idrocarburi dal giacimento offshore «Rospo Mare» proposti dalla EDISON spa;
   la Edison, oltre ad avere la concessione di Rospo Mare, possiede anche il pozzo di produzione di gas Santo Stefano 9, lo stesso a cui sarà collegato Ombrina Mare 2 (e anche Rospo Mare) attraverso una condotta sottomarina;
   Rospo Mare, come Ombrina Mare, erano state bloccate dal decreto Prestigiacomo, tant’è che i pareri di VIA risultavano negativi;
   i decreti di rigetto delle istanze di Ombrina mare 2 e di Rospo Mare, conseguenti ai pareri negativi di VIA, non furono mai emanati;
   il Governo Monti, con il cosiddetto «Decreto Sviluppo» ha modificato l'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambientale», ed in particolare ha concretizzato la possibilità di riattivare le procedure concessorie delle attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare bloccate dal Decreto Prestigiacomo;
   i Ministri Clini e Passera, così come l'attuale Ministro dello sviluppo economico e l'attuale Presidente del Consiglio dei ministri, non hanno mai nascosto la volontà di trasformare i mari italiani, ed in particolare l'Adriatico, in distretto minerario di idrocarburi;
   le mega discariche abusive di Bussi, create dalla Edison, sono in attesa del completamento della messa in sicurezza e della bonifica;
   si registra una notevole celerità nel procedere alla conclusione delle procedure di autorizzazione di concessione di sfruttamento del territorio mentre non si rileva la stessa efficienza e velocità quando si tratta di bonificare un sito inquinato per riparare ai danni ambientali provocati da queste attività o di concludere con una risposta negativa un processo autorizzatorio –:
   che relazioni ci siano tra le ultime concessioni per l'estrazione di idrocarburi offshore di Rospo Mare e il piano di bonifica per Bussi;
   quale sia lo stato della trattativa in corso per un piano di bonifica parziale, di cui si conosce l'esistenza ma non i contenuti, che prevede la creazione di una bonifica «legalizzata» nel sito di interesse nazionale di Bussi;
   se il Ministro non ritenga un vizio di forma la mancata ripubblicazione, come prevede la legislazione vigente, della richiesta di concessione e ampliamento progetto di perforazione di nuovi pozzi di coltivazione e adeguamento degli impianti esistenti per l'ottimizzazione del recupero di idrocarburi dal giacimento offshore di «Rospo Mare». (4-05760)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 361
4-05760
presentata da
VACCA Gianluca

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame, gli interroganti affrontano due distinte questioni: l'una concerne lo stato di attuazione del piano di bonifica del sito di interesse nazionale (SIN) di «Bussi sul Tirino»; l'altra è relativa al procedimento di VIA che sta interessando un progetto per la perforazione di nuovi pozzi di coltivazione e adeguamento degli impianti esistenti per l'ottimizzazione del recupero di idrocarburi dal giacimento offshore «Rospo Mare». Per entrambe le questioni, peraltro, il soggetto interessato è il medesimo: la Edison spa; altro elemento di correlazione è, poi, costituito dalla comune localizzazione delle aree interessate dagli interventi, in quando ricadenti nella regione Abruzzo.
  In merito al SIN di Bussi sul Tirino, al fine di rendere un informato ed esauriente riscontro, appare opportuno ricordare che la sua istituzione è stata disposta con decreto ministeriale del 29 maggio 2008.
  A partire da tale data, la titolarità del procedimento di approvazione degli interventi di bonifica, è passata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad eccezione di quelli concernenti la messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica della discarica in località «Tre Monti», le cui competenze, rimangono in capo al Commissario delegato
ex ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3614 del 4 ottobre 2007.
  Per quanto riguarda, più nello specifico, le «mega discariche» citate nella interrogazione – con presumibile riferimento alle discariche denominate 2A e 2B, autorizzate dalla giunta regionale dell'Abruzzo rispettivamente con delibera n. 128/5 del 14 dicembre 1983 e delibera n. 2435 del 5 maggio 1988 – nelle quali, e intorno alle quali, sono stati depositati, in modo incontrollato e/o illecito ingenti quantitativi di rifiuti, la competente direzione generale del Ministero, in data 9 settembre 2013, ha diffidato la società Edison a:
   
a) rimuovere tutti i rifiuti depositati in modo incontrollato nelle discariche realizzate in località «Tre Monti» e nelle aree a monte dello stabilimento industriale;
   
b) ripristinare integralmente lo stato dei luoghi mediante la rimozione delle discariche ed eventuali altre fonti di contaminazione ancora attive;
   
c) procedere alla bonifica delle matrici ambientali che all'esito della completa rimozione dei rifiuti dovessero risultare contaminate.

