Legislatura: 17Seduta di annuncio: 487 del 22/09/2015
Primo firmatario: PANNARALE ANNALISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/09/2015 GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/09/2015 ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/09/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 22/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 23/09/2015 Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' RISPOSTA GOVERNO 23/09/2015 Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO) REPLICA 23/09/2015 Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
DISCUSSIONE IL 23/09/2015
SVOLTO IL 23/09/2015
CONCLUSO IL 23/09/2015
PANNARALE, SCOTTO, GIANCARLO GIORDANO e ZARATTI. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
. — Per sapere – premesso che:
la rappresentanza sindacale unitaria della soprintendenza archeologica di Roma ha tenuto il 18 settembre 2015 un'assemblea generale dei lavoratori per discutere delle gravi questioni e dei gravi disagi vissuti dai lavoratori in ordine alle problematiche che sono state poste all'ordine del giorno;
l'assemblea generale era stata richiesta secondo le norme contrattuali e regolarmente comunicata all'amministrazione in data 11 settembre 2015 e giudicata perfettamente legittima dallo stesso soprintendente Prosperetti nelle sue dichiarazioni riportate da importanti fonti giornalistiche. La rappresentanza sindacale unitaria aveva inoltre diffuso in anticipo un comunicato stampa che segnalava possibili disagi per i visitatori;
l'assemblea è stata calendarizzata ad inizio turno per ridurre al minimo i disagi dei visitatori, comportando la chiusura al pubblico dei siti archeologici e dei musei per due ore e mezza. Alle ore 11.00 i cancelli sono stati regolarmente riaperti;
iniziative analoghe avvengono in tutti i Paesi d'Europa, come il caso dei lavoratori della National Gallery di Londra, in mobilitazione da diversi mesi contro la privatizzazione dei servizi, o i lavoratori della Tour Eiffel a Parigi, che nel 2014 hanno chiuso per ben tre giorni il monumento più visitato di Francia senza che a nessuno degli esponenti politici o dei media di questi Paesi sia venuto in mente di mettere in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori;
in Italia, l’«espressione» nel rispetto delle leggi vigenti di un diritto sancito dalla Costituzione è stata messa pesantemente in discussione con le dichiarazioni del Ministro interrogato, che con il Governo ha deciso di varare prontamente un decreto-legge «contenente misure urgenti per il patrimonio storico-artistico della nazione»;
il testo è composto da un unico articolo (a parte l'entrata in vigore) e chiarisce che l'apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura rientra tra i servizi pubblici essenziali disciplinati dalla legge n. 146 del 1990. Tale legge sostiene che «sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione ed alla libertà di comunicazione». L'accesso a monumenti e siti archeologici evidentemente non rientra in nessuna di queste fattispecie;
lo stesso presidente della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali a parere degli interroganti ha approfittato della situazione che si è venuta a creare per intervenire del tutto impropriamente sul diritto di sciopero, a dispetto del ruolo di garanzia che dovrebbe esercitare;
la tutela del patrimonio culturale italiano rientra già nella normativa sui servizi essenziali, stabilendo il limite tra l'esercizio di un diritto fondamentale dei lavoratori e le esigenze dei cittadini. Nel caso di assemblea dei lavoratori, peraltro, la stessa normativa contrattuale prevede la formazione di presidi a tutela dell'integrità dei siti; andare oltre questo limite significa mettere in discussione i diritti costituzionali: –:
in che modo il Ministro interrogato ritenga che la convocazione dell'assemblea sindacale abbia violato la disciplina legislativa vigente in materia e quali responsabilità si contestino ai lavoratori e alle loro organizzazioni sindacali. (3-01718)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):protezione del patrimonio
servizio pubblico
politica culturale