ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01902

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 15/12/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 15/12/2015
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 15/12/2015
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 15/12/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/12/2015
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/12/2015
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/12/2015
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/12/2015

SVOLTO IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01902
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Mercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   PESCO, ALBERTI, FICO, PISANO, RUOCCO e VILLAROSA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni sono accaduti diversi eventi legati alle gestioni di diversi istituti di credito e alla vigilanza attuata dalla Banca d'Italia e dalla Consob che destano notevoli perplessità tra i cittadini;
   nella fattispecie, la Banca d'Italia e il Governo hanno assunto atti ed iniziative sulla base delle disposizioni di cui al capo II del titolo IV del decreto legislativo n. 180 del 2015, rubricato «Riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale» (il decreto legislativo n. 180 del 2015 recepisce le direttive europee in materia di risoluzione delle crisi bancarie e di bail-in). Il suddetto capo II a sua volta rinvia alle disposizioni di cui alla sezione III del capo IV del titolo IV del medesimo decreto legislativo rubricata «Bail-in», che entrerà in vigore il 1o gennaio 2016;
   l'ultima crisi bancaria, che ha investito Cassa di risparmio di Ferrara s.p.a., Banca delle Marche s.p.a., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio di Chieti s.p.a, prima commissariate e poi trasformate in nuove banche mediante un'operazione che, a detta degli interroganti, assomiglia molto ad un esproprio di fatto ai danni dei vecchi azionisti e obbligazionisti subordinati, ha suscitato uno sconvolgimento dei mercati e una generale perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema bancario e finanziario soprattutto – guarda caso – verso tutte le banche di piccole dimensioni in linea con le richieste del Governatore delle Banca centrale europea che più volte si è espresso a favore di uno snellimento del numero di banche presenti sul territorio nazionale;
   difatti, il Governatore della Banca centrale europea sostiene la necessità di procedere ad una riduzione del numero delle banche, in particolar modo delle banche locali. A giudizio degli interroganti una gestione non sana e prudente e le crisi bancarie si evitano non favorendo le grandi banche – circostanza quest'ultima distorsiva della concorrenza – e, sulla base di quanto asserito, alla luce delle recenti indagini della magistratura, sarebbe opportuno correggere il deficit di vigilanza predisponendo misure finalizzate ad un corretto controllo della sana e prudente gestione degli istituti di credito;
   il Governo ha, inoltre, posto in essere azioni che, a giudizio degli interroganti, hanno sottratto, a molti cittadini, risorse economiche depositate presso istituti di credito di loro fiducia, probabilmente inconsapevoli che tale fiducia fosse mal riposta, screditando di fatto il settore bancario, tra l'altro in un momento particolare in cui i risparmiatori spaventati dal bail-in (prelievo forzoso) non hanno molta contezza su come mettere al sicuro i propri risparmi;
   il Governo, di fatto, sta addebitando le colpe solo sugli operatori del settore bancario e sugli investitori, tralasciando il fatto che Consob è responsabile dei controlli sui prospetti informativi dei prodotti offerti dagli istituti e delle relazioni degli istituti nei confronti dei mercati mobiliari, mentre Banca d'Italia avrebbe dovuto vigilare sulla sana e prudente gestione degli stessi. Gli organi di vigilanza dispongono in autonomia dei più ampi poteri discrezionali, ad avviso degli interroganti palesemente disattesi nel commissariamento dei quattro istituti di credito;
   il 13 dicembre 2015, a seguito degli accadimenti di cui sopra, anche il direttore generale della Banca d'Italia in una trasmissione televisiva ha ammesso pubblicamente qualche colpa asserendo in merito alla vigilanza che: «È una funzione che la legge ci ha assegnato da un po’ di anni e inizialmente l'abbiamo svolta con timidezza. Con il tempo abbiamo iniziato a capire che dovevamo investire di più nella tutela del cliente e nell'educazione»;
   il commissariamento è uno degli strumenti di vigilanza usati dalla Banca d'Italia e ultimamente la stessa istituzione è stata protagonista di diverse vicende che hanno fatto comprendere come spesso possa, a giudizio degli interroganti, avere fini diversi dalla tutela del sistema bancario: ne è la prova il fatto che molti istituti di credito sono stati penalizzati dall'azione dei commissari, come nei casi dell'amministrazione straordinaria intrapresa dalla Banca d'Italia nei confronti di Bene Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna, che ha comportato anche lo spostamento di liquidità dalla banca piemontese alla Banca Popolare di Vicenza. Così come il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto, in quanto oltre alla vendita della banca umbra al Banco Desio per decisione dei commissari, il Consiglio di Stato ha disposto l'annullamento dello stesso commissariamento per eccesso di potere e per difetto di istruttoria, svolta a quanto pare in modo superficiale dal Ministero dell'economia e delle finanze; sullo stesso commissariamento sono in atto indagini da parte della procura della Repubblica di Spoleto nei riguardi di commissari e dei funzionari della Banca d'Italia tra cui lo stesso Governatore Ignazio Visco;
   ad oggi le banche discrezionalmente commissariate dalla Banca d'Italia sono 16 e ci si chiede se anche le restanti 12 avranno lo stesso epilogo di Cassa di risparmio di Ferrara s.p.a., di Banca delle Marche s.p.a., di Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e di Cassa di risparmio di Chieti s.p.a, e soprattutto se probabilmente verranno acquisite dalle grandi banche, così come indicato dal Governatore della Banca centrale europea –:
   se si intendano assumere con urgenza le iniziative di competenza per la revoca dell'incarico al Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, e per la revoca dell'incarico di presidente della Consob affidato a Giuseppe Vegas. (3-01902)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

banca popolare

protezione del consumatore