  Il provvedimento di diffida è stato impugnato dalla Edison innanzi al TAR di Pescara che, con sentenza n. 204 del 2014, ha dichiarato in parte inammissibile e comunque infondato nel merito il ricorso proposto. Detta sentenza è stata quindi appellata al Consiglio di Stato; l'udienza di discussione del merito è fissata al 13 gennaio 2015.
  Nelle more della definizione del giudizio, in data 4 febbraio 2014 si è comunque provveduto a diffidare anche la società Solvay, in qualità di attuale proprietaria dell'area, ad adottare nel sito a monte dello stabilimento le misure necessarie a prevenire la diffusione della contaminazione e i rischi per la salute. Il successivo 17 aprile 2014 è stato, quindi, chiesto alla medesima società Solvay di predisporre e sottoporre all'amministrazione un progetto di rimozione dei rifiuti, con conferimento degli stessi in un'apposita discarica di servizio.
  La società Solvay ha presentato il relativo studio di fattibilità nel mese di maggio 2014, prevedendo la rimozione di parte dei rifiuti e la realizzazione di un
capping nelle restanti aree, come misura di prevenzione.
  In data 28 luglio 2014 il commissario delegato si è impegnato a elaborare un progetto di rimozione dei rifiuti a completamento e in coordinamento con le attività già previste dalla Solvay, al fine della integrale bonifica dei 5,5 ettari delle aree a monte dello stabilimento industriale di Bussi.
  Il commissario delegato, in particolare, ha illustrato gli interventi individuati per il risanamento delle suddette aree nel corso della riunione tecnica tenutasi presso questo Ministero lo scorso 15 settembre, il cui verbale è visionabile sul sito istituzionale al seguente link:
http://www.bonifiche.minambiente.it/page_anno_39.html.
  Inoltre, al fine di accelerare il processo di risanamento del sito, con nota dello scorso 25 settembre, è stato chiesto al commissario delegato di predisporre uno studio di fattibilità, completo degli elaborati tecnici ed economici contenenti i requisiti minimi per consentire agli enti territoriali interessati di esprimere le valutazioni, le osservazioni e i pareri di competenza. Con la medesima nota, sono stati invitati i medesimi enti a fornire al commissario delegato le proprie valutazioni, integrazioni e correzioni all'ipotesi predisposta, al fine di pervenire a soluzioni condivise. In particolare, è stato chiesto alla regione Abruzzo di proporre eventuali soluzioni alternative alla realizzazione in sito di una discarica per i rifiuti non pericolosi derivanti dalla bonifica in attuazione dei principi e criteri stabiliti dal vigente piano regionale di gestione dei rifiuti.
  Per quanto riferito dalla regione Abruzzo, non risulta essere in corso alcuna trattativa che miri alla creazione – per dirla come gli interroganti – di una bonifica «legalizzata» nel SIN di Bussi sul Tirino.
  Al contrario, questa amministrazione ha piuttosto provveduto formalmente a diffidare Edison con il provvedimento già citato del 9 settembre 2013 – allo stato al vaglio del Consiglierei Stato – affinché provveda al ripristino dello stato dei luoghi, ponendo in essere, le iniziative ritenute idonee per pervenire in tempi rapidi e con la massima condivisione all'integrale risanamento delle aree ricadenti nel SIN in parola.
  Relativamente all'istanza di pronuncia di compatibilità ambientale presentata dalla Edison s.p.a. in data 30 gennaio 2009, concernente il progetto «Variazione programma lavori nell'ambito della concessione di coltivazione: perforazione di nuovi pozzi di coltivazione e adeguamento degli impianti esistenti, per l'ottimizzazione del recupero di idrocarburi dal giacimento
offshore Rospo Mare», la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS, a conclusione della propria istruttoria tecnica, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, n. 303 del 3 luglio 2009 – come modificato dal successivo parere n. 502 del 5 agosto 2010 al solo fine di eliminare un refuso contenuto nella prescrizione n. 3 del precedente parere. Non corrisponde, quindi, al vero quanto sostenuto dall'interrogante in merito al fatto che il progetto «Rospo Mare» abbia conseguito un parere negativo da parte della commissione VIA e VAS.
  È vero, invece, che il progetto comunque interferiva con le aree interdette di cui all'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 128 del 2010 nel frattempo intervenuto, stante la presenza di diversi siti costieri appartenenti al programma Natura 2000.
  In ragione di ciò, in data 18 ottobre 2010 veniva data comunicazione di preavviso di rigetto ai sensi dell'articolo 10-
bis della legge n. 241 del 1990. La società Edison provvedeva ad inviare le proprie osservazioni al riguardo. Pur ritenendo le stesse condivisibili, si riteneva di attendere comunque il pronunciamento del Consiglio di Stato – nel frattempo adito – sulla interpretazione della norma.
  Indipendentemente dall'avvenuto pronunciamento del Consiglio di Stato, che comunque confortava la posizione di Edison, l'entrata in vigore del decreto legge n. 83 del 2012 convertito dalla legge n. 137 del 2012 – che faceva salvi i procedimenti in corso all'entrata in vigore, a sua volta, delle disposizioni normative cui si riteneva contrastasse il progetto – ha definitivamente acclarato la validità dell'istanza presentata dalla società Edison. Il procedimento ha, pertanto, proseguito il suo corso senza che vi fosse necessità di nuove pubblicazioni integrative in quanto la procedura di VIA non era stata mai conclusa, né sospesa.
  Nel frattempo, era intervenuto il decreto-legge n. 5 del 2012, convertito dalla legge n. 35 del 2012, che, integrando l'allegato VIII al decreto legislativo n. 152 del 2006, assoggettava ad autorizzazione ambientale integrata (AIA) anche gli impianti localizzati in mare su piattaforme
offshore.
  Per concludere, nonostante la vigente normativa, la società Edison ha ritenuto ugualmente opportuno presentare istanza di AIA, in quanto il pertinente procedimento di VIA, avviato in data 3 dicembre 2009, rientrava nelle eccezioni previste dall'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo n. 128 del 2010, che espressamente prevedono che le procedure di VAS, VIA e AIA avviate precedentemente l'entrata in vigore dello stesso decreto, sono concluse ai sensi delle norme vigenti al momento dell'avvio del procedimento.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

idrocarburo

protezione dell'ambiente

responsabilita' per i danni ambientali

gas naturale

terreno agricolo

discarica abusiva