ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00868

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 33 del 13/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 13/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00868
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Giovedì 13 giugno 2013, seduta n. 33

   DE ROSA, BARBANTI, BUSTO, DAGA, MANNINO, SEGONI, TERZONI, TOFALO e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   la ditta Bieco srl, in data 3 dicembre 2008, proponeva domanda alla regione Calabria al fine di ottenere il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 59 del 2005, e della valutazione di impatto ambientale (VIA) ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 in relazione alla realizzazione di un impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi sito in località Pipino, nel comune di Scala Coeli (CS);
   la discarica veniva prima autorizzata dalla regione Calabria, con il D.D.G. n. 4180/10, in violazione della normativa nazionale e comunitaria (decreto legislativo n. 36 del 2003 Capo 2.1 «Ubicazione»), poi costruita con gravi difformità rispetto a quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale, difformità documentate da: 1) nota della provincia di Cosenza – settore difesa del suolo e protezione civile (prot. 59955/12); 2) parere sfavorevole del dipartimento 6 – agricoltura foreste e forestazione della regione Calabria (prot. 1103/12); 3) dalla relazione di ispezione ARPACAL prot. 3148 del 7 maggio 2012;
   in data 25 gennaio 2013, il dipartimento ambiente della regione Calabria decideva di sanare le contestazioni mosse a vario titolo alla ditta Bieco Srl revocando la sospensione dei lavori;
   con nota 44/13 del 17 maggio 2013, la ditta Bieco Srl comunicava al comune di Scala Coeli l'avvio delle operazioni di gestione della discarica in oggetto, a partire dal giorno 20 maggio 2013, asserendo di rispettare tutte le prescrizioni di legge;
   l'apertura della discarica veniva tempestivamente impedita dall'ordinanza n. 5 del 19 maggio 2013 del sindaco di Scala Coeli;
   i mezzi della ditta, carichi, transitavano comunque nella giornata del 20 maggio, lungo la strada provinciale n. 6 di competenza dell'ufficio provinciale territoriale di Crotone, sulla quale vige un'ordinanza di divieto di transito totale dal chilometro 0+000 al chilometro 14+500, ordinanza n. 9 del 2004; i mezzi della ditta, per stessa dichiarazione pubblica della ditta, trasportavano scarti della lavorazione dell'impianto di trattamento di Bucita (Rossano), impianto inserito nel sistema «Calabria Sud» dal piano dei rifiuti vigente;
   il 27 maggio 2013 il dipartimento ambiente della regione Calabria comunicava che gli esiti delle verifiche sulle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) erano tutti positivi e che quindi la discarica poteva entrare in funzione;
   al punto (h) delle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale si legge: «La viabilità di accesso deve garantire la percorribilità in ogni periodo dell'anno e devono essere adottati tutti gli accorgimenti per limitare la polverosità e le molestie derivante dal traffico di mezzi in ingresso ed uscita della discarica...»;
   l'unica viabilità di accesso alla discarica è in realtà costituita dal tratto di strada comunale Capoferro/Cordarella che dalla strada provinciale n. 6 dopo 1200 metri circa porta al cancello della discarica, un sentiero di campagna trasformato in una pista mediante l'esecuzione di lavori abusivi e, di conseguenza, non collaudati; pertanto il transito di camion pieni di rifiuti e di autocisterne piene di percolato non può avvenire di certo in condizioni di sicurezza;
   la circolazione su tale pista diviene ancora più pericolosa in caso di pioggia, infatti, in tali condizioni, aumenta sia la quantità di percolato prodotto sia la pericolosità al transito delle autocisterne piene di percolato, sulla pista in condizioni di bagnato, con serio pericolo per l'incolumità pubblica e privata e per il probabile disastro ambientale che si potrebbe arrecare; il tutto avviene a soli 4 chilometri dal mare Jonio;
   la discarica si inserisce in un contesto agricolo di pregio (DOP Bruzio per l'olio e
DOC Cirò per il vino, coltivazioni biologiche) ad avviso degli interroganti in dispregio alle leggi nazionali e  comunitarie (decreto legislativo n. 36 del 2003 Capo 2.1 «Ubicazione») e trova la ferma opposizione degli agricoltori e delle popolazioni del luogo –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti narrati alla luce di eventuali verifiche tecniche effettuate sullo stato di inquinamento dell'atmosfera, delle acque e del suolo e sullo stato di conservazione di ambienti naturali disposte ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge n. 349 del 1986, in particolare, disponendo verifiche e controlli da parte del personale appartenente al comando carabinieri tutela ambiente (CCTA), in relazione all'oggettivo pericolo che si verifichi un danno ambientale, ai sensi dell'articolo 197, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (4-00868)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

deposito dei rifiuti

Calabria

protezione dell'ambiente

discarica abusiva

impatto ambientale

inquinamento idrico