ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01815

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 76 del 12/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 12/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 12/09/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/03/2014

SOLLECITO IL 25/06/2014

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01815
presentato da
NESCI Dalila
testo presentato
Giovedì 12 settembre 2013
modificato
Mercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79

   NESCI, PARENTELA, VACCA, DI BENEDETTO, D'UVA, LUIGI GALLO, MARZANA, CHIMIENTI, SIMONE VALENTE, BATTELLI, BRESCIA, DIENI e COLONNESE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della giustizia, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro per gli affari europei, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
l'Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, che risale al 1200 è tra gli edifici religiosi più importanti della Calabria;
l'architettura dell'edificio costituisce un unicum e rinvia al simbolismo medievale mentre la tavola XII del Liber figurarum di Gioacchino da Fiore in cui la struttura è inserita, trova corrispondenze urbanistiche nella fondazione di Puebla de los Angeles, secondo gli studi di Silvia Castellanos de Garcìa docente dell’Universidad National Autònoma de México;
il monumento rappresenta la traduzione dell'opera, della spiritualità e dell'utopia gioachimita, che ebbero straordinario impatto, come ampiamente documentato da studi accademici, nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nella struttura compositiva – michelangiolesca – della Cappella Sistina e nel pensiero filosofico europeo dei secoli XIX e XX;
nonostante gravi modificazioni della struttura avvenute in epoca barocca e in seguito, l'Abbazia florense mantiene diversi elementi architettonici originari quali il portale e i rosoni lobati, espressione diretta della spiritualità di Gioacchino da Fiore, da anni sotto procedimento di beatificazione;
per iniziativa dell'abate don Vincenzo Mascaro e alla presenza del Cardinale Ugo Poletti, l'Abbazia florense fu riaperta al culto religioso nel 1989 da lì divenendo riferimento calabrese per fedeli e turisti, fino a recente cospicua sottrazione di beni parrocchiali e ad un uso improprio di parti dell'edificio;
nella chiesa pare che vi fossero tele di Mattia Preti, trafugate nei decenni precedenti, secondo testimonianze di Giuseppe Gentile, ex consigliere comunale del Movimento sociale italiano, riportate in un articolo di Vincenzo Tiano sul giornale on line la Voce di Fiore e in un'inchiesta sulla testata elettronica L'Infiltrato, all'indirizzo web http://bit.ly/LnrKET;
nel 2007 la stessa Abbazia fu oggetto di restauro con fondi europei del Pit Sila e nel 2009 di un sequestro cautelativo dalla procura di Cosenza come ricordato nell'interrogazione a risposta scritta dell'onorevole Angela Napoli n. 4-17625 del 13 settembre 2012, che non ebbe risposta;
in ordine al predetto restauro, risultano sotto processo il responsabile unico del procedimento e i tre direttori dei lavori, nominati, secondo l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, in violazione delle regole e della separazione di legge fra politica e amministrazione;
i direttori dei lavori furono incaricati con delibera di giunta municipale del Comune di San Giovanni in Fiore, con la quale l'organo recepì il conferimento d'incarico ai tre professionisti effettuato dall'allora parroco pro tempore dell'Abbazia florense, don Franco Spadafora;
il predetto religioso patteggiò una pena per truffa e appropriazione indebita di beni parrocchiali, che in parte servivano al sostentamento di un'opera di carità della parrocchia, tenuta nel complesso badiale per comodato gratuito concesso dal municipio;
nel maggio del 2006 – con l'avallo di don Leonardo Bonanno, vicario del vescovo di Cosenza, in seguito da questi fatto vescovo di San Marco Argentano-Scalea – don Spadafora cedette a privati la suddetta opera di carità poi trasformata in residenza sanitaria assistita, accreditata dalla Regione Calabria;
a proposito della riferita cessione, dalla lettura dell'inchiesta giornalistica summenzionata emerge, invece, che la proprietà dei locali della casa di riposo è – secondo accertamenti dei carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Cosenza – senza dubbio del comune di San Giovanni in Fiore;
