ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02007

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 569 del 15/02/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/02758
Abbinamenti
Atto 3/01819 abbinato in data 16/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 15/02/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
CURRO' TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2016
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/02/2016
Stato iter:
16/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/02/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 16/02/2016
Resoconto MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/02/2016

DISCUSSIONE IL 16/02/2016

SVOLTO IL 16/02/2016

CONCLUSO IL 16/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02007
presentato da
MANNINO Claudia
testo presentato
Lunedì 15 febbraio 2016
modificato
Martedì 16 febbraio 2016, seduta n. 570

   MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, SEGONI, TERZONI, ZOLEZZI, CANCELLERI, CURRÒ, DI BENEDETTO, D'UVA, DI VITA, GRILLO, LOREFICE, LUPO, MARZANA, NUTI, RIZZO e VILLAROSA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   con le interrogazioni numeri 5-00811 e 5-00812, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stato chiesto, tra le altre cose, se – in che modo e con quali tempi – ritenesse possibile pervenire al riconoscimento dei siti di importanza comunitaria «Cala Rossa e Capo Rama» e «Isola Correnti, pantani di Pineta Pilieri, chiusa dell'Alga e Parrino» quali zone speciali di conservazione, in considerazione dell'obbligo stabilito dall'articolo 4 della direttiva 92/43/CEE, e disciplinato con l'articolo 3 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357;
   nella risposta alle interrogazioni citate nel punto precedente, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore ha affermato che la mancata designazione delle zone speciali di conservazione era motivata dal fatto che la trasmissione, da parte della Commissione, di successivi aggiornamenti dei formulari relativi ai siti di importanza comunitaria, ha reso «necessario, per ogni singolo invio, attendere l'approvazione della Commissione, che solitamente emana la relativa decisione ad un anno di distanza dal ricevimento delle proposte di modifica degli Stati membri», aggiungendo che «in tali condizioni, non essendo ancora consolidate le informazioni relative ai singoli siti (per quanto attiene ad habitat, specie ed eventuale ampliamento dei confini), risultava non opportuno procedere alla designazione delle ZSC»;
   nella stessa risposta, il Ministro ha, dunque, escluso che l'Italia potesse essere considerata inadempiente rispetto agli obblighi stabiliti dall'articolo 4 nella direttiva 92/43/CEE, scrivendo che: «Solo recentemente la Commissione europea ha manifestato la sua intenzione di non prevedere più aggiornamenti annuali, rendendo quindi effettiva la cadenza stabilita dalla direttiva habitat (6 anni) per la trasmissione delle informazioni sui siti e, in generale, sull'attuazione della Direttiva stessa. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha provveduto, conseguentemente, ad avviare il processo di designazione partendo dalle situazioni regionali maggiormente consolidate»;
   rispondendo alle stesse interrogazioni, il Ministro interrogato ha affermato altresì che: «(...) alla luce di quanto sopra, si può prevedere di predisporre a breve un primo decreto di designazione delle ZSC della regione Sicilia con riferimento ai siti per i quali è intervenuta l'approvazione definitiva dei piani di gestione, sempre che gli stessi contengano i requisiti minimi richiesti dalla Commissione europea»;
   con riferimento alla mancata designazione come zone speciali di conservazione dei siti di importanza comunitaria ubicati nel territorio siciliano – posta con le interrogazioni citate sopra, nonché con quella a risposta scritta n. 4-01855, depositata il 18 settembre 2013, e con quella n. 5-01783 ancora priva di risposta – i deputati interroganti, unitamente ai deputati dell'Assemblea regionale siciliana iscritti al gruppo MoVimento 5 Stelle e a ben 307 cittadini siciliani, hanno presentato una denuncia alla Commissione europea riguardante l'inadempimento, da parte delle autorità nazionali italiane, dell'articolo 4, comma 4, della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992;
