ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01940

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 19/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
20/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/01/2016
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
RISPOSTA GOVERNO 20/01/2016
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/01/2016
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/01/2016

SVOLTO IL 20/01/2016

CONCLUSO IL 20/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01940
presentato da
BINETTI Paola
testo presentato
Martedì 19 gennaio 2016
modificato
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   BINETTI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il carcinoma ovarico platino-resistente è una condizione patologica a prognosi infausta che in Italia interessa ogni anno circa 500 donne;
   tutti i trattamenti valutati fino ad oggi hanno mostrato scarsissima efficacia nei confronti di questa patologia, per la quale non ci sono standard of care di documentata oggettività. La sopravvivenza per le donne affette da carcinoma ovarico platino-resistente è attualmente di circa 12 mesi e le terapie disponibili sono riconducibili alla classe delle terapie palliative, anche perché si limitano al controllo dei sintomi e al miglioramento della qualità di vita;
   per il trattamento del carcinoma ovarico platino-resistente la Commissione europea ha approvato il 31 luglio 2014, circa un anno fa, il bevacizumab, conosciuto con il nome di Avastin, e già rimborsato per il trattamento di altre forme di tumore;
   la Commissione europea ha basato le sue decisioni sui risultati dello studio di fase III Aurelia, in cui l'associazione di carcinoma ovarico platino-resistente alla chemioterapia ha dimostrato tre effetti di rilevante interesse: il raddoppio dell'età di sopravvivenza, lo «stop» alla progressione della malattia e un deciso miglioramento dei tassi di risposta rispetto alla sola somministrazione del chemioterapico;
   a questi tre effetti va aggiunto anche un deciso miglioramento della qualità di vita delle pazienti per un'effettiva e documentata riduzione della sintomatologia gastro-intestinale, che rappresenta una problematica estremamente invalidante per le donne affette da carcinoma ovarico platino-resistente;
   le principali linee guida internazionali in Europa e negli Usa, considerati gli effetti positivi del bevacizumab, ne raccomandano l'uso, dopo una procedura di valutazione accelerata dell'Fda (priority review);
   in Italia, dopo un anno dall'approvazione della Commissione europea non è ancora stata approvata la rimborsabilità del bevacizumab nel carcinoma ovarico platino-resistente, pur trattandosi di un farmaco che il servizio sanitario nazionale rimborsa in altre patologie specifiche; ovviamente a questo punto il costo del farmaco ricade direttamente sulle donne affette da carcinoma ovarico platino-resistente, con un effetto discriminante tra chi può permettersi di acquistarlo e chi no, tra le italiane e le altre donne europee;
   essendo stato l’Avastin, nome commerciale del bevacizumab, al centro di polemiche che nulla hanno a che vedere con il carcinoma ovarico platino-resistente, sarebbe davvero drammatico se l'onda lunga di quella questione ritardasse o impedisse ad almeno 500 donne ogni anno di potersi curare, migliorando in modo significativo la durata e la qualità della loro vita –:
   alla luce di quanto esposto in premessa, se il Ministro interrogato non intenda garantire l'accesso al farmaco anche in Italia, accelerando le procedure di rimborsabilità presso l'Agenzia italiana del farmaco, in modo da renderlo disponibile nel più breve tempo possibile a persone la cui aspettativa di vita è strettamente legata all'assunzione del farmaco. (3-01940)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

cancro

trattamento sanitario