ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 565 del 09/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 09/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/02/2016
Stato iter:
10/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/02/2016
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 10/02/2016
Resoconto GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 10/02/2016
Resoconto FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/02/2016

SVOLTO IL 10/02/2016

CONCLUSO IL 10/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01995
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo presentato
Martedì 9 febbraio 2016
modificato
Mercoledì 10 febbraio 2016, seduta n. 566

   ZARATTI, FASSINA, ZACCAGNINI, PELLEGRINO, RICCIATTI, FERRARA, SCOTTO, PANNARALE e DURANTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge n. 133 del 2014, cosiddetto «Sblocca Italia», ha previsto all'articolo 35, comma 1, l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione a livello nazionale della capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati, degli impianti di incenerimento in esercizio o autorizzati, e l'individuazione di ulteriori impianti di incenerimento da realizzare per coprire il fabbisogno residuo del territorio nazionale;
   il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, passato dalla conferenza Stato-regioni con parere favorevole delle regioni ad esclusione di Lombardia e Campania, prevede la realizzazione di 8 inceneritori, e tutti situati nelle regioni del Centro-Sud: Marche, Umbria, Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna, Sicilia (2 impianti). A questi si aggiunge la previsione per la Puglia di un potenziamento dell'impianto di incenerimento esistente;
   la decisione del Governo di realizzare nuovi inceneritori, ad avviso degli interroganti, scavalca ancora una volta gli enti territoriali e le comunità interessate, e finisce con l'affossare definitivamente gli sforzi che le regioni stanno facendo, e che dovranno fare, per una programmazione virtuosa della gestione dei rifiuti e per la crescita della raccolta differenziata, del riciclaggio e del recupero dei rifiuti stessi;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ribadendo la necessità di nuovi impianti di incenerimento, conferma una politica ambientale che, ad avviso degli interroganti, non trova fondamento in alcuna direttiva europea e, anzi, si pone in netto contrasto con la strategia dell'Unione europea di volta a puntare con decisione sull'economia circolare;
   si ricorda che la normativa comunitaria relativa alla questione dei rifiuti e principalmente la direttiva 2008/98/CE prevede alcuni criteri di priorità nella gestione degli stessi, attraverso la fissazione di una gerarchia che parte dalla prevenzione, seguita da: preparazione per il loro utilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo (ad esempio a fini energetici) e, infine, smaltimento;
   riguardo alla regione Lazio e alla decisione di realizzare un impianto di incenerimento, è di questi giorni la notizia diffusa dall'avvocato Saioni, presidente del consorzio Colari di Manlio Cerroni, sulla possibile riaccensione dell'inceneritore di Malagrotta;
   il territorio di Valle Galeria, devastato per troppi anni sotto l'aspetto ambientale e sanitario dalla presenza della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa chiusa dall'ex sindaco Marino nel 2013, ha urgenza di essere bonificato e riqualificato e non può sopportare un altro impatto ambientale pesantissimo che deriverebbe dall'avvio di un impianto di incenerimento;
   dopo la chiusura della discarica, si è ancora in attesa del piano di bonifica e il monitoraggio ambientale. La Commissione Magva, istituita dall'ex provincia di Roma e finanziata con 3,5 milioni di euro, che avrebbe dovuto verificare lo stato di salute delle matrici ambientali di Valle Galeria, è ferma da anni –:
   se non ritenga indispensabile attivarsi, per quanto di competenza, al fine di escludere la realizzazione di un impianto di incenerimento nel territorio laziale di Valle Galeria e Malagrotta, in quanto area a elevato rischio ambientale e sanitario e in attesa di importanti interventi di bonifica e risanamento ambientale. (3-01995)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

riciclaggio dei rifiuti

politica comunitaria