ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02079

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 03/03/2016
Stato iter:
13/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2016
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 13/09/2016
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/09/2016

SVOLTO IL 13/09/2016

CONCLUSO IL 13/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02079
presentato da
BUSTO Mirko
testo presentato
Giovedì 3 marzo 2016
modificato
Martedì 13 settembre 2016, seduta n. 671

   BUSTO, PARENTELA, BENEDETTI, DAGA, DE ROSA, MICILLO, MANNINO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il glifosato è il principio attivo dei diserbanti chimici più venduti al mondo e ampiamente impiegati in ambito agricolo, ma anche nel trattamento degli spazi urbani e nel giardinaggio, nonostante le numerose evidenze scientifiche ne riconoscano i rischi per la salute e per l'ambiente;
   il glifosato è il pesticida che più di ogni altro determina il superamento degli standard di qualità ambientale nelle acque superficiali. Il rapporto nazionale pesticidi nelle acque dell'Ispra, edizione 2014, relativo ai dati 2011-2012, riporta che il glifosato sia una delle sostanze più vendute a livello nazionale e la sua presenza nelle acque viene confermata anche da dati internazionali. Il suo monitoraggio è tuttora effettuato solo in Lombardia, dove la sostanza è presente nel 31,8 per cento dei punti di monitoraggio delle acque superficiali e il suo metabolita, Ampa, nel 56,6 per cento, superando gli standard di qualità ambientali delle acque superficiali;
   uno studio pubblicato su The Lancet oncology, dopo tre anni di ricerche coordinate da 17 esperti in 11 Paesi, rivela una forte correlazione epidemiologica tra l'esposizione al glifosato e il linfoma non-Hodgkin. Ciò, in aggiunta ai già noti aumenti di ricorrenza di leucemie infantili, malattie neurodegenerative e Parkinson in testa. Dagli anni ’80, il glifosato è anche classificato come interferente endocrino, rivelando negli ultimi anni una serie di gravi pericoli, non ultimo una forte correlazione con l'insorgenza della celiachia (studi del Mit, 2013-2014);
   l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), facente parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, a marzo 2016 ha pubblicato, in «Iarc monographs volume 112: evaluation of five organophosphate insecticides and herbicides», una sintesi della valutazione di cancerogenicità di cinque pesticidi organofosforici, tra cui il glifosato. Il risultato dello studio ha inserito il diserbante nella classe 2A – che precede quella dei «cancerogeni certi» – come «probabilmente cancerogeno per gli esseri umani»;
   a seguito della nuova classificazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, molti Governi, associazioni ambientaliste e cittadini hanno avviato, a livello mondiale, azioni legislative e proteste per bandire immediatamente il glifosato o per limitarne l'uso con norme severe;
   le nazioni che attualmente risulta abbiano ottenuto il divieto di usare il glifosato sono: Colombia, Bermuda, Danimarca, Russia, Tasmania, Messico, Sri Lanka e, di recente, anche Olanda. Il divieto sarà operativo nel prossimo futuro anche: nelle Fiandre, dal 2015; in Francia dal 2016; nei Paesi Bassi dal 2017 e in Vallonia dal 2019;
   in Italia, allo stesso modo degli altri Paesi, diversi enti territoriali si stanno adoperando per intraprendere azioni legislative finalizzate a vietare l'uso del glifosato e di prodotti affini in ambito pubblico. Tra questi, la provincia autonoma di Bolzano, con una mozione del MoVimento 5 Stelle, e la regione Toscana sono riuscite a vietarne l'utilizzo come diserbante finalizzato al decoro delle strade pubbliche;
   alcuni membri del gruppo del MoVimento 5 Stelle hanno presentato, il 9 settembre 2013, una proposta di legge, a prima firma di Patrizia Terzoni, su «Limiti all'impiego di sostanze diserbanti chimiche», finalizzata alla tutela della salute umana, dell'ambiente naturale, dell'ambiente acquatico e delle acque potabili, della biodiversità, degli ecosistemi, delle attività agricole condotte con metodi biologici e naturali e dei consumatori, nonché alla riduzione del rischio idrogeologico e alla promozione dell'uso di tecniche alternative all'impiego di prodotti chimici, di prodotti tossici e di soluzioni saline di qualsiasi genere nelle operazioni di gestione della vegetazione spontanea;
   il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha presentato il 22 gennaio 2015 alla Camera dei deputati la mozione 1-00720, a prima firma di Silvia Benedetti, accolta dal Governo in data 27 ottobre 2015 e che impegna lo stesso a vietare il glifosato, rendendo obbligatoria l'indicazione in etichetta dell'identità e della quantità non solo dei principi attivi di questo agente tossico, ma anche di tutte le altre sostanze utilizzate nella composizione dei pesticidi presenti sul mercato, includendole gradualmente nei programmi di monitoraggio;
