ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02101

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 589 del 14/03/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/05418
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 14/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 14/03/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 14/03/2016
Stato iter:
15/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2016
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 15/03/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/03/2016

SVOLTO IL 15/03/2016

CONCLUSO IL 15/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02101
presentato da
SEGONI Samuele
testo presentato
Lunedì 14 marzo 2016
modificato
Martedì 15 marzo 2016, seduta n. 590

   SEGONI, GAGNARLI, ARTINI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – premesso che:
   in data 9 settembre 2014 veniva segnalato l'ennesimo sversamento di «digestato» in un terreno agricolo: tale «digestato» è prodotto da uno dei numerosi piccoli impianti di «digestione anaerobica» ormai funzionanti in Italia;
   a seguito della segnalazione, la provincia di Pisa, nella persona del suo dirigente affermava che il digestato è un ammendante utilizzabile nei terreni agricoli, ai sensi dell'articolo 52, comma 2-bis, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83;
   a seguito dell'interrogazione presentata dal parlamentare europeo del Partito democratico Andrea Zanoni il 24 settembre 2013 in seguito alla moria di bovini attribuibile allo sversamento di digestato nei campi da parte della centrale a biogas di Trebaseleghe (E-010830-13), il Commissario Janez Potocnik rispondeva il 13 dicembre 2013 che «i digestati derivanti dalla produzione di biogas sono considerati «rifiuti prodotti» e rientrano pertanto nell'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti» e che la Commissione europea si sarebbe premurata di emanare i criteri da soddisfare per fare in modo che il «digestato» cessi la qualifica di rifiuto, altrimenti detti criteri «end of waste». Detti criteri ad oggi non risultano ancora emanati;
   il digestato viene identificato nel catalogo europeo rifiuti con il codice 19.06.04 ove prodotto dal trattamento di rifiuti urbani. Nel caso il digestato sia prodotto con materiale biologico espressamente coltivato a scopi energetici, come nel caso di specie, il catalogo europeo rifiuti non prevede alcuna classificazione, anche se in alcuni casi potrebbe essere identificato con il codice 16.03.06 (rifiuti organici non contenenti sostanze pericolose);
   in risposta all'interrogazione Terzoni, del 5 maggio 2014, n. 4-03037, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali informa che «sono in corso una serie di ricerche svolte dagli istituti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, oltre ad uno specifico studio affidato all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in collaborazione con l'agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte, della Lombardia, dell'Emilia-Romagna, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, finalizzato a conoscere l'origine del contenuto dei nitrati nelle acque sotterranee e superficiali presenti nell'area sottoposta ad indagine, definendone i contributi derivanti dalle diverse sorgenti sulla base delle conoscenze ambientali e territoriali, dei numerosi processi fisici chimici e biologici che intervengono e dei dati e delle informazioni e delle analisi di monitoraggio dello stato dei suoli e delle acque»;
   è ormai noto il rischio sanitario derivante dallo sversamento nei campi del «digestato». Si cita, ad esempio, non esaustivo, proprio il caso del maggio 2013 riportato agli onori della cronaca sempre dall'onorevole Zanoni, quando a Trebaseleghe (Padova) si è verificata una vera e propria moria di bovini a causa di avvelenamento da botulino. Il contagio ha coinvolto circa 50 animali e ha comportato il sequestro di un allevamento a opera dell'azienda sanitaria locale, con un danno per l'azienda agricola di 100.000 euro. Secondo quanto emerso dalle indagini epidemiologiche svolte nell'immediatezza la tossina potrebbe essere stata contenuta nel terreno presente nel fieno consumato dai bovini. Il botulismo, malattia mortale anche per l'uomo, è legata al Clostridium botulinum, un batterio anaerobico che produce la neurotossina botulinica, la sostanza più tossica fino a oggi conosciuta. A questo proposito occorre segnalare che potrebbe esistere un rapporto causa-effetto tra botulismo nei bovini e presenza sul territorio di centrali per la produzione di biogas. Il Clostridium botulinum, infatti, può essere presente nel digestato di tali impianti, il materiale di scarto che viene sparso sui terreni a valle del processo produttivo del biogas. Più recentemente si segnalano vari casi di contaminazione del mais da aflatossine, in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, tutti ricollegabili all'uso del digestato;
   la risposta del Commissario Potocnik è chiara e inequivocabile: fra l'altro essa è posteriore alla risposta data dal Governo a seguito dell'interrogazione in Commissione a prima firma Gagnarli (n. 5-00585) –:
   quali iniziative intenda promuovere, al fine di tutelare l'ambiente e la salute umana e animale, per assoggettare il digestato a rifiuto conformemente a quanto previsto dall'Unione europea;
   se intendano approfondire attraverso uno studio epidemiologico, di concerto con il Ministero della salute, l'impatto sanitario derivante dallo spandimento del digestato nei campi;
   quali tempi si prevedano per il completamento dello studio commissionato all'Ispra sui rischi chimico-fisici e biologici derivanti dall'uso del digestato;
   se intenda approfondire, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e con quello dello sviluppo economico, l'impatto dello spandimento di digestato sulla filiera alimentare e, in particolare, sulle eccellenze alimentari tutelate da marchio DOP e IGP.
(3-02101)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione dell'inquinamento

protezione dell'ambiente

rischio sanitario