ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 590 del 15/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PIZZOLANTE SERGIO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 15/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/03/2016
Stato iter:
16/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/03/2016
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
RISPOSTA GOVERNO 16/03/2016
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 16/03/2016
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/03/2016

SVOLTO IL 16/03/2016

CONCLUSO IL 16/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02113
presentato da
PIZZOLANTE Sergio
testo presentato
Martedì 15 marzo 2016
modificato
Mercoledì 16 marzo 2016, seduta n. 591

   PIZZOLANTE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   secondo affermazioni rilasciate il 24 luglio 2015 dal dottor Alessandro Gilotti, allora presidente dell'Unione Petrolifera, riprese da numerose agenzie di stampa e, più estesamente, dal mensile Quattroruote nel numero del mese di agosto 2015, le stazioni di servizio per l'erogazione di carburanti «tradizionali» – benzina e gasolio – sarebbero troppo numerose e poco redditizie, essendo «i volumi erogati dagli impianti molto bassi, mentre le royalties sui prodotti venduti che le società petrolifere devono pagare a quelle autostradali sono spesso altissime». Secondo i dati riportati da Gilotti, infatti, si sarebbe verificato un crollo vertiginoso delle vendite in autostrada (-54 per cento dal 2007) che avrebbe reso superfluo un numero considerevole di stazioni di servizio attualmente operanti;
   il 31 dicembre 2015, inoltre, sono in scadenza circa 300 concessioni di aree di servizio autostradali (230 delle quali non prorogabili), rispetto alle quali le compagnie petrolifere non hanno manifestato alcun interesse;
   alle concessioni in scadenza non prorogabili e non rinnovate dalle compagnie vanno aggiunte le circa 3.000 stazioni tecnologicamente obsolete e non coerenti con i principi della sicurezza stradale situate lungo la rete viaria ordinaria che, in conseguenza di un accordo tra gestori, Assopetroli e Unione Petrolifera, dovrebbero essere prossimamente dismesse;
   in data 31 marzo 2014 è stato adottato il decreto, di concerto tra il Ministro dell'interno e il Ministro dello sviluppo economico, «Modifiche ed integrazioni all'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica 24 ottobre 2003, n. 340, recante la disciplina per la sicurezza degli impianti di distribuzione stradale di g.p.l. per autotrazione» (14A02767), che autorizza negli impianti di rifornimento multi-prodotto la presenza contemporanea di carburanti liquidi e gassosi, metano e gpl, e la possibilità di erogare questi ultimi anche in modalità self-service;
   negli anni passati la società Autostrade si è espressa ripetutamente a favore dell'integrazione nelle aree di servizio di erogatori di diverse tipologie di carburante, incluso gpl e metano. In particolare, già in occasione di un incontro avvenuto nel 2005 presso la regione Emilia-Romagna con i sindaci delle città di Piacenza e Bologna – in rappresentanza anche dei comuni di Parma, Reggio Emilia e Modena – l'amministratore delegato dottor Castellucci ha assunto l'impegno di inserire nei bandi di gara per le concessioni degli impianti di carburante lungo l'autostrada A1, l'obbligo di erogazione di metano e gpl nelle aree di servizio in cui è prossima la scadenza delle concessioni;
   il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, prevede un «fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti destinato anche alla erogazione di contributi per la chiusura e contestuale trasformazione da impianti di distribuzione di carburanti liquidi in impianti di distribuzione esclusiva di metano o di gpl per autotrazione». Tali fondi, dunque, dovrebbero incentivare lo smantellamento dei distributori tradizionali di benzina e gasolio in favore della riconversione in distributori di metano e gpl;
   il fondo in oggetto è previsto dal decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, che, all'articolo 6, istituisce «presso la cassa conguaglio gpl il fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, nel quale confluiscono i fondi residui disponibili nel conto economico avente la medesima denominazione, istituito ai sensi del provvedimento Cip n. 18 del 12 settembre 1989, e successive integrazioni e modificazioni»;
   il decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, prevedeva l'integrazione per gli anni 1998, 1999 e 2000, attraverso «un contributo calcolato su ogni litro di carburante per autotrazione (benzine, gasolio, gpl e metano) venduto negli impianti di distribuzione, pari a lire tre a carico dei titolari di concessione o autorizzazione e una lira a carico dei gestori, da utilizzare per la concessione di indennizzi, per la chiusura di impianti, ai gestori e ai titolari di autorizzazione o concessione, secondo le condizioni, le modalità e i termini stabiliti dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato con proprio decreto»;
   ciò avveniva in considerazione della gravosità dell'onere finanziario necessario a incentivare adeguatamente la ristrutturazione della rete distributiva. Analogamente, anche per la legge 9 agosto 2013, n. 98, il relativo decreto del Ministro dello sviluppo economico del 19 aprile 2013 stabiliva che «il fondo è integrato attraverso un contributo a carico dei titolari di autorizzazione e dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti della rete ordinaria, articolato in una componente fissa ed in una componente variabile, della seguente misura: – componente fissa a carico dei soggetti titolari di impianti pari a 100 euro e pari a 2.000 euro per gli impianti dichiarati incompatibili; – componente variabile per tutti gli impianti calcolata su ogni litro di carburante per autotrazione (benzina, gasolio e gpl) venduto sulla rete ordinaria nell'anno 2013 nella misura di 0,0015 euro a carico dei soggetti titolari di impianti e di 0,0005 euro a carico dei gestori»;
   vi è la concreta possibilità che numerose stazioni di servizio autostradali vengano dismesse nei prossimi mesi, o perché non più sufficientemente redditizie per le compagnie che le gestiscono o perché le relative concessioni non sono più rinnovabili –:
   se non ritenga opportuno incentivare ulteriormente la riconversione di tali stazioni in impianti di erogazione di metano e gpl per autotrazione, coerentemente alle indicazioni citate in premessa, prevedendo nuove misure per incrementare adeguatamente il fondo predisposto ad hoc, laddove necessario di concerto con le regioni e le concessionarie autostradali. (3-02113)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

carburante

idrocarburo

distribuzione commerciale