   il Governo, in sede di discussione alla Camera dei deputati della citata mozione a prima firma di Silvia Benedetti, si è altresì impegnato a «incentivare, agevolare e sostenere pure attività agricole alternative come quella biologica e quella integrata, con tecniche colturali che possono essere sempre più sostenibili in un quadro complesso anche in termini ambientali»;
   l'autorizzazione alla vendita di prodotti a base di glifosato è scaduta il 31 dicembre 2015 ed è in corso a livello europeo un processo di valutazione per una sua «ri-autorizzazione», che vede coinvolti lo Stato membro rapporteur, l'Efsa e la Commissione europea, la quale dovrà valutare l'orientamento degli Stati membri per la nuova autorizzazione della sostanza il 7 marzo 2016;
   in sede di valutazione del glifosato per una sua «ri-autorizzazione», l'istituto valutatore (Bfr) dello Stato membro rapporteur (Germania) dichiara che per la predisposizione del proprio parere (sostanzialmente difforme da quello dello Iarc) si sia affidato anche alla «glifosate task force», che si è basata su studi promossi dalle stesse ditte che producono e commercializzano il prodotto a base di glifosato, dichiarando un parere favorevole alla commercializzazione del glifosato giudicato come «non cancerogeno»;
   risulta che la Global 2000 umweltorganisation, un'organizzazione ambientale, riconosciuta dal Ministero federale dell'Austria, Ministero per la politica agraria e le foreste, l'ambiente, le acque, abbia denunciato la Monsanto per aver adottato metodi per ottenere autorizzazioni e metodi commerciali non corretti, nonché per la manipolazione di studi scientifici e la falsificazione degli esiti, nonché l'Istituto federale tedesco per la valutazione di rischi (Bfr) per non essere sufficientemente indipendente da interessi economici da parte di società industriali ed infine l'Efsa, in considerazione del fatto che i propri dirigenti collaborano in maniera stretta con società industriali e hanno incarichi in grandi società commerciali e industriali non garantendone l'indipendenza;
   l'ordine del giorno della riunione fissata per il 7 e l'8 marzo 2016 del «Standing committee on plants, animals, food and feed», sezione fitosanitaria della Commissione europea, in cui sarà presente una rappresentanza italiana, prevede un punto dedicato alla valutazione dell'eventuale riapprovazione del glifosato –:
   se il Governo non ritenga che, visti gli impegni presi con l'approvazione della mozione n. 1-00720 e le evidenti indicazioni dei danni alla salute e in considerazione di una classificazione Iarc della cancerogenicità del glifosato, non sia opportuno assumere iniziative in sede europea per giungere all'espressione di un parere contrario in merito alla nuova autorizzazione dell'uso del glifosato;
   quali siano le iniziative che il Governo, in applicazione del principio di precauzione, intenda assumere per vietare definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l'impiego di tutti i prodotti a base di glifosato, nell'interesse primario della salute degli agricoltori, dei cittadini e della tutela dell'ambiente e delle acque;
   se non ritengano opportuno promuovere politiche di limitazione all'agricoltura intensiva comportante l'utilizzo del glifosato e di altri pesticidi, i quali contribuiscono ad aggravare l'inquinamento idrico da fonti puntuali e non puntuali, assumendo iniziative normative volte ad introdurre disposizioni più severe sui pesticidi e sui fitosanitari e incentivi mirati per i piccoli produttori locali, nonché incentivi finanziari all'agroecologia, considerato che la stessa, basandosi sul rispetto della biodiversità, sull'efficienza dei processi biologici e sulla diversificazione dei sistemi di produzione, rappresenta un modello alternativo all'agricoltura convenzionale, per la sostenibilità, l'assenza dell'uso di fitofarmaci e la tutela dell'ambiente;
   se non ritenga opportuno assumere iniziative normative volte a disincentivare l'impiego dei pesticidi di sintesi, favorendo invece l'utilizzo di mezzi manuali, fisici, meccanici e biologici, tenendo conto che l'uso dei fitofarmaci per l'esercizio dell'agricoltura integrata è necessariamente soggetto ai limiti di convivenza con i metodi di produzione biologica, nel rispetto del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007, relativo alla «produzione biologica e etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91». (3-02079)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

agricoltura biologica

antiparassitario

ricerca medica