Legislatura: 17Seduta di annuncio: 482 del 15/09/2015
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 15/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015 TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 15/09/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/09/2015 Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA RISPOSTA GOVERNO 16/09/2015 Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE) REPLICA 16/09/2015 Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
DISCUSSIONE IL 16/09/2015
SVOLTO IL 16/09/2015
CONCLUSO IL 16/09/2015
RIZZETTO, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, SEGONI e TURCO. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
le recenti posizioni assunte dal Ministro interrogato hanno determinato una situazione di grave stallo rispetto alla riforma delle pensioni, la salvaguardia degli esodati e la proroga del cosiddetto regime previdenziale «opzione donna»;
la riforma del sistema previdenziale sembrava essere imminente, nell'ottica di inserire ragionevoli criteri di «flessibilità in uscita», agevolando il ricambio generazionale nel mondo del lavoro, invece, il Ministro interrogato sembra abbia bocciato attualmente tale manovra, affermando che non ci sono le risorse finanziarie necessarie. Eppure, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti aveva, recentemente, confermato la volontà dell'Esecutivo di stanziare risorse per la manovra pensionistica, già nel disegno di legge di stabilità per il 2016;
la riforma pensionistica è prioritaria per cominciare a fronteggiare concretamente il grave disagio sociale causato dalla «legge Fornero» e, con il medesimo obiettivo, è necessario procedere alla salvaguardia degli esodati e di tutti coloro che sono stati pregiudicati dall'improvvisa modifica dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico;
pertanto, va confermato e, dunque, prorogato il regime sperimentale «opzione donna» previsto dalla «legge Maroni», n. 243 del 2004. A riguardo, non può essere eccepito un problema di coperture, considerando che per questa manovra è stato stanziato l'importo di 1 miliardo e 684 mila euro, di cui sono stati spesi 707 milioni di euro con relativo «avanzo» di quasi un miliardo di euro. Quindi, queste risorse vanno obbligatoriamente utilizzate per il progetto in questione, a cui sono state destinate, per consentire alle lavoratrici, che volontariamente scelgono il ricalcolo contributivo dell'assegno, di poter accedere alla pensione anticipata;
allo stesso tempo bisogna intervenire per l'inclusione in «opzione donna» dei lavoratori di sesso maschile, che ne hanno già fatto richiesta, altrimenti si determinerebbe una grave discriminazione in violazione del decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 145, con cui lo Stato italiano ha attuato la direttiva 2002/73/CE in materia di parità di trattamento tra uomini e donne, per quanto riguarda l'accesso al lavoro, la formazione e la promozione professionale e le condizioni di lavoro;
vanno salvaguardati i diritti previsti dalla «riforma Amato» del 1992 dei cosiddetti lavoratori «quindicenni», che, entro la data del 31 dicembre 1992, hanno versato almeno quindici anni di contributi previdenziali e che dopo quel periodo non hanno più avuto contributi con l'uscita dal mercato del lavoro;
restano, inoltre, ancora da salvaguardare i cosiddetti quota 96, ossia quei docenti e amministrativi che con l'introduzione della «riforma Fornero» sono stati costretti a rimanere in carica, pur avendo portato a compimento il proprio percorso contributivo;
sono, dunque, di fondamentale rilevanza le questioni che deve urgentemente risolvere questo Esecutivo in materia previdenziale. Eppure si lascia passare il tempo senza intervenire, aggravando la situazione di tante persone che già hanno subito la lesione del proprio diritto alla pensione, continuando ad affermare che non ci sono i soldi per procedere alla riforma e alle salvaguardie, ma quello che appare è che le risorse stanziate per queste manovre sono state già o verranno utilizzate per altre manovre;
in particolare, si fa presente che sulla «settima salvaguardia esodati», l'articolo 1, comma 235, della legge n. 228 del 2012 istituisce un fondo in cui devono essere inserite tutte le provenienze dalle precedenti salvaguardie. L'Inps ha conteggiato queste provenienze individuando un importo di 1 miliardo e 356 milioni di euro. Tali risorse per legge devono essere utilizzate per le ulteriori salvaguardie –:
per quali motivi il Ministero dell'economia e delle finanze abbia fatto confluire parte di queste risorse, che quindi non risultano più essere disponibili per successive salvaguardie, nella contabilità generale. (3-01696)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):pensionamento anticipato
accesso alla professione
accesso all'occupazione