ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00791

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 31 del 11/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 10/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 08/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00791
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Martedì 11 giugno 2013, seduta n. 31

   CAPELLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   la Commissione europea ha adottato il 3 marzo 2013 il nuovo piano strategico denominato Europa 2020 nel cui ambito ha individuato cinque assi di intervento ritenuti chiave per rilanciare l'economia comunitaria – occupazione, ricerca e sviluppo, clima ed energia, lotta alla povertà e istruzione – fissando per ciascuna linea di azione degli obiettivi molto concreti da raggiungere entro il 2020;
   per quanto riguarda l'istruzione, i paesi dell'Unione europea sono chiamati a: ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10 per cento nella popolazione di età compresa tra i 18 e i 24 anni; conseguire una percentuale di laureati pari almeno al 40 per cento nella fascia di età tra i 30-34 anni;
   investire in capitale umano e nei talenti è dunque funzionale all'ottenimento di quattro delle cinque finalità identificate e, di conseguenza, rappresenta una priorità a cui gli Stati membri dovranno dedicare rilevante attenzione e risorse;
   l'importanza del capitale umano come driver per il rilancio dell'economia appare ancor più marcata in Italia dove è necessario incrementare i livelli di produttività del lavoro;
   inoltre, dotarsi di capitale umano specializzato e caratterizzato da competenze professionali eccellenti costituisce il requisito basilare per continuare a orientare il nostro sistema produttivo verso attività a elevato valore aggiunto;
   al fine di concretizzare le indicazioni espresse in ambito comunitario, è stato intrapreso negli ultimi anni un percorso legislativo che si è imperniato su tre provvedimenti chiave: la legge n. 240 del 2010 «Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario», il decreto-legge n. 70 del 2011 e il Programma nazionale di riforma adottato dal Consiglio dei ministri il 13 aprile 2011;
   il Fondo per il merito è stato istituito con la sopra citata legge n. 240 del 2010 cosiddetta riforma dell'università dove all'articolo 4 si prevede una misura volta è promuovere l'eccellenza fra gli studenti universitari dei corsi di laurea e di laurea magistrale attraverso l'erogazione di premi, buoni studio e garanzie pubbliche per prestiti, da restituire una volta trovato lavoro;
   nell'aspetto più autenticamente innovativo il Fondo consiste nella garanzia dello Stato, riconosciuta a studenti selezionati sulla base di prove standard uniformi valide su tutto il territorio nazionale, per il finanziamento da parte di banche delle spese per gli studi;
   in Italia, con la disposizione in oggetto sembra trovare timidamente ingresso un nuovo diritto, il «diritto al merito», appunto, non ancorato a parametri reddituali ma alla misurazione delle capacità del singolo, che non sostituisce ma si affianca al tradizionale «diritto allo studio»;
   attraverso un processo di delegificazione che ha contribuito a semplificare il quadro normativo è stato emanato il decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 (cosiddetto decreto sviluppo), convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 2011, n. 106 che, all'articolo 9 commi da 3 a 16, ha previsto l'istituzione della «Fondazione per il Merito» al fine di realizzare gli obiettivi del Fondo;
   gli interventi di «delegificazione» adottati nel passaggio dalla legge n. 240 del 2010 al cosiddetto «Decreto Sviluppo» sono stati finalizzati a semplificare e velocizzare l'implementazione dell'iniziativa: in particolare, per la disciplina di determinate materie, sono stati previsti atti dell'organo deliberante della Fondazione per il merito al posto dei decreti ministeriali. Nella sua originaria formulazione, l'articolo 4 della legge n. 240 del 2010 prevedeva tra gli adempimenti necessari per l'attuazione del dettato legislativo, l'adozione di almeno quattro decreti ministeriali, che disciplinavano in dettaglio numerosi aspetti. Dopo l'intervento, il numero di decreti previsti si è ridotto a due e, fermo restando il rispetto delle prerogative della Conferenza Stato-regioni, sono stati trasferiti agli organi della Fondazione tutti gli aspetti di fine tuning e di gestione che necessariamente richiedono meccanismi decisionali più rapidi rispetto a quelli legati all'adozione dei decreti ministeriali;
   infine è stato deliberato dal Consiglio dei ministri del 13 aprile 2011 il Programma Nazionale di Riforma (PNR) che ha identificato tra le proprie priorità il tema «Istruzione e merito» al fine di favorire l'eccellenza nella direzione di consentire una piena applicazione dell'articolo 3 della Costituzione –:
   se il Ministro interrogato abbia intenzione di adottare al più presto i provvedimenti previsti al fine di rendere pienamente operativo il sistema dal momento che è necessaria l'approvazione del decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il parere della Conferenza Stato-regioni ex articolo 4, comma 3 legge n. 240 del 2010 che disciplinerà aspetti quali i criteri di accesso alle prove, i criteri ai attribuzione dei premi, l'ammontare massimo garantito, i requisiti di merito, le modalità di utilizzo dei premi e le caratteristiche dei finanziamenti ed è necessaria l'adozione del decreto ministeriale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze ex articolo 9, comma 5, decreto-legge n. 70 del 2011 che permetterà l'approvazione dello statuto della Fondazione e determinerà la quota a carico degli studenti per la partecipazione al test. (4-00791)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2011 0070, L 2010 0240

EUROVOC :

amministrazione del personale

produttivita' del lavoro

diritto all'istruzione

consiglio dei ministri

qualificazione professionale