   nella denuncia presentata alla Commissione europea il 26 marzo 2014, tra le altre cose, è stato evidenziato che la locuzione «il più rapidamente possibile e entro un termine massimo di sei anni», di cui all'articolo 4, comma 4, della direttiva, riferita all'obbligo, per lo Stato membro, di designare i siti di importanza comunitaria come zone speciali di conservazione, non è conciliabile con l'impostazione scelta dalle autorità italiane che – stando al tenore logico e letterale della risposta del Ministro alle interrogazioni nn. 5-00811 e 5-00812 richiamata in precedenza – hanno ritenuto di poter attendere i successivi aggiornamenti dell'elenco dei siti di importanza comunitaria, adottato nel luglio 2006, per stabilire il termine entro il quale procedere alla designazione delle zone speciali di conservazione;
   la direzione generale ambiente della Commissione europea, in data 16 aprile 2014, ha risposto alla denuncia, di cui ai punti precedenti, informando i denuncianti del fatto che la stessa Commissione ha già avviato d'ufficio (EU Pilot 4999/13/ENVI) un'indagine volta a verificare il rispetto da parte di tutti gli stati membri dell'articolo 4 paragrafo 4 della direttiva habitat, e in merito alla decorrenza del termine stabilito dalla direttiva, ha aggiunto quanto segue: «contrariamente a quanto sostenuto dal Governo italiano nella risposta alle Sue interrogazioni parlamentari 5-00811 e 5-00812, eventuali aggiornamenti dei formulari relativi ai siti non determinano uno slittamento del termine di sei anni: per i siti che, come quelli siciliani, sono stati inseriti nella rete Natura 2000 con decisione della Commissione adottata nel 2006, il termine entro cui designarli come ZSC è scaduto nel 2012»;
   nella risposta alle interrogazioni numeri 5-00811 e 5-00812, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha omesso di riferire ai deputati interroganti che rispetto alla mancata designazione delle zone speciali di conservazione – oggetto di uno dei quesiti posti in entrambe le interrogazioni – la Commissione europea aveva avviato un'attività di indagine (EU Pilot 4999/13/ENVI), che, in relazione alla predetta indagine, la stessa Commissione aveva chiesto informazioni alle autorità nazionali e infine che il Ministero, al fine di fornire gli elementi di risposta richiesti, aveva avviato un'interlocuzione con le regioni;
   la mancata designazione delle zone speciali di conservazione, oggetto dell'attività d'indagine della Commissione europea, richiamata sopra può portare all'apertura di una procedura di infrazione comunitaria nei confronti del nostro Paese –:
   quali informazioni siano state acquisite, ad oggi, dalla Regione siciliana al fine di poter corrispondere alle richieste formulate dalla Commissione europea in seno alla citata attività d'indagine (EU Pilot 4999/13/ENVI);
   se i riscontri forniti alla Commissione europea nell'ambito della citata attività d'indagine (EU Pilot 4999/13/ENVI) contengano una descrizione della situazione concernente la designazione delle zone speciali di conservazione, relativa a ciascuna regione italiana, ovvero se alcune regioni non abbiano, ancora, fornito tutte le informazioni richieste;
   quali azioni intenda intraprendere perché vengano tempestivamente adottate tutte le misure necessarie a scongiurare il fatto che i siti di importanza comunitaria inseriti nella rete Natura 2000, da più di sei anni – come quelli siciliani – continuino ad essere in una condizione, giuridica e/o di fatto, che ne impedisce la designazione come zone speciali di conservazione, in palese violazione delle disposizioni contenute nell'articolo 4 della direttiva 92/43/CEE e con il rischio concreto che venga aperta un'ulteriore procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia;
   se l'attività di verifica rispetto ai piani di gestione dei siti di importanza comunitaria siciliani, per i quali è intervenuta l'approvazione definitiva – alla quale si faceva riferimento nella risposta alle interrogazioni nn. 5-00811 e 5-00812 – sia stata ultimata, ed entro quale termine si procederà alla predisposizione di un primo decreto di designazione delle zone speciali di conservazione ubicate nel territorio della Regione siciliana. (3-02007)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale