ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02999

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 787 del 02/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: MENORELLO DOMENICO
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 02/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI delegato in data 02/05/2017
Stato iter:
03/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/05/2017
Resoconto MENORELLO DOMENICO CIVICI E INNOVATORI
 
RISPOSTA GOVERNO 03/05/2017
Resoconto COSTA ENRICO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI)
 
REPLICA 03/05/2017
Resoconto MENORELLO DOMENICO CIVICI E INNOVATORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/05/2017

SVOLTO IL 03/05/2017

CONCLUSO IL 03/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02999
presentato da
MENORELLO Domenico
testo presentato
Martedì 2 maggio 2017
modificato
Mercoledì 3 maggio 2017, seduta n. 788

   MENORELLO. – Al Ministro per gli affari regionali . – Per sapere – premesso che:
   la legge regionale del Veneto 28 febbraio 2017, n. 7, ha modificato la precedente n. 15 del 2014, consentendo alla regione di organizzare autonomamente un referendum per l'autonomia regionale, qualora non si fosse previamente raggiunta un'intesa col Governo;
   il Governo non ha impugnato entro il 29 aprile 2017 la citata legge n. 7 del 2017, così rispettando le indicazioni in materia già fornite dalla storica sentenza della Corte costituzionale n. 118 del 2015, che ha ammesso, in limiti ben precisi, simili referendum regionali, dopo aver mutilato il testo originale delle precedenti leggi venete n. 15 e 16 del 2015;
   il 24 aprile 2017, vigilia della festa di San Marco, il presidente della regione Veneto ha firmato il decreto di indizione del referendum sull'autonomia per il 22 ottobre 2017, approvando il seguente quesito: «Vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?»;
   sulla stampa lo stesso presidente della regione Veneto ha dichiarato: «Vogliamo essere come Trento e Bolzano. Vogliamo tutte le competenze scritte in Costituzione: il federalismo fiscale». E ancora «Vogliamo diventare pienamente autonomi (...) tutto il residuo fiscale deve restare qui: significa 4 miliardi l'anno»;
   il 21 aprile 2017 anche il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ha annunciato un analogo e concomitante referendum per la maggiore autonomia della Lombardia;
   per molte popolazioni – certamente per quella veneta – le aspirazioni a una reale maggiore autonomia legislativa, amministrativa e, soprattutto, fiscale rappresentano addirittura un tratto identitario e tuttavia l'ipotesi che il «residuo fiscale» sia interamente assegnato alla regione appare impraticabile;
   la scontata plebiscitaria vittoria dei «sì» ai referendum «lombardo-veneti» del 22 ottobre 2017 avvierà, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, il percorso verso «intese» fra lo Stato e le regioni interessate che, se approvate dalle Camere, consentiranno, appunto, «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia»;
   è, pertanto, necessario che, per rispetto delle popolazioni coinvolte, si faccia da subito chiarezza sui limiti entro i quali potrà essere ottenuta tale maggior autonomia di Veneto e Lombardia, evitando prospettive demagogiche fondate su obiettivi illusori o oggettivamente non perseguibili o sui quali il Governo non sia comunque disponibile –:
   quali siano le specifiche nuove competenze – con particolare riguardo a quelle fiscali, nonché inerenti alle entrate finanziarie – sulle quali il Governo è disponibile a pervenire a «intese», nell'ambito della procedura di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, per una maggior autonomia delle regioni veneta e lombarda. (3-02999)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

referendum

autonomia