ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05224

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 250 del 23/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/06/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 30/06/2014
Stato iter:
11/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2016
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/09/2014

SOLLECITO IL 22/04/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/03/2016

CONCLUSO IL 11/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05224
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Lunedì 23 giugno 2014, seduta n. 250

   VALLASCAS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   a seguito dell'individuazione dell'isola di La Maddalena quale sede ospitante, dal 1o al 12 luglio 2009, il programmato vertice G8 sotto la Presidenza Italiana, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3716 del 19 novembre 2008 era stata identificata come «Sito di Interesse Nazionale» l'area dell'ex arsenale della marina militare, da sottoporre a interventi di bonifica e ripristino ambientale, nonché alla messa in sicurezza e adeguamento strutturale consono alle necessità del vertice internazionale;
   in particolare, l'area interessata, per un totale di circa 150 mila metri quadrati, racchiude le superfici comprese tra il molo, le banchine antistanti l'autoreparto, Cala Camiciotto, Molo Carbone, la banchina del deposito cavi Telecom e l'antistante specchio d'acqua;
   per attuare i diversi interventi previsti, tra progettazione e realizzazione, sarebbero stati spesi circa 400 milioni di euro;
   nel corso delle attività preliminari, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3738 del 5 febbraio 2009, tra le diverse previsioni, all'articolo 6, comma 4, veniva disposto che «al fine di assicurare l'immediata redditività degli investimenti effettuati a valere sui fondi FAS ed il loro positivo impatto sullo sviluppo socio-economico dell'isola di La Maddalena, la Regione Autonoma della Sardegna, per il tramite del Commissario delegato di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 novembre 2007, n. 3629, provvede ad espletare procedure selettive accelerate finalizzate all'affidamento in concessione trentennale delle aree demaniali già prese in consegna dalla Struttura Commissariale per l'organizzazione del Grande Evento della Presidenza Italiana del G8, ai fini della gestione del servizio di ricettività alberghiera, del porto turistico e delle connesse strutture ed aree situate nell'ex arsenale, nonché dell'ex ospedale militare di La Maddalena»;
   il bando di gara, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio 2009 n. 19, recava la procedura «per l'affidamento in concessione dei servizi di ricettività alberghiera, del porto turistico e delle connesse strutture ed aree situate nell'area dell'ex arsenale di La Maddalena» con modalità di aggiudicazione secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell'articolo 83 del decreto legislativo n. 163 del 2006. Tra le previsioni, il bando stabiliva che l'offerta dovesse articolarsi sul versamento una tantum di una somma non inferiore a 40 milioni di euro e sul pagamento di un canone annuale, il cui importo minimo non è stato peraltro indicato, per tutta la durata della concessione (trent'anni);
   si è aggiudicata la selezione l'unica società partecipante al procedimento, la MITA Resort SRL, per un importo una tantum pari a 41 milioni di euro e un canone annuo di 60 mila euro (in trent'anni 1.800.000,00 euro);
   a seguito del terremoto in Abruzzo e della decisione del Governo (decreto-legge n. 39 del 2009) di trasferire a L'Aquila la nuova sede del G8, vennero attivate procedure di rinegoziazione dei termini della convenzione con la MITA Resort SRL, in ragione delle mutate condizioni determinate dalla mancata promozione del sito e delle relative strutture ricettive, situazione che rendeva necessaria una rimodulazione delle previsioni di redditività degli investimenti;
   la convenzione venne stipulata il 9 giugno 2009 per una durata non più trentennale, ma quarantennale, con la riduzione del corrispettivo una tantum, passato da 41 a 31 milioni di euro, restando invece immutato il canone annuale di 60 mila euro;
   l’iter di concessione dell'area alla MITA Resort, con particolare riguardo alla rinegoziazione, è stato oggetto di un procedimento della magistratura contabile, a carico di due alti esponenti della protezione civile per presunto danno erariale. La Corte dei conti – sezione giurisdizionale Lazio – con sentenza n. 230 del 20 marzo 2014, ha dichiarato inammissibile l'atto di citazione;
   un'altra inchiesta, tuttora in corso, condotta dalla procura di Tempio Pausania in collaborazione con i carabinieri del Noe di Sassari, Guardia costiera e Arpas Sardegna, con la consulenza di un gruppo di esperti in inquinamento ambientale, avrebbe rilevato gravissime inadempienze, superficialità e irregolarità nella conduzione di alcuni interventi di bonifica, costati alla collettività circa 7 milioni di euro;
