ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01808

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 514 del 03/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/11/2015
Stato iter:
04/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/11/2015
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 04/11/2015
Resoconto GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 04/11/2015
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 04/11/2015

SVOLTO IL 04/11/2015

CONCLUSO IL 04/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01808
presentato da
D'UVA Francesco
testo presentato
Martedì 3 novembre 2015
modificato
Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515

   D'UVA, SORIAL, CRIPPA, NUTI, FERRARESI, MANLIO DI STEFANO, FRUSONE, CASO, PESCO, SIMONE VALENTE, MANNINO, DELL'ORCO, DA VILLA, COMINARDI, GRILLO, L'ABBATE e BATTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in data 24 ottobre 2015, un evento franoso verificatosi in località Calatabiano (Catania), ha determinato la rottura di una tubazione dell'acquedotto Bufardo Torrerossa, condotta utilizzata per il trasporto idrico dal fiume Fiumefreddo alla città di Messina e ad altri comuni siciliani;
   l'acqua scaturente dalle sorgenti Bufardo e Torrerossa, così come riportato dalla società Acque Bufardo e Torrerossa s.r.l. nel proprio sito internet, è fornita, «per l'uso irriguo, al comprensorio ricadente nel territorio dei comuni di Giarre, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, Calatabiano e Piedimonte Etneo»;
   nell'anno 1989, a seguito di una protratta siccità verificatasi nel comune di Messina, la società cedette al comune di Messina parte delle proprie gallerie da cui prelevare l'acqua eccedente, quella di cui la Bufardo era concessionaria;
   ancora oggi, l'acqua rinvenuta dalla società Acque Bufardo e Torrerossa s.r.l. viene utilizzata anche dal comune di Messina, per il necessario approvvigionamento idrico;
   per tali motivi, la rottura della tubatura verificatasi in data 24 ottobre 2015 non soltanto ha causato una massiccia inondazione di fango e detriti nei quartieri della città di Calatabiano (Catania), ma, allo stesso tempo, ha determinato l'interruzione totale dell'approvvigionamento idrico nel comune di Messina;
   in data 24 ottobre 2014, il quotidiano consultabile on line La Gazzetta del Sud, riportando la notizia del guasto alla rete idrica, annunciava la possibilità di «disservizi in tutte le zone della città», nonché la possibile «riduzione dell'orario di erogazione del servizio idrico, sia nella giornata odierna che nei prossimi giorni», stimando un ritorno alla normalità entro la giornata del 26 ottobre 2015;
   secondo le notizie riportate dal quotidiano veniva confermato che la «grossa frana ha danneggiato, all'altezza di Calatabiano, la condotta del Fiumefreddo la principale fronte di approvvigionamento della città di Messina»;
   dallo stesso articolo venivano riportate, inoltre, le dichiarazioni dei tecnici dell’Azienda meridionale acque Messina s.p.a., società affidataria del servizio di gestione delle risorse idriche per la città, i quali, confermando l'apertura della falla, annunciavano la necessità di riparare la condotta in una situazione assai complessa, data la necessità di intervento in una zona certamente impervia;
   secondo i tecnici, «non è la prima volta che si verificano guasti dovuti a smottamenti e frane del terreno su cui passa la condotta vecchia oltre 40 anni»;
   l'articolo concludeva ricordando come le «polemiche sono spesso divampate sull'alternativa, costituita dalla condotta dell'Alcantara, ma senza mai trovare una soluzione»;
   la città di Messina, nonostante le continue interruzioni dovute a fenomeni causati dal dissesto idrogeologico dei terreni in cui sorge l'acquedotto, si serve in via praticamente esclusiva dell'impianto situato in località Fiumefreddo, il quale garantisce sì una tariffa più vantaggiosa rispetto ad altre sorgenti attivabili, ma non assicura una quantità d'acqua sufficiente per una popolazione densa qual è quella messinese, soprattutto in caso di guasti alla rete idrica;
   eppure le condizioni di elevata criticità del sistema di rete utilizzato per l'approvvigionamento della città di Messina hanno da tempo sollevato la necessità di un'urgente riorganizzazione dello stesso;
   appare evidente come adeguate misure per la tutela dei territori avrebbero certamente aiutato a scongiurare la possibilità di un mancato approvvigionamento idrico così prolungato, in città densamente popolate e ad elevato rischio sismico ed idrogeologico;
   a tal proposito si ricordi la risoluzione in commissione n. 7-00798, a prima firma Gianluca Rizzo, depositata in data 7 ottobre 2015, seduta n. 497, la quale, richiedendo l'impiego del 4o reggimento genio guastatori in attività di prevenzione e controllo delle principali infrastrutture siciliane segnalate per il tramite delle prefetture e degli enti locali, comporterebbe una più celere risoluzione di casi analoghi;
   nei giorni scorsi un'ondata di maltempo ha letteralmente devastato la costa ionica calabrese, provocando l'esondazione di torrenti, frane, smottamenti, collegamenti bloccati, famiglie evacuate e due vittime: Salvatore Comandè, il quarantatreenne disperso dal pomeriggio di sabato a Taurianova dopo essere stato trascinato dalla piena di un torrente e ritrovato dai vigili del fuoco sull'argine del San Nicola, ad alcune centinaia di metri a valle del punto in cui era stato travolto; Pasquale Princi, di soli 25 anni, colpito da un palo della luce mentre lavorava al ripristino della corrente elettrica;
   gli eventi meteorologici hanno colpito, soprattutto, la fascia ionica catanzarese e l'alto reggino; il torrente Ferruzzano, esondato a causa delle forti precipitazioni, ha danneggiato e in certi tratti distrutto la strada statale n. 106 Ionica e la linea ferrata tra Ferruzzano e Brancaleone, provocando la sospensione della circolazione fra le stazioni di Roccella Jonica e Palzizzi, sulla linea jonica, mentre non è stato possibile attivare servizi sostitutivi con autobus per l'impraticabilità della rete stradale;
   altri disagi si sono avuti sulla Tirrenica, dove la tratta fra Bagnara e Villa San Giovanni-Cannitello è stata temporaneamente interrotta, con il ricorso a bus sostituivi e forti ritardi su tutta la linea;
   le precipitazioni hanno colpito, in particolare, i comuni di Bovalino, Bruzzano, Sant'Ilario e Ardore, mentre violente mareggiate si sono abbattute sulla costa ionica del catanzarese e del reggino, provocando danni ingenti al lungomare di Siderno, con la chiusura del lungomare, e Caulonia, dove è stato disposto, per precauzione, lo sgombero di alcune abitazioni poste nelle vicinanze del mare;
   negli stessi giorni, con epicentro nella notte del 14 ottobre 2015, a seguito dei temporali che hanno colpito il beneventano, alcuni quartieri del comune di Benevento sono stati travolti dall'acqua, provocando due morti, con danni di tale entità da indurre il sindaco a chiedere l'intervento dell'esercito per consentire il ripristino dei collegamenti sulla statale Appia, bloccata dallo straripamento dei fiumi Calore e Sabato;
   gli eventi si sono ripetuti a distanza di pochi giorni nella notte del 20 ottobre 2015, con una nuova esondazione del fiume Calore e di diversi affluenti del fiume, tra cui il Tammaro, con conseguente allagamento delle campagne e dei paesi limitrofi, danni ingenti alle aziende che hanno i propri stabilimenti nella zona e migliaia di persone sfollate dalle contrade della città più vicine al fiume;
   in data 30 ottobre 2015, la deputata Federica Daga, in sede di illustrazione ad un'interpellanza urgente, la n. 2-01131, presentata dalla stessa proprio sul tema degli investimenti relativi alla messa in sicurezza di territori a rischio dissesto idrogeologico affermava come secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui vi erano tracce sulla stampa ma non ancora in Gazzetta Ufficiale, veniva finalmente approvata l'erogazione dei 654 milioni di euro dal 2015 al 2020 e si potrebbe dire dal 2016, visto che si è a novembre 2015, per realizzare soltanto 33 opere, tra l'altro tutte concentrate in 5 regioni del Centro-Nord, confermando i timori di inadeguati interventi governativi per affrontare il problema;
   risulta, inoltre, assente un piano nazionale che stabilisca impegni certi sia per l'assegnazione diretta dei fondi necessaria per la messa in sicurezza dei territori, sia per una datazione certa per l'apertura dei lavori relativi, a oggi annunciati ma ancora senza concreta attuazione –:
   quali urgenti iniziative intenda assumere – alla luce di quanto avvenuto, solo nei giorni scorsi, nella regione Sicilia, con i gravi problemi di approvvigionamento idrico a Messina, nella regione Calabria, con danni enormi alla viabilità stradale e ferroviaria, nella regione Campania, con la devastazione della città di Benevento causata dallo straripamento del fiume Calore – affinché possa concretamente affrontarsi la grave emergenza del dissesto idrogeologico in tutto il territorio nazionale, la cui estrema fragilità è messa a dura prova dall'assenza di un'efficace politica di prevenzione e di razionale pianificazione territoriale, e, in caso di positivo riscontro, se sia nelle condizioni di indicare la stima degli eventuali stanziamenti che, nel breve periodo, potranno garantire e assicurare un'urgente azione per la messa in sicurezza del territorio, con maggiore effettività rispetto alla risposta data dal Governo alla citata interpellanza urgente Daga ed altri n. 2-00131. (3-01808)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

via d'acqua interna

inondazione

risorse idriche