ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01675

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 477 del 08/09/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/05136
Abbinamenti
Atto 3/01396 abbinato in data 08/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: PICCOLI NARDELLI FLAVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/08/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 06/08/2015
Stato iter:
08/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/09/2015
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 08/09/2015
Resoconto PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/09/2015

DISCUSSIONE IL 08/09/2015

SVOLTO IL 08/09/2015

CONCLUSO IL 08/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01675
presentato da
PICCOLI NARDELLI Flavia
testo di
Martedì 8 settembre 2015, seduta n. 477

   PICCOLI NARDELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   i musei, le biblioteche, gli archivi, gli edifici storici e gli istituti culturali sono parte fondamentale del patrimonio culturale italiano;
   l'Esecutivo ha più volte sottolineato come la crescita economica del nostro Paese passi anche dal rilancio dello straordinario patrimonio culturale italiano;
   con l'entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, recante «Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni», tutte le strutture e i servizi culturali – ovvero musei, biblioteche, archivi, istituti e sistemi culturali in tutta Italia – dal 1o gennaio 2015 sono passati dalla competenza provinciale a quella di altri enti, regioni e comuni, che hanno responsabilità amministrativa riguardo i finanziamenti, la gestione delle attività e del personale;
   alla data odierna pochissime amministrazioni pubbliche hanno deliberato facendosi carico delle strutture e dei servizi culturali precedentemente di competenza delle loro province;
   per sensibilizzare la pubblica amministrazione su un tema così urgente per i beni culturali italiani, molte importanti associazioni del settore, tra le quali l’International council of museum – Unesco Italia, l'Associazione italiana biblioteche, l'Associazione nazionale archivistica italiana, il Mab (Coordinamento permanente di musei, archivi e biblioteche) hanno lanciato il 17 gennaio 2015 sul web e su alcuni social network la petizione pubblica «A chi compete la cultura?» indirizzata alle principali istituzioni coinvolte, che ha già raccolto migliaia di firme e che chiede la salvaguardia delle centinaia di musei, biblioteche, archivi diffusi su tutto il territorio nazionale;
   le organizzazioni fondatrici del coordinamento Mab, nella lettera inviata il 5 marzo 2015 alle autorità competenti, sollecitando una risposta sulla sorte dei servizi culturali svolti dalle province in materia di musei, biblioteche e archivi, a seguito dell'applicazione della sopra citata legge, hanno sottolineato che: «si riconoscono nelle posizioni assunte da Anci e Upi là dove esse prevedono che la gestione dei beni e delle attività culturali debba essere “di norma attribuito ai comuni” e ritengono altrettanto “essenziale ed imprescindibile sviluppare – e non smantellare – le azioni di sistema che le province e città metropolitane svolgono a supporto degli istituti culturali locali, in particolare per quelli situati nei comuni più piccoli”, elaborando “formule gestionali e modalità di sostegno al comune capoluogo interessato affinché il servizio bibliotecario o museale possa essere garantito”»;
   sarebbe opportuno: concertare con le associazioni degli enti locali soluzioni gestionali dei beni culturali valide per l'intero territorio nazionale nel quadro dei nuovi scenari istituzionali in corso di definizione; scongiurare il rischio di interrompere servizi pubblici di reti bibliotecarie, di sistemi bibliotecari, di sistemi museali e di reti archivistiche; predisporre soluzioni organiche alla loro gestione;
   il rischio concreto è che per molti dei beni culturali, delle reti di collaborazione e dei progetti nati attorno ad essi, l'applicazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, si traduca in una drammatica chiusura o in un drastico ridimensionamento dei servizi essenziali offerti al pubblico;
   gli organi di stampa nazionale già da tempo danno ampia informazione sulle difficoltà dei beni culturali ex provinciali: 4 biblioteche ex provinciali della Puglia rischiano la chiusura e già da qualche giorno hanno dovuto ridimensionare i servizi e gli orari di apertura nonostante siano frequentate da 270.000 utenti ogni anno, posseggono 685.000 documenti fra libri e carte d'archivio; la rete delle biblioteche bellunesi, così come anche alcune delle biblioteche presenti in Cadore, rischiano di chiudere o fortemente ridimensionare un servizio che nel 2014 ha garantito a 17 mila utenti di ottenere 151 mila prestiti di libri, dvd o cd musicali, realizzando un risparmio per la collettività di quasi 3 milioni di euro; la biblioteca provinciale «M. Delfico» di Teramo, la più antica e duratura istituzione culturale del territorio, che nel 2014 ha celebrato il duecentesimo anniversario della propria esistenza, rischia di scomparire per inadempienze della propria amministrazione di competenza –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle problematiche esposte in premessa e, in tal caso, quali iniziative intenda avviare al fine di scongiurare l'interruzione delle attività di tutela e valorizzazione dei beni culturali, nonché dei servizi per la pubblica fruizione di musei, archivi e biblioteche. (3-01675)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

biblioteca

museo

bene culturale