ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03669

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 177 del 20/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/06/2014

SOLLECITO IL 21/10/2015

SOLLECITO IL 22/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03669
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Giovedì 20 febbraio 2014, seduta n. 177

   D'INCÀ. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   un organismo geneticamente modificato (OGM) è un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato artificialmente tramite tecniche di ingegneria genetica;
   non è consentito procedere alla messa in coltura di sementi transgeniche in assenza delle previste autorizzazioni di legge;
   con sentenza n. 11148 depositata il 20 marzo 2012, la Cassazione penale è intervenuta in materia di coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) ribadendo l'esistenza nel nostro ordinamento del principio di coesistenza tra le diverse colture (convenzionale, biologica e transgenica), che deve essere attuato senza che le stesse possano reciprocamente compromettersi, in modo da tutelare le peculiarità e le specificità produttive di ciascuna ed evitare commistioni tra sementi, senza pregiudizi per le attività agricole preesistenti; dopo un articolato riepilogo delle norme interne e comunitarie vigenti in materia, la Cassazione evidenzia, in linea con quanto già affermato dalla Corte costituzionale (sentenza n. 116/2006), la presenza del già richiamato principio di coesistenza in materia. In buona sostanza, la disciplina comunitaria – si legge nella sentenza – si occupa di tutelare l'ambiente, la vita e la salute di uomini, animali e piante, ma consente alla normativa interna la possibilità di adottare le misure più opportune per limitare gli effetti economici connessi alle potenzialità diffusive degli OGM e, quindi, non compromettendo la biodiversità dell'ambiente naturale, così da garantire la libertà di iniziativa economica, il diritto di scelta dei consumatori e la qualità e la tipicità della produzione nazionale;
   la regione Toscana, con legge regionale n. 53 del 6 aprile 2000, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 17, ha vietato la coltivazione sul territorio di organismi geneticamente modificati ed ha altresì vietato la somministrazione di prodotti contenenti organismi geneticamente modificati nelle attività di ristorazione collettiva scolastica e prescolastica, degli ospedali luoghi di cura della regione, degli uffici della regione, delle province e dei comuni. Tale legge regionale è stato il primo esempio del genere in Italia;
   la legge regionale n. 53 del 2000 altro non è che il recepimento dei principi di precauzione e di salvaguardia della salute umana e di tutela dell'ambiente sancite dalle decisioni comunitarie;
   in Italia la maggior parte delle regioni ed un numero crescente di comuni (circa 3.000 negli ultimi due anni con la prospettiva di arrivare a breve a 5.000), si schierano contro le coltivazioni Ogm e si sono dichiarati «liberi da OGM», perché non è pensabile poter far convivere produzioni agricole Ogm con le produzioni biologiche che, ormai ovunque, stanno assumendo un ruolo molto importante sia in termini economici, sia di presidio del territorio, coinvolgendo centinaia di piccole e medie aziende agricole, spesso formate da giovani imprenditori;
   è necessario adottare rigide misure al fine di tutelare la biodiversità degli ecosistemi locali, le produzioni di qualità e tradizionali che i territori esprimono, stante anche le richieste di autorizzazione per coltivare prodotti Ogm;
   ad oggi, non abbiamo la certezza scientifica che gli organismi Ogm siano innocui per la salute umana e per l'ambiente;
   è nata la coalizione «Italia Europa – LIBERI DA OGM» che è un vasto schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell'artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell'ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale, delle autonomie locali e del mondo dell'associazionismo come Acli, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Agci Agrital, Aiab, Alpa, Assocap, Avis Cia, Cic, Città del Vino, Cna, Codacons, Coldiretti, Confartigianato, Coop, Copagri, Fedagri, Federconsumatori, Focsiv, Fondazione Diritti Genetici, Greenpeace, Legacoop Agroalimentare, Legambiente, Libera, Res Tipica, Slow Food, Unci, Vas, Wwf, che hanno come fine quello di promuovere la tutela della salute e della consapevolezza del consumatore, in Italia –:
   se il Ministro interrogato, a salvaguardia della salute umana, ritenga opportuno imitare «il modello Toscana» in materia di ogm, non solo in tutte le regioni d'Italia ma anche a livello statale, nelle mense e punti di ristoro dei vari ministeri, enti e istituti pubblici;
   se e quali azioni intenda adottare, per fornire al consumatore l'opportunità di sapere ciò che sta consumando nei luoghi di ristorazione pubblici, ristoranti, bar e quant'altro. (4-03669)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

organismo geneticamente modificato

Toscana

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica

consumatore

diritto alla salute

politica agricola

sistema di coltura