la stessa cessione avvenne per una situazione debitoria della parrocchia, che pertanto non poteva più farsi carico di condurre l'opera di carità in argomento, nonostante i ricavi, per centinaia di migliaia di euro, ottenuti da don Spadafora dall'accertata appropriazione di beni parrocchiali;
Antonio Nicoletti, sindaco di San Giovanni in Fiore dal 2005 al 2010, avviò un'azione civile per il rilascio degli immobili occupati dalla residenza sanitaria per anziani, che però ricevette dagli uffici comunali l'agibilità, l'idoneità igienico-sanitaria e parere favorevole del dirigente dell'ufficio legale Gaetano Pignanelli;
nell'anzidetto parere si afferma che la società titolare della residenza per anziani esercitava l'attività dal 1946, ma la costituzione della medesima società risale al 2006, contestuale alla data della ricordata scrittura privata;
nella società in parola, registrata con lo stesso nome dell'opera di carità della parrocchia, risulta esserci un socio cui la ’ndrangheta inviò segnali intimidatori e che incontrò a San Giovanni in Fiore l'allora reggente della cosca Iona, Giuseppe Pizzuto, secondo quanto emerso da intercettazioni telefoniche dell'operazione antimafia Ciclone-bis;
alcuni beni sottratti alla parrocchia, cioè venduti illecitamente, sono terreni ubicati in area geografica storicamente controllata dalla ’ndrangheta;
come riportato dal settimanale Il Corriere della Calabria nel numero 115, l'autorità pubblica non sa ancora che fine abbiano fatto i soldi ricavati dalle predette vendite riferibili a don Spadafora, mentre le utenze della parrocchia non risultavano pagate da diversi anni, fatto noto al vescovo di Cosenza Salvatore Nunnari, edotto con lettere dal successore di don Spadafora, padre Santo Canonico;
secondo una perizia tecnica dell'ingegner Francesco Bencardino, docente dell'Università della Calabria, per l'Abbazia florense «si rileva la presenza, sul lato est del complesso monumentale, di una lesione che dal rosone lobato prosegue in basso in direzione quasi verticale, sino ad interessare la zona fondale»;
sulla vicenda del parere rilasciato da Pignanelli è stato trasmesso un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza e un esposto è stato inviato alla Corte dei conti – secondo il giornale L'Infiltrato – in ordine alla presenza della residenza per anziani in locali comunali;
per il geologo Massimo Aita – è riportato in un articolo sul giornale on line la Voce di Fiore – negli atti progettuali del ricordato restauro «mancava lo studio geologico, obbligatorio per legge»;
nella nota riassuntiva protocollo n. 595/M, la Soprintendenza per i beni archeologici e per il paesaggio (Sbap) di Cosenza richiamò sue direttive (del 21 gennaio 2009) alla direzione dei lavori per le quali «non bisogna tralasciare incuranti le deficienze di natura strutturale» dell'Abbazia florense, dando «priorità assoluta alle opere di consolidamento», purtroppo non ancora avviate;
fino ad oggi non sono visitabili i cori notturni dell'Abbazia florense, poiché l'accesso sarebbe impedito da opere eseguite nella summenzionata residenza sanitaria, peraltro mancanti delle autorizzazioni delle Soprintendenze, come riportato dal giornale on line L'Infiltrato, in un articolo del 27 agosto 2012;
la rammentata residenza sanitaria per anziani ha esercitato l'attività senza titolo di proprietà dei locali nell'Abbazia florense, secondo l'ex sindaco di San Giovanni in Fiore Antonio Nicoletti, e, a quanto pare, con una categoria catastale per magazzino;
per quanto nell'agosto scorso riportato dalla testata elettronica la Voce di Fiore, senza che il Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore ne abbia discusso, la residenza sanitaria per anziani ha ottenuto una variazione della categoria catastale, che di norma deve richiedere il proprietario dell'immobile –:
se siano a conoscenza di quanto qui esposto;
se risultano autorizzazioni delle Soprintendenze per i lavori effettuati nei locali in cui si trova la residenza sanitaria per anziani;
quali provvedimenti, per le rispettive competenze, intendono adottare per verificare se nell'Abbazia florense furono rubate tele di Mattia Preti e, in caso di conferma, per ritrovarle;
quali azioni, per le rispettive competenze, intendono sollecitare per la ripresa dei lavori di restauro con il rammentato finanziamento europeo, per la messa in sicurezza dell'edificio religioso e per la sua piena, naturale fruizione da parte di fedeli e turisti. (4-01815)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SAN GIOVANNI IN FIORE,COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

protezione del patrimonio

chiesa

finanziamento comunitario

lavori pubblici

sicurezza e sorveglianza