   in particolare sarebbe stato rilevato che, nel tratto di mare antistante l'ex arsenale (circa 60 mila metri), le procedure impiegate per rimuovere i materiali inquinanti (idrocarburi pesanti e mercurio) avrebbero favorito la dispersione nell'ambiente, e non già la raccolta e l'eliminazione, delle sostanze nocive, estendendo a dismisura l'area interessata dall'inquinamento. Nel corso degli interventi sarebbe stato anche demolito il molo Carbone i cui detriti sarebbero stati lasciati sui fondali;
   nel frattempo, la MITA Resort SRL avrebbe avviato le procedure di arbitrato per inadempienza da parte delle amministrazioni pubbliche, per autorizzazioni concesse in ritardo, mancata bonifica dell'area e altro;
   il compendio di La Maddalena, dopo la realizzazione delle opere, ha ospitato solo due grandi eventi: il vertice italo spagnolo, il 10 settembre 2009, e la competizione velistica Louis Vuitton Trophy, dal 22 maggio al 6 giugno 2010;
   successivamente per l'area è iniziata una fase di progressivo abbandono, con una conseguente incuria e mancata manutenzione delle strutture e degli immobili realizzati per il G8, sia quelli affidati in concessione alla Mita Resort sia quelli rimasti nella disponibilità della regione Sardegna, come ad esempio l'albergo realizzato nell'ex ospedale, il cui costo sembrerebbe abbia raggiunto la cifra record di 75 milioni di euro;
   quello de La Maddalena è un compendio a rischio degrado, ad avviso dell'interrogante, simbolo di uno Stato che ha dato di sé una dimostrazione vergognosa, da una parte, sperperando ingenti risorse pubbliche, dall'altra, rinunciando a svolgere una rigorosa attività di controllo (l'OPCM, compresa quella relativa al Louis Vuitton Trophy, prevedono deroghe assolute e totali all'intero corpus legislativo su appalti, concorrenza, trasparenza e controlli);
   l'economia della Maddalena è stata fortemente vincolata dalla presenza militare, da prima rappresentata dalla marina italiana, successivamente, dal 1973 al 2008, da quella americana presente a Santo Stefano con una base di sommergibili nucleari;
   la presenza militare, se ha impedito lo sviluppo di una naturale vocazione turistica considerate le potenzialità del territorio, ha garantito reddito e occupazione attraverso le imprese d'appalto dell'indotto;
   la bonifica e valorizzazione del compendio dell'ex Arsenale, oltre a rappresentare una compensazione all'abbandono dell'isola dei militari, è stata accolta come un'occasione di forte rilancio del tessuto produttivo attraverso l'avvio di attività economiche legate a un comparto strategico per la Sardegna come il turismo che trae fondamento dalle potenzialità naturali e dalle molteplici tradizioni culturali e artigiane del territorio;
   il Governo avrebbe individuato le risorse (11 milioni di euro) necessarie al completamento delle bonifiche, mentre nel mese di aprile 2014 è stato firmato il protocollo d'intesa tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Sardegna e il comune di La Maddalena per l'insediamento del comitato tecnico di coordinamento;
   questo impegno del Governo, seppure importante, apparirebbe contenuto rispetto alle opere incompiute e a fronte di un quadro di riferimenti istituzionali sempre meno definiti per competenze e dove si ravvisa il tentativo delle parti di disconoscere responsabilità e impegni; aver declassato La Maddalena da Sito di interesse nazionale a Sito di interesse regionale rappresenta un vero e proprio arretramento dell'impegno dello Stato nell'isola e una evidente ricusazione di responsabilità nella conduzione di una vicenda fallimentare in cui lo Stato ha ricoperto a tutti gli effetti il ruolo da protagonista –:
   se sia a conoscenza dello stato in cui versano le strutture e gli immobili realizzati con gli interventi di riconversione del compendio dell'ex Arsenale di La Maddalena;
   se non ritenga opportuno fornire elementi in merito alla condizione del compendio e ricostruire tutti i passaggi che hanno contrassegnato la conversione dell'area, anche per accertare eventuali responsabilità nella gestione dell'opera e nell'aumento esorbitante dei costi;
   se non ritenga opportuno riferire qual è allo stato attuale il rapporto con il concessionario MITA Resort SRL con particolare riferimento al pagamento una tantum e ai canoni annuali;
   quali iniziative intenda adottare per evitare il degrado e la compromissione definitiva del compendio;
   quali iniziative intenda adottare per evitare che la gestione di una situazione caratterizzata da forti criticità debba ricadere interamente sulla regione Sardegna e sul comune di La Maddalena riconsiderando la classificazione del sito de La Maddalena in modo da ricomprenderlo nuovamente tra i Siti da bonificare di interesse nazionale. (4-05224)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 11 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 588
4-05224
presentata da
VALLASCAS Andrea

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
  Il complesso immobiliare dell'ex arsenale de La Maddalena, oggetto di ristrutturazione e di cospicui investimenti pubblici in relazione alle esigenze organizzative del vertice G8, è detenuto – dal 31 dicembre 2009 – dalla società Mita Resort srl in regime di concessione, per effetto della Convenzione sottoscritta in data 9 giugno 2009, n. 756 di rep. dal Dipartimento della protezione civile, in nome e per conto della regione autonoma della Sardegna, così come disposto dall'articolo 6, comma 4 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 5 febbraio 2009, n. 5738.
  Al riguardo si comunica che la predetta ordinanza, al fine di garantire l'immediata redditività degli investimenti ivi effettuati, incaricò il dipartimento della protezione civile di bandire un'apposita gara comunitaria per l'affidamento trentennale della gestione del predetto complesso immobiliare.
  Ciò premesso, è ampiamente noto alla Presidenza del Consiglio dei ministri che la struttura risulta chiusa dal concessionario, fin dall'anno 2011, a motivo della persistente presenza di agenti inquinanti nell'area di Cala Camicia – che aveva formato oggetto di bonifiche ambientali – tali da non consentire, a detta del medesimo, di portare avanti le attività previste nel proprio piano industriale.
  In effetti, corrisponde al vero che nella suddetta area sono stati riscontrati valori di contaminazione dei fondali, riconducibili principalmente alla passata attività navale e militare, e che ciò ha portato all'apertura di un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Olbia-Tempio nei confronti dei rappresentanti dell'impresa che nell'anno 2008 effettuò i lavori di bonifica e di taluni tecnici della struttura di missione, all'epoca incaricata di seguire gli stessi.
  Tuttavia, ritiene il dipartimento della protezione civile, come documentato nel corso del procedimento arbitrale di cui si dirà oltre, che le porzioni del complesso immobiliare consegnate a Mita Resort srl erano in grado di consentire l'esercizio, ancorché parziale, dei beni oggetto della concessione e tali da non determinare il grave inadempimento invocato dal concessionario. Tuttavia, sulla base di tale impedimento il concessionario ha presentato in data 12 gennaio 2011 una domanda di arbitrato, nel corso del quale ha chiesto la risoluzione – per inadempimento di parte pubblica – dell'atto di affidamento ed il riconoscimento dei danni patiti, in relazione alla mancata possibilità di utilizzare lo specchio acqueo destinato all'attività portuale.
  Il Dipartimento della protezione civile ha resistito in giudizio, contestando le richieste della società Mita Resort srl e chiamando in causa anche la regione autonoma della Sardegna, alla quale erano stati trasferiti gli atti della concessione (nell'anno 2010) ed a cui spettava il compito di verificare il corretto esercizio delle attività di Mita Resort srl e la verifica circa l'adempimento degli obblighi di manutenzione.
  Nel mese di ottobre 2014 è stato emanato il lodo che ha dichiarato la risoluzione della concessione. Nei confronti della decisione arbitrale – alla data odierna non ancora esecutiva – pende giudizio di impugnazione innanzi alla corte di appello di Roma (prossima udienza 2 novembre 2018), stanti i molteplici profili di illegittimità formali e sostanziali.
  Immediatamente dopo l'emanazione del predetto lodo il Dipartimento della protezione civile ha comunque avviato interlocuzioni ai massimi livelli regionali, per consentire il ritorno immediato del bene alla collettività locale; bene riguardo a cui la società Mita Resort srl ha promosso anche azioni legali volte alla riconsegna dello stesso, manifestando l'irremovibile volontà di recedere dalla sua detenzione.
  Alla data attuale il bene continua ad essere in stato di abbandono e nel mese di marzo 2015 un fortunale di forte intensità ha danneggiato anche la copertura di alcuni edifici sui quali erano stati installati pannelli fotovoltaici.
  Nonostante i tentativi di comporre la vicenda la regione autonoma della Sardegna si è limitata a fornire solo una disponibilità di massima al rientro in possesso del complesso immobiliare, senza dare seguito ad alcuna ulteriore attività concreta. Per tale ragione, sempre nel mese di marzo 2015, era stata presa in considerazione dagli uffici competenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, una soluzione diretta a comprendere il tema della restituzione e della valorizzazione del complesso immobiliare in questione nel più ampio tema delle servitù militari, oggetto di regolamentazione tra lo Stato e la regione.
  Inoltre il dipartimento della protezione civile, all'esito della consulenza tecnica d'ufficio, depositata alla fine di giugno 2015, ha inviato, in data 28 luglio 2014, alla Procura della Repubblica di Roma, un dettagliato esposto su talune irregolarità riscontrate nell'ambito delle operazioni peritali e, contestualmente, ha rinnovato l'invito al Presidente della regione autonoma della Sardegna ad adottare, congiuntamente e senza ulteriore indugio, ogni azione utile a far rientrare nella disponibilità della regione Sardegna i cespiti oggetto della concessione, in relazione al sostanziale stato di abbandono in cui essi versano, conclamato anche dagli esiti della consulenza tecnica d'ufficio.
  Riguardo infine alla richiesta dell'interrogante di conoscere quali iniziative il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare per risolvere una situazione che lo stesso definisce di «forte criticità», nel premettere che il diritto di azione spetta alla regione autonoma della Sardegna, titolare dei beni affidati in concessione, si rappresenta che le diverse amministrazioni dello Stato a vario titolo coinvolte nella problematica (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per il completamento delle attività di bonifica; il dipartimento della protezione civile, per le residue attività di competenza del Commissario delegato per l'organizzazione del vertice G8) hanno adottato tutte le iniziative possibili per il superamento della criticità in atto.
  Ad ogni modo, si ritiene condivisibile la conclusione dell'interrogante, che solo con uno sforzo congiunto dello Stato e della regione, più volte auspicato da parte statale, si potrà giungere alla conclusione positiva della vicenda.
  Per quanto precede, anche considerato che l'Avvocatura generale dello Stato, con nota del 21 maggio 2015, ha rilevato la necessità di fare in modo di evitare il deterioramento dei beni in questione, attualmente inutilizzati e in precario stato di manutenzione e che la regione autonoma della Sardegna – proprietaria dei beni – con nota del 16 marzo 2015 ha manifestato la propria disponibilità in merito, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha fatto propria l'esigenza rappresentata dal Dipartimento della protezione civile di concordare con la regione il modo di valutare le più opportune iniziative per favorire l'immediato ritorno dei beni nella disponibilità della collettività e il loro proficuo impiego a fini di sviluppo economico e sociale.
  Da ultimo si segnala che all'interrogante è stata fornita copia degli atti relativi alla concessione, come risulta dalla nota del 30 giugno 2014, prot. n. CTZ/34608 (All. 1) a seguito di sua specifica richiesta in allegato 2.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ARCIPELAGO DI LA MADDALENA

EUROVOC :

infrastruttura turistica

Sardegna

impianto portuale

rifiuti

inquinamento

isola

inquinamento chimico

sostanza tossica