ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00641

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 25 del 29/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/05/2013
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 31/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/06/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 31/10/2013

SOLLECITO IL 08/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00641
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

   TERZONI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, TOFALO, SEGONI e ZOLEZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   nel numero del 23 maggio 2013 del settimanale L'Espresso è stato inserito un dossier, a firma di Fabrizio Gatti, sulla situazione in Italia in materia di prevenzione dal rischio terremoti. L'articolo si basa sui dati della protezione civile ai quali il giornalista ha avuto accesso e che riguardano la pianificazione degli interventi di emergenza in caso di terremoto. In particolare si fa riferimento a schede redatte per ciascun comune del territorio italiano nelle quali sono riportate le stime di eventuali danni ad edifici e perdite in vite umane in caso del verificarsi di forti scosse;
   nel suddetto dossier si fa riferimento a situazioni particolarmente allarmanti nelle regioni Calabria e Sicilia dove nel 2012, dopo decenni di assenza di movimenti tellurici, è stata registrata una importante ripresa dell'attività con conseguente intensificazione dei processi di monitoraggio e, si legge nell'articolo, «a marzo 2013 l'allarme degli scienziati per un forte terremoto era ancora in corso», e ancora «Il dato corrente, aggiornato a inizio maggio, è tenuto segreto. Viene comunicato soltanto alle agenzie governative»;
   viene sottolineata infine la mancanza di informazione alla popolazione che è tenuta all'oscuro riguardo ai pericoli ai quali è esposta, ma manca soprattutto l'informazione e la preparazione dei funzionari pubblici delle questure e delle prefetture che, interpellati dal giornalista, si sono dichiarati inconsapevoli di tale rischio. Per questo in molti casi mancano i piani di evacuazione, un piano organico per il primo intervento e l'eventuale «dislocazione» dei feriti nelle diverse strutture ospedaliere dei territori colpiti. Soprattutto, come si legge in una considerazione ampiamente condivisibile del direttore della protezione civile Franco Gabrielli riportata in calce all'articolo, «Abbiamo popolazioni inconsapevoli del rischio e perciò esse stesse poco esigenti verso chi li amministra»;
   i dati riportati sono allarmanti ma non hanno del tutto stupito gli interroganti in quanto sono note a tutti, purtroppo, le condizioni in cui versano la maggior parte degli edifici pubblici e privati nel nostro Paese. È altrettanto evidente che le esperienze ravvicinate degli ultimi eventi calamitosi del 1997 Umbria-Marche, del 2009 a L'Aquila e del 2012 in Emilia non hanno insegnato niente e non sono bastate per stimolare un rapido avvio di riqualificazione dell'esistente in ottica del miglioramento sismico. Un processo che dovrebbe far realizzare quello che potrebbe essere considerato il più grande cantiere mai conosciuto in Europa e che, a nostro parere, dovrebbe ricevere quegli incentivi e assorbire quegli investimenti che invece vengono dirottati verso le famosi grande opere che quasi nessun valore aggiunto sono in grado di dare ai nostri cittadini in termini di miglioramento della qualità della vita. Investimenti e incentivi che andrebbero a sostituire le enormi e maggiori spese che si devono sostenere ogni volta che si interviene nei momenti di emergenza;
   anche sul sito della protezione civile è possibile leggere che «In Italia, il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e l'energia rilasciata nel corso degli eventi è molto più alto rispetto a quello che si verifica normalmente in altri Paesi ad elevata sismicità, come la California o il Giappone. Ad esempio, il terremoto del 1997 in Umbria e nelle Marche ha prodotto un quadro di danneggiamento (senza tetto: 32.000, danno economico: circa 10 miliardi di euro) confrontabile con quello della California del 1989 (14,5 miliardi di dollari), malgrado fosse caratterizzato da un'energia circa 30 volte inferiore. Ciò è dovuto principalmente all'elevata densità abitativa e alla notevole fragilità del nostro patrimonio edilizio –:
   se i dati e le considerazioni riportate nell'articolo siano veritieri e attendibili;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ritenga di rendere pubblici e consultabili i dati di rischio sismico riferiti alla situazione dell'attività in corso nelle regioni Calabria e Sicilia aggiornata al mese di maggio 2013;
   se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri interrogati non ritengano opportuno avviare un'interlocuzione con le commissioni competenti in materia al fine di un'ampia condivisione delle scelte per quanto riguarda l'individuazione delle linee guida per gli interventi, il reperimento dei fondi necessari e l'attivazione dei meccanismi necessari per convogliare le risorse disponibili prioritariamente verso questo grande progetto;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno avviare un'indagine in grado di stabilire in breve tempo quale sia la situazione dei piani di evacuazione e di prima accoglienza e soccorso nei diversi comuni italiani;
   quale sia lo stato di avanzamento dei lavori previsti, nel disposto della ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 3274/2003 sulla verifica sismica delle opere infrastrutturali e degli edifici strategici più volte prorogata nel tempo ed il cui termine è fissato attualmente al 31 marzo 2013, dato che ad oggi pare irrealistico il completamento nei termini di legge delle verifiche di tutte le opere strategiche nelle zone sismiche 1 e 2 così come definite nell'ordinanza citata (3274/2003) e a questo riguardo quale sia il bilancio tra le somme finanziate e le realizzazioni;
   se esista un piano organico che preveda quali strutture coinvolgere per risolvere in un tempo ragionevole dal verificarsi di un evento calamitoso le problematiche dell'assistenza dei potenziali feriti e dell'accoglienza dei senza-tetto e degli sfollati;
   se il Governo sia a conoscenza della situazione generale relativa alla redazione dei piani di emergenza e quali iniziative intenda assumere considerati i rischi per la popolazione derivanti dalla mancata adozione di tali piani;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno avviare un processo di verifica, un indagine conoscitiva, dello stato degli edifici pubblici, partendo dalle zone a più alto rischio, fino al raggiungimento del totale del patrimonio immobiliare pubblico, specie per quanto riguarda gli edifici scolastici e sanitari in modo da avere un quadro esaustivo dello stato dell'arte in ambito antisismico;
   se non si ritenga necessario predisporre, sulla falsariga del POD (Programma operativo degli interventi), uno strumento che consenta di seguire l'avanzamento delle opere di monitoraggio e adeguamento;
   se intenda chiarire in maniera definitiva e univoca le responsabilità in caso di mancato adempimento delle misure già previste dalla vigente legislazione che regola la materia in attesa di rivedere il quadro normativo, come già dichiarato anche dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in occasione dell'audizione svoltasi il 21 maggio 2013 – presso la sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio alla presenza della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici. (4-00641)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

applicazione della legge

disastro naturale

sismologia

edificio pubblico

protezione civile

lavori pubblici

